"Storie di un Viaggiatore Immortale", a metà tra un romanzo e una raccolta di racconti, tra la storia e la finzione, è in parte un viaggio tra i continenti e i secoli, in parte una sintesi sulla storia della civiltà moderna e in parte una retrospettiva agrodolce sugli uomini, sulle loro azioni, sulle loro passioni e, ovviamente, sulle loro storie.
Recensione
Storie di un viaggiatore immortale parte da uno spunto interessante: quello del viaggiatore che osserva la crescita dell’umanità lungo i secoli. Infatti l’autore Andrea Casalboni ci narra le vicende di Tristan Garden, nato in Inghilterra in una notte del XIV secolo con la particolarità di non nutrirsi che di storie. Ciò lo porterà a vivere come un’ombra lungo sette secoli di vita.L’idea, non nuova, è comunque molto carina e intrigante e mi ha ricordato un po’ Neil Gaiman e la letteratura inglese del genere. All’autore, poi, non mancano di certo fantasia e una buona conoscenza di base - le citazioni che aprono i capitoli variano da Oscar Wilde al Dottore passando per Terry Pratchett, tanto per fare un esempio -. Inoltre, Casalboni ha una discreta prosa che rende la sua prova scorrevole e facilmente leggibile in un pomeriggio, complice anche la “lunghezza” (120 pagine circa). Non ci sono particolari refusi e, per essere l’opera di un esordiente, l’edizione è decisamente ben curata.
Ora veniamo alle note dolenti. La scorrevolezza è anche un’arma a doppio taglio: come si legge facilmente, si dimentica anche facilmente. Purtroppo l’autore non è riuscito a ricreare la magia che esiste nelle opere dello stesso genere, mettendo il protagonista in situazioni che potenzialmente dovrebbero catturare l’attenzione ma che sono piuttosto scialbe nel risultato finale. Questo è il difetto maggiore di “Storie di un viaggiatore immortale” insieme alla poca amalgama degli ingredienti dell’opera. È un romanzo o una serie di racconti? È un ibrido? In alcuni casi si passa dalla vita di Tristan a pagine che raccontano di tutt’altro per poi ritornare al protagonista. Questo avrebbe potuto essere accettabile se ci fosse stata una maggiore coesione narrativa, ma con questo tipo di disposizione sembra di leggere un mucchio di storie messe là alla bell'e meglio. Insomma, l’autore non è riuscito a dare quel carismatico filo conduttore che avrebbe potuto dare una marcia in più al suo libro. In teoria il protagonista avrebbe dovuto compiere questa funzione, ma non riesce perché invece di essere il fulcro delle vicende a cui partecipa sembra lasciarsi scivolare addosso gli eventi e gli altri personaggi per il semplice gusto di “nutrirsi” di loro. Va bene dire che a causa della propria natura, Tristan non può avvicinarsi più di tanto all’umanità, ma ai fini della storia questo distacco diventa poco coinvolgente per il lettore visti anche i difetti detti sopra.
In conclusione, “Storie di un viaggiatore immortale” è un’occasione mancata. È giusto far notare che Andrea Casalboni e al suo esordio e che magari, con la giusta esperienza, nel tempo potrà creare opere narrative di spessore maggiore. La menzione finale va alla copertina - accreditata a Valentina Napolitano –, molto intrigante ed evocativa.
Giudizio:
+2stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Storie di un Viaggiatore Immortale
- Autore: Casalboni Andrea
- Editore: Nativi Digitali Edizioni
- Data di Pubblicazione: 2013
- ASIN: B00GCFZ7CI
- Pagine: 120
- Formato - Prezzo: Ebook - 2.99€
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