Recensione
E' il diario di Arianna, romana, che dà voce alla tragedia di una civiltà: preannunciate da eventi climatici e sismici anomali, enormi creature emergono dalle profondità marine e terrestri distruggendo la vita umana per come tutti l'hanno sempre conosciuta. Le pagine della protagonista, da banali cronache di delusioni amorose, feste tra amici e liti con i genitori, diventano testimonianza dello sfacelo a cui il il mondo va incontro.
Nulla da obiettare sulla correttezza dell’italiano di Greganti, se non qualche sporadico scivolone con le virgole. Sembra banale, ma quando si parla di piccole case editrici non sempre sono scontati l’editing e la correzione di bozze. La correttezza non basta però a fare de L’ultimo diario un libro scritto bene, e forse già per impostazione non poteva esserlo: il lessico e lo stile sono perfettamente adeguati a quelli di un’adolescente di media cultura e di media sensibilità.
Il problema, io credo, sta principalmente nel target: il romanzo è presentato come un horror (precisamente un mockumentary) per adulti leggibile anche dai ragazzi. Ma lo stile infantile – ripeto, inevitabile dal momento che ogni cosa è narrata dalla voce di una sedicenne -, l'estrema e lineare semplicità della trama, l’assenza di spiegazioni al fenomeno (anche qui: spiegazioni che la protagonista non avrebbe saputo né potuto dare) ne fanno un romanzo molto poco per adulti. La scelta di usare come forma per rendere testimonianza di quest’apocalisse il diario di una ragazzina è la spada di Damocle che impedisce fin dai presupposti al romanzo di andare oltre un certo livello.
Potrei dire che, scegliendo una differente voce narrante, il romanzo sarebbe stato su un altro piano, ma sarebbe falso: si tratta di un Cloverfield all’italiana, in cui la minaccia di distruzione proviene dagli abissi marini sottoforma di enormi crostacei carnivori. Le scene che si susseguono riecheggiano i film e le serie tv apocalittici più noti, dai Resident Evil a L’ombra dello scorpione di Stephen King (anche lì diversi capitoli erano narrati dal diario di una giovane, in quel caso ventenne, con tutt’altro risultato) passando per The Walking Dead. L’ambientazione romana avrebbe potuto essere un punto a favore – Hollywood ci ha abituati a credere che qualsiasi minaccia globale interessi solo gli USA -, senonché solo ogni tanto fa capolino il nome di un quartiere o di un monumento cittadino, per cui le vicende avrebbero potuto svolgersi a Firenze, New York o Londra senza che nulla di sostanziale cambiasse.
Si apprezza lo sforzo dell'autore di voler narrare l'apocalisse con la voce di una ragazzina, che viene improvvisamente catapultata dalla normale vita di una sedicenne, in cui la tragedia più grande è essere lasciata dal proprio ragazzo, a una situazione di pericolo in cui gli unici alleati sono coloro che fino a poco tempo prima considerava i più fastidiosi nemici: i genitori. Arianna racconta della scoperta di ciò che è veramente importante, dei piccoli gesti e delle piccole vittorie di ogni giorno, delle difficoltà della sopravvivenza, del modo in cui ognuno rivela il vero sé nelle situazioni estreme, della fede e della speranza in un futuro incerto. Lo fa purtroppo in un modo che - se pure potrebbe arrivare molto bene ai più giovani - respinge gli adulti avvezzi alla lettura:
Caro diario, oggi è un anno che sto insieme a Simo. Mi è venuto a prendere con la sua Harley e poi mi ha portato da Willy che ci ha tatuato tutti e due. S&M circondati da un cuore ♥ non so se dirlo ai miei che di sicuro mi dicono: e se poi vi lasciate, quello rimane per sempre!
Appunto. Per sempre, insieme.
Giudizio:
+1stella+ (e mezzo)Dettagli del libro
- Titolo: L'ultimo diario
- Autore: Marco Greganti
- Editore: Cut-up
- Data di Pubblicazione: 2013
- Collana: Neon
- ISBN-13: 9788895246307
- Pagine: 173
- Formato - Prezzo: Brossura - 15,00 Euro
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