Recensione
Il protagonista principale del romanzo è Giampaolo, detto Giampa. Ha dodici anni, vive con il padre e il fratello Marco a Roma, perché la madre, separata, sta con il nuovo compagno e i due figli di lui. Giampa trascorre un mese delle vacanze estive dalla nonna paterna a Basigliano, un paesino dell’Abruzzo, dove si trova ogni anno con altri due ragazzini di età poco superiore e con cui riesce a essere in sintonia, nonostante la differenza di carattere e interessi. Per quanto la situazione familiare del giovane protagonista non sia ottimale, non sembra che questo gli crei problemi. Neanche l’indifferenza mostrata dal padre nei suoi confronti appare turbarlo eccessivamente. Tutta la sua attenzione è concentrata sulla comprensione di affascinanti misteri che l’assorbono completamente, anche se cercare di risolverli vuol dire andare contro le raccomandazioni della nonna: non entrare nell’erba alta e nel cimitero abbandonato di San Damiano.Nonostante la disobbedienza di Giampa, sotto certi aspetti diseducativa, il lieto fine è scontato, grazie anche alla perspicacia di Arianna, la ragazza di cui il protagonista potrebbe essersi innamorato, e alla presenza di spirito di due adulti: suor Margherita e la nonna.
Difficile trovare difetti in questo romanzo, se riteniamo che sia indirizzato solo a un pubblico di minori. Giampa, per avere appena dodici anni, appare un po’ troppo maturo nell'accettare la situazione familiare, tenendo conto che non si lamenta di vedere la madre solo per un breve periodo all’anno e che il padre, apparentemente tutto preso dal lavoro (in realtà ha una nuova "fidanzata"), lo trascura. Possibile che non si risenta di questa scarsa attenzione? Non solo, difende anche la madre quando la nonna la biasima poco correttamente. I "cattivi", invece, nella loro malvagità, appaiono un pò troppo sprovveduti per motivi che non si possono rivelare, al fine di non rovinare la sorpresa al lettore. Se l'intenzione dell’autore era solo quella di scrivere una originale storia di avventure per ragazzi, ha centrato il suo obiettivo. L’autore precisa di non essere un emergente, ma non ce ne sarebbe stato bisogno, perché questo si intuisce leggendo il romanzo che non presenta nessuno dei difetti tipici degli esordienti.
Innegabile la capacità di scrivere di Gemelli e di costruire una trama logica e ben articolata, com’è del resto giusto attendersi da un professore di matematica. Piacevole, inoltre, la soffusa ironia che serpeggia in tutto il libro. Tuttavia rimane l’impressione che l’autore avrebbe potuto indirizzare il romanzo anche a un pubblico più adulto, accantonando un certo buonismo di fondo (le favole dei fratelli Grimm sono molto più cruente, come del resto lo è la cronaca che si legge tutti i giorni sui giornali), approfondendo temi appena sfiorati, come quello della famiglia allargata, la nascita di un amore, la necessità per un ragazzo di fare esperienze, anche se ciò comporta andare contro le raccomandazioni di un adulto. Ne avrebbe potuto venir fuori probabilmente un buon romanzo di formazione, ampliando la cerchia dei lettori. Gianluca Gemelli ha preferito invece, per così dire, “volare basso”. Naturalmente le scelte vanno rispettate, ma è un peccato possedere un'auto da corsa ed utilizzarla solo per i piccoli spostamenti in città.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Erba Alta
- Autore: Gianluca Gemelli
- Editore: Photocity
- Data di Pubblicazione: 2012
- ISBN-13:978-88-6682-309-4
- Pagine:151
- Formato - Prezzo: Euro 8,00
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