Recensione
La raccolta di racconti brevi, anche brevissimi, di Tina Caramanico, è assolutamente fedele al titolo: mostra le cose come stanno nel senso che adotta uno stile molto semplice e vivido, a tratti scarno, per descrivere più che narrare una serie di situazioni perlopiù critiche, senza proporre modelli di comportamento o soluzioni, ma solo limpidamente tratteggiando una serie di stati di fatto, umani, emotivi e concreti.Una madre che si accorge di essere stata sostituita, nel suo ruolo materno, dalla tata; una storia di famiglia sussurrata come un segreto e legata a una persona che ha scelto di affrontare il rifiuto sociale per amore di libertà; una famiglia costretta a inserire nella routine quotidiana una piccola tragedia individuale come l'aborto della figlia minorenne; una ragazza adolescente che si confronta con la sua stessa crudeltà e recupera un senso dei rapporti umani meno superficiale e più concreto nei confronti dei suoi coetanei; una donna, madre e nonna, che rimane schiacciata dai suoi doveri famigliari quando si trova sola di fronte alla malattia; ancora una madre in potenza, giovane, che si confronta con il desiderio frustato di maternità; infine un uomo che traccia il bilancio della propria vita tornando alle origini, come se stesse rivedendo la bobina di un film che si riavvolge; il desiderio di trovare le proprie radici e tornare da oltre oceano, che corre incontro alla disillusione della realtà con un'ingenuità tutta maschile; la piccola illuminazione che trasforma la realtà in qualcosa di vivo, in un tempio buddista, in modo quasi casuale, dopo una lunga ricerca.
Lo stile è coerente con la normalità quasi banale dei racconti: semplice, lineare, con forti connotazioni descrittive più che narrative, fatto di immagini che arrivano dalla vita quotidiana, dal vissuto collettivo di tutti i lettori: dal disordine della stanza dei figli al risotto che brucia sui fornelli; dalla freddezza inumana della sala d'attesa di un medico alla crudezza della discriminazione, che gli adolescenti, forse poco consapevolmente, attuano tra di loro; da una corsa in ambulanza di fronte alla solitudine degli ultimi istanti di vita al senso di spaesamento nei confronti di una famiglia, che si percepisce lontana e sconosciuta di fronte ai bisogni più intimi.
In molti casi lo scopo è quello di mostrare l'altro lato della medaglia, come cioè alcune situazioni cambino radicalmente il loro aspetto, se guardate da un diverso punto di vista, senza volerle giudicare in alcun modo.
Questo distacco dalla narrazione presenta però qualche punto critico, perché, pur in un contesto di buona scrittura, in cui la cura della forma e dello stile rendono vive e verosimili le scene tratteggiate dall'autrice, l'impressione che resta alla fine è di una sfumatura eccessiva, quasi di evanescenza della materia, come se l'unico filo che lega insieme i racconti fosse troppo sottile e l'autrice si limitasse a creare dei ritratti ad acquerello, gradevoli ma troppo sommessi.
Del resto che la direzione impartita ai racconti non sia quella di approfondire personaggi e storie lo confermano la brevità stessa della raccolta, che non vuole spingere il lettore in alcuna direzione, solo metterlo di fronte ad alcuni spunti di riflessione.
Il risultato però, almeno per chi scrive, è più asettico di quanto si ammette per un libro che lasci un segno.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Le cose come stanno
- Autore: Tina Caramanico
- Editore: Officine Editoriali
- Data di Pubblicazione: 2013
- ISBN-13: 9788898041114
- Pagine: 48
- Formato - Prezzo: Ebook - 3,99 Euro
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