Tra i più famosi lavori ricordiamo Il Vangelo secondo Biff, narrazione umoristica della vita di Gesù, e Fool, riscrittura parodica del Re Lear shakespeariano. Altri romanzi compongono il ciclo di Pine Cove, fittizia cittadina statunitense che fa da sfondo a vicende con personaggi che si scambiano da un romanzo all'altro.
Recensione
Una cittadina statunitense da cartolina, aria di Natale, coppie in crisi che litigano davanti il supermercato, bambini capricciosi, e uno stupido Angelo che prende un po' troppo alla lettera il desiderio di un ragazzino... Idea carina per un romanzo, risultato però decisamente disastroso.
Leggendo questa "allegra favola di Natale" ho pensato a Terry Pratchett e Neil Gaiman, con quel loro celebre Good Omens che prende in giro l'Apocalisse e i relativi film horror, ma anche alla gioventù cannibale del primo Ammaniti (la raccolta Fango, ma soprattutto Il libro italiano dei morti, romanzo a puntate pubblicato sulla rivista Rolling Stones). E poi Vonnegut, Bradbury (specialmente quello horror), King... la lista è tanto più lunga quanto più basso il giudizio di Christopher Moore, che scompare se confrontato con parecchi, parecchi altri scrittori di narrativa umoristica e non solo.
Il problema non è tanto la scarsa originalità (un angelo sceso a Natale e una invasione di zombie? Nemmeno nei Simpsons...), ma una scrittura che appare povera in molti dei suoi elementi costituenti: trama debole, becero umorismo, scarso ritmo, personaggi insignificanti. Per due terzi del romanzo non accade niente: si ha solo una sequela di sketch che fanno ridere poco e nulla, tutta l'azione ha luogo nelle ultime cinquanta pagine. Lo spirito fortemente statunitense può essere un ostacolo alla lettura, soprattutto per chi, come il sottoscritto, preferisce il raffinato humour britannico alla commediola yankee. Il rischio è di proseguire nella lettura cercando di ignorare scenette pseudocomiche e battute che non fanno ridere, alla ricerca di una trama fantastica che però è esile ed evanescente, priva di sostanza. Dovrebbe far sorridere chi detesta il buonismo da supermercato del Natale, ma scatena l'effetto opposto.
Che pochezza, che tristezza. Un romanzo che si lascia riassumere in una scontenta frase: gente che litiga in un parcheggio, aiuto, gli zombie!, e Felice Anno Nuovo, Oh oh oh!
Giudizio:
+2stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Tutta colpa dell'angelo
- Titolo originale: The Stupidest Angel
- Autore: Christopher Moore
- Traduttore: G. Balducci
- Editore: Sperling & Kupfer
- Data di Pubblicazione: 2005
- Collana: Parole
- ISBN-13: 9788820039592
- Pagine: 237
- Formato - Prezzo: Rilegato - 12,50 Euro
... a me era piaciuto un sacco xD In realtà è uno dei miei preferiti di Moore. Sarà forse anche che è necessario leggere almeno uno dei primi libri su Pine Cove, che sennò i personaggi non si conoscono... però io l'ho letto in poco tempo e riso assai ò_ò
Anche a me era piaciuto e ci ho riso un po', si vede che il becero umorismo yankee rientra nelle mie corde :D
comunque i miei preferiti di Moore sono Fool e Un lavoro sporco!
Questione di gusti, come sempre ;) Non credo sia un problema di personaggi da conoscere, ma proprio di storia, ambientazione e stile che piacciono o non piacciono.
Non capisco poi come lo si possa paragonare a Pratchett e via dicendo, l'umorismo britannico è distante anniluce. Come paragonare la demenzialità di un Boldi a con la satira di Crozza.