Quante volte ci siamo imbattuti in una di queste liste? La stessa BBC ne aveva stilata una da cento libri (piuttosto faziosa, se volete la mia opinione). Scopo di queste liste, è noto, non è permettere al lettore di scoprire nuovi libri e nuovi autori, bensì distruggere ogni sua pretesa di letterato facendolo sentire oltremodo ignorante per il gran numero di volumi che, a fine lista, scopre di non aver non solo mai letto, ma nemmeno sentito nominare. Noi vi proponiamo questa, pubblicata in volume, che già da diversi anni circola più minacciosamente della videocassetta di The Ring (o di Pootie Tang - questa è pessima, se la capite vergognatevi) distruggendo l'autostima di ogni lettore che credeva di aver letto tutti o la maggior parte dei cosiddetti libri da leggere prima di morire. La lista in questione ha i suoi difetti. Intanto è stata stilata approssimativamente nel 2005, per cui la sezione 2000 risulta incompleta; inoltre mette in lista solo narrativa, ed è eccessivamente sbilanciata su romanzi pubblicati nel corso del 1900, glissando decisamente su quelli pre-Ottocento. Continuiamo con un'altra carrellata di venti romanzi: nel corso degli articoli vedremo quali sono stati pubblicati in Italia e quali risultano ancora inediti.
141. Il ragazzo giusto – Vikram Seth (1993)
Siamo a Brahmpur, nell'India settentrionale; è il 1951. La signora Rupa Mehra ha appena benedetto il matrimonio della figlia Savita e già sta pensando all'altra figlia, Lata, e al "buon partito" che sicuramente troverà anche per lei. Ma Lata ha deciso di opporsi all'usanza dei matrimoni concordati: vuole scegliere da sé l'uomo con cui dividere l'esistenza... Da qui, pagina dopo pagina, il quadro si allarga e accoglie un'intera genealogia di personaggi, uomini e donne che vivono, lavorano, si scontrano, si amano, intrecciando le loro avventure e i loro sentimenti agli avvenimenti storici e politici del loro Paese sontuosamente magico e drammaticamente povero, saggio e dissennato, antichissimo e bambino.
142. Diari di pietra – Carol Shields (1993)
Un'esistenza apparentemente insignificante quella di Daisy Goodwill, nata nel 1905 in una piccola località del Manitoba, in Canada. Ma chi è davvero Daisy?
A un tempo forte e fragile, disillusa e realizzata, sembra attraversare la vita con distacco, quasi non fosse la sua. Il mistero che la avvolge induce il lettore a spiarne di nascosto gli umori attraverso la corrispondenza con le amiche, la testimonianza dei figli, i diari, le azioni di tutti i giorni... Una complessa figura di donna e insieme un'ironica, tenera saga di sentimenti.
143. Le vergini suicide – Jeffrey Eugenides (1993)
Un narratore "collettivo", voce di un gruppo di coetanei maschi, rievoca a vent'anni di distanza la vicenda delle cinque sorelle Lisbon, oggetto proibito della loro adolescenza, avvolte in un'aura di mistero che la tragica fine comune - si sono tutte tolte la vita nel breve spazio di un anno - ha fissato per sempre. Nella memoria di questi antichi, tenacissimi spasimanti, esse divengono il simbolo di una possibilità remota e perduta: l'irruzione di un fremito ignoto nel mondo tranquillo, ordinario, opprimente dell'America suburbana degli anni Settanta. Il libro segna l'esordio folgorante di uno scrittore poco più che trentenne, ma già padrone di uno stile e di un universo letterario affatto personali. [La nostra recensione]
144. The House of Doctor Dee – Peter Ackroyd (1993)
This novel centers on the famous 16th-century alchemist and astrologer John Dee. Reputedly a black magician, he was imprisoned by Queen Mary for allegedly attempting to kill her through sorcery. When Matthew Palmer inherits an old house in Clerkenwell, he feels that he has become part of its past.
145. La donna che rubava i mariti – Margaret Atwood (1993)
Toronto, primi anni Novanta. Tony, Roz e Charis si conoscono dai tempi dell'università e sono tre tipi completamente diversi tra loro. Ciò che le accomuna, ed è alla base della loro amicizia, è Zenia, entrata nella vita di ciascuna di loro portandosi via i loro uomini; data per, morta ora riappare più splendida e conturbante che mai. Cercando di scoprire il mistero, le tre amiche percorrono la loro storia personale, con le ferite d'infanzia che le hanno segnate.
146. Gli emigrati – W.G. Sebald (1992)
Quattro personaggi intrecciano negli Emigrati la loro vita con quella dell’autore: Henry Selwyn, brillante chirurgo e uomo di mondo, ritiratosi in tarda età nella torre di una casa della campagna inglese dove Sebald affitta in gioventù un appartamento; Paul Bereyter, promeneur walseriano e maestro elementare del futuro scrittore in una scuola di paese; il prozio Ambros Adelwarth, cameriere negli hotel di lusso di mezzo mondo e maggiordomo presso l’alta società; il pittore Max Ferber, compagno di lunghe conversazioni serali a Manchester. Quattro personaggi legati alle vicende del popolo ebraico, spaesati ed errabondi, di cui Sebald ripercorre il cammino andando in cerca di amici e testimoni, diari, documenti, ritagli di giornali, fotografie, cartoline, e intessendo come sempre parola e immagine fotografica in un’investigazione che è anche indagine sul proprio sradicamento. Se in Austerlitz Sebald si ritrarrà sullo sfondo, qui è egli stesso a prendere in mano il filo del ricordo, dispiegando una struggente sinfonia dei senza casa: dall’inizio in sordina del primo movimento, lacerato da uno sparo finale, al corpo ascetico del maestro Bereyter disteso sopra i binari, con l’abetaia innevata sullo sfondo, alla storia di Ambros Adelwarth, dove il tripudio di luci, profumi, colori declina nelle atmosfere cupe di una clinica psichiatrica, fino al lento ripiegarsi di una vita fra le brume di Manchester, nelle penombre dei pub al porto o dell’atelier dove Ferber disegna e cancella senza tregua la propria opera.
147. Dio di illusioni – Donna Tartt (1992)
Un piccolo raffinato college nel Vermont. Cinque ragazzi ricchi e viziati e il loro insegnante di greco antico, un esteta che esercita sugli allievi una forte seduzione spirituale. A loro si aggiunge un giovane piccolo borghese squattrinato. In pigri weekend consumati tra gli stordimenti di alcol, droga e sottili giochi d'amore, torna a galla il ricordo di un crimine di inaudita violenza. Per nascondere il quale è ora necessario commetterne un altro ancora più spietato...
148. Life is a Caravanserai – Emine Özdamar (1992)
Life is a Caravanserai follows a lively, but rather unfortunate family from Istanbul to Bursa, then to Ankara and back to Istanbul. This is a women’s world: the mother, Fatma, nurtures her three children, with the grandmother Ayşe and the “aunties” of the neighbourhood, while Mustafa, the often unemployed father, recites Orhan Veli and drinks copious rakı, dreaming of building a larger family home. Here is the Turkey of the 1950s and early 1960s, with its political struggles, growing urbanisation, the Korean War, American comic books and the departure of the first wave of workers to Germany. The Anatolian grandparents carry with them their sagas of the war and the nascent Turkish Republic, enriched by wisdom, humour and village folklore.
The author’s wonderful use of local narrative, storytelling, proverbs and prayers, and a prose that moves from the lyrical to gritty humour, re-creates this microcosm of neighbourhoods from a young girl’s intimate perspective. We follow her as she sits in school, visits relatives, dreams, listens to stories and experiments with early passions. Reality merges into mythological visions as, naïve, witty and explorative, she absorbs the colourful world around her.
149. La scoperta del cielo – Harry Mulisch (1992)
Olanda 1967: due giovani uomini - Onno Quist, pecora nera di una famiglia illustre e potente, e Max Delius, astronomo e infaticabile dongiovanni - si incontrano per caso e diventano amici inseparabili. O meglio, si incontrerebbero per caso, se il loro destino non rispondesse a un misterioso disegno cosmico, accuratamente pianificato da intelligenze angeliche. Onno e Max si innamorano della stessa donna, la dolce violoncellista Ada Brons. Da qui prende le mosse questo romanzo che parla di temi universali come l'amicizia, la fedeltà, il tradimento, le intricate relazioni fra genitori e figli, la morte.
150. Un cuore così bianco – Javier Marías (1992)
Juan si è appena sposato con Luisa, ma fin dal viaggio di nozze viene assalito da brutti presentimenti, da uno strano malessere. Capisce che la causa delle sue inquietudini va ricercata nei punti oscuri del suo passato, della sua famiglia, ma non può e non vuole scavare nelle sue origini. Sarà un suo amico d'infanzia a raccontargli del suicidio di Teresa, la giovane moglie di suo padre che lui credeva morta di qualche malattia. E sarà Luisa a fare luce sui segreti del passato, a dare una spiegazione a ciò che Juan non avrebbe voluto sapere.
151. Possedere il segreto della gioia – Alice Walker (1992)
[Del romanzo esiste una sola versione italiana, del '93, fuori catalogo. Non mi è stato possibile rintracciarne una sinossi. Il romanzo è una sorta di spin-off del più famoso romanzo dell'autrice Il colore viola, e ha come protagonista Tashi, donna africana che ha sposato un americano e pertanto divisa tra due culture.]
152. Indigo – Marina Warner (1992)
Inspired by The Tempest, Indigo traces the scars of colonialism across continents, family blood-lines and three centuries. Rich, sensual and magical in its use of myths and fairytales Indigo explores the intertwined histories of the Everard family and the imaginary Caribbean island where Ariel, Caliban, and his mother, the healer and dyer of indigo, Sycorax once lived.
153. The Crow Road – Iain Banks (1992)
'It was the day my grandmother exploded. I sat in the crematorium, listening to my Uncle Hamish quietly snoring in harmony to Bach's Mass in B Minor, and I reflected that it always seemed to be death that drew me back to Gallanach.'
Prentice McHoan has returned to the bosom of his complex but enduring Scottish family. Full of questions about the McHoan past, present and future, he is also deeply preoccupied: mainly with death, sex, drink, God and illegal substances...
154. Scritto sul corpo – Jeanette Winterson (1992)
Una passione d'amore bruciante, un lungo viaggio nelle profondità del desiderio di una donna per un'altra donna.
155. Jazz – Toni Morrison (1992)
Harlem, 1926. Joe Trace, un venditore cinquantenne di cosmetici, uccide Dorcas, la giovane amante di diciotto anni. Al funerale della ragazza, Violet, la moglie di Joe, cerca di sfigurarne il cadavere. Questa è in sintesi la trama del romanzo, ultima superba prova della straordinaria scrittrice Toni Morrison. Ma il significato e il valore dell'opera si collocano ben oltre il puro intreccio. Essa è soprattutto un ritratto della società nera che una voce narrante - uomo o donna? al lettore la risposta - intesse con un racconto il cui ritmo ricorda il jazz e che spazia tra la New York degli anni Venti, dall'incedere frenetico, e la Virgina del 1880, dall'atmosfera più lenta e lirica. Joe e Violet rappresentano quel flusso migratorio di neri che all'inizio del Novecento lasciò le zone rurali per riversarsi nella Città: ed è in quel mondo segnato dal razzismo e dalla segregazione che si sviluppa la love story a tre, carica di passione e tragedia. I protagonisti sono accomunati da un passato di disagi e sofferenze: l'uomo è stato abbandonato dalla madre, sua moglie proviene da una famiglia poverissima e l'amante ha perso i genitori durante dei disordini razziali. Alla loro vicenda si affiancano altre storie, voci che si susseguono e si intersecano, punti di vista molteplici, ma nonostante il clima di disperazione e di violenza che si respira in certe pagine, tutto sfocia nell'ottimismo: la Città è comunque un luogo che offre la la possibilità di costruirsi una vita indipendente e realizzata. Connotato da ricca invenzione linguistica, "Jazz", a lungo ai vertici delle classifiche statunitensi, è un grandioso affresco dell'America di colore all'epoca della Grande Depressione, ma al contempo è anche pura musica.
156. Il paziente inglese – Michael Ondaatje (1992)
Sul finire del secondo conflitto mondiale, tre uomini e una donna si rifugiano in una villa semidevastata sulle colline di Firenze. In una stanza del piano superiore giace, gravemente ustionato in un incidente d'aereo, premurosamente accudito dall'infermiera Hana, il misterioso "paziente inglese". Dai suoi racconti allucinati dalla morfina riemergono l'amore travolgente per Katharine e le avventurose peregrinazioni nel deserto. Intorno alla sua convalescenza s'intrecciano le vicende degli altri abitanti della villa: Hanam Caravaggio, un ladro che lavora per i servizi segreti, e Kip, un sikh, abile artificiere. La memoria, i miti e le leggende personali dei quattro protagonisti, lacerati e turbati dall'esperienza della guerra, ripercorrono la storia di un'intera epoca.
157. Il senso di Smilla per la neve – Peter Høeg (1992)
Per la polizia non ci sono dubbi: è stato un incidente. Il piccolo Esajas correva sul tetto innevato quando è caduto, precipitando nel vuoto. Ma Smilla non è convinta: lei viene dalla Groenlandia, la neve la conosce bene, e ora quelle impronte le dicono chiaramente che non si è trattato di un incidente... Mentre Copenaghen si prepara a celebrare il Natale, Smilla inizia a indagare, trovandosi pericolosamente a confronto con una serie di inquietanti personaggi, coinvolta in un'indagine destinata a portarla lontano, in viaggio su una nave la cui meta misteriosa è un punto deserto della calotta polare. Perché là, fra quei ghiacci che conosce, teme e rispetta, è nascosta la verità che Smilla cerca. La verità che forse, inconsciamente, ha sempre saputo...
158. Il garzone del macellaio – Patrick McCabe (1992)
In fondo a Francie Brady sarebbe bastato poco per essere felice: un amico del cuore con cui esplorare la campagna attorno al suo paese, nel nord dell'Irlanda, fingendo di essere nel Far West, qualche tavoletta di cioccolato, un po' di musica, tanti fumetti e la confortante sicurezza che al mondo, magari solo nel ricordo, qualche cosa di bello c'è. E invece... Rievocando ad anni di distanza la sua tormentata infanzia e prima adolescenza, Francie, il "Signore del tempo", ci accompagna in un'esplorazione della propria follia. E' un'ossesione che si nutre di piccole e grandi delusioni, della mancanza di calore umano e dell'impossibilità di sfuggire al destino di emarginazione e isolamento che sembra perseguitare la sua famiglia.
159. Acqua nera – Joyce Carol Oates (1992)
160. Fuochi in lontananza – Colm Tóibín (1992)
Un paese perduto lungo la costa sud-orientale dell'Irlanda. Un giudice alla soglia della pensione, solitario e integerrimo, che impegnato fin da ragazzo nel partito repubblicano, il Fianna Fail, ha sempre anteposto le responsabilità politiche ai legami affettivi. E che negli anni dell'impegno e della carriera ha accettato la sua vita familiare con una certa passività, senza mai capire cosa realmente si aspettassero da lui la moglie e i figli. Perché Eamon è un uomo di legge dalle grandi passioni politiche, cui la scomparsa prematura dei genitori ha insegnato a non chiedere mai, relegato com'è in una distanza emotiva che lo allontana anche dalle persone più care. Ma quando il cuore della moglie Carmel si ferma, si spalanca in lui un vuoto incolmabile: non riesce più a dormire nel letto che aveva condiviso con lei, non sa più cosa fare di sé. Saranno allora i figli e una nuova solidarietà fra loro a far riscoprire a quest'uomo coriaceo e severo una concezione diversa, e per lui inedita, dell'amore.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.