Dopo la seconda ondata di libri a 0.99 €, la Newton annuncia dodici nuovi titoli per la nuova, popolarissima collana LIVE, in uscita il 18 luglio. La rosa di titoli proposta presenta un solo titolo moderno, Sogni di sangue di Lorenza Ghinelli (finalista al Premio Strega), e undici classici della narrativa e del pensiero: si va dall'Amicizia di Cicerone (con testo latino a fronte) all'Anticristo di Nietzsche, dai Quattro pilastri della saggezza di Buddha all'Origine della specie di Darwin. Tra la narrativa figurano Verga, Dumas figlio, Hawthorne, Conrad.
Molti di questi titoli, ne siamo sicuri, finiranno nei borsoni da mare di un gran numero di italiani in vacanza, con buona pace della «svalutazione della cultura» profetizzata.
Lucida valutazione dei rapporti di potere, raffinato vademecum per il politico, fredda analisi sull’uso della forza: il trattato De Principatibus si può prestare a queste e a innumerevoli altre letture.
Scritto con una lingua concreta, diretta ed efficace, fu concepito nel 1513, in un momento di grande crisi e di profondi mutamenti: e forse furono proprio la fluidità e la complessità della sua epoca a rendere lo sguardo dell’autore così profondo, inserito nel suo tempo e tuttavia universale. Nel prezioso trattato di Machiavelli si mescolano razionalità e passione, per dare vita a un capolavoro ineguagliabile della letteratura politica.
«Nulla è tanto adatto alla natura umana e tanto conforme sia alla buona che alla cattiva sorte»: l’amicizia, dopo la sapienza, è per Cicerone il bene più prezioso.
Quel sentimento limpido e disinteressato che non nasce dalla ricerca dell’utile, ma da un’inclinazione assolutamente naturale che unisce due o più uomini, diviene la più nobile delle coesioni quando si allarga alla sfera pubblica e favorisce così il bene dello Stato. La sua più autentica e felice manifestazione è proprio in quella concordia sociale e civile che è alla base della moralità e della forza di un popolo. A distanza di duemila anni, un testo di sorprendente attualità. [Con testo latino a fronte]
Enoch ha tredici anni ed è costretto a portare dei tutori di metallo che lo rendono facile bersaglio delle prepotenze dei suoi coetanei. Eppure, quando si addormenta, diventa più letale di una legione di demoni.
Cosa accade mentre dorme? C’è forse un legame tra i sogni di Enoch, la sparizione del suo peggiore aguzzino e il ritrovamento di uno strano ciondolo risalente all’antico Egitto? Chissà se Dorotea, la madre di Enoch, donna algida e imperturbabile, con una passione viscerale e morbosa per le scienze occulte, conosce il suo segreto. Persino la loro casa nasconde un mistero, mentre tanti altri brulicano e strisciano lungo le fogne della città...
L’Anticristo è forse l’opera in cui la forza del pensiero di Nietzsche si incarna con il massimo vigore e va ad attaccare l’idea di Dio e le credenze religiose con tutta la sua potenza.
Il grande filosofo ribalta la visione del mondo tradizionale con impeto rivoluzionario: la morale è menzogna, la virtù è truffa. Il rifiuto della religione e dei “valori” è essenziale e ineludibile per ogni vera filosofia. La base di partenza è lo stretto legame che mette in relazione morale e nichilismo. Tale connessione è estranea al senso comune, per il quale da sempre i valori della pietà, della compassione e della religione sono il contrario del nichilismo.
Lontano dai temi del verismo cari a Verga, considerato a suo tempo una polemica denuncia della condizione femminile, Storia di una capinera, adattato per il cinema da Zeffirelli, è piuttosto un grande dramma intimo, sentimentale, umano, spinto fino all’eccesso.
Scritto nel 1869 e pubblicato in volume nel 1871, questo romanzo di Verga, ispirato a una storia vera, ha goduto e continua a godere di una straordinaria fortuna. La giovane Maria, costretta dal padre alla vita del convento pur senza vocazione, scrive all’amica Marianna lettere che testimoniano il suo turbamento di giovane novizia. Maria riscopre nuovi orizzonti in contrasto con la vita monacale e soprattutto l’amore che, osteggiato da tutti, crescerà in lei assumendo una tensione parossistica.
Camelie profumate: sono i fiori che accompagnano sempre Margherita Gautier e che diventano il perfetto simbolo di un personaggio mitico.
Margherita: mantenuta del duca, amore impossibile di Armand, fragile donna malata e vittima dei suoi vizi, eppure misteriosamente forte. Un personaggio indimenticabile, che donò al suo giovanissimo autore (nel 1848, quando uscì la prima edizione, il figlio del grande Alexandre Dumas non aveva che ventiquattro anni) un successo clamoroso e ininterrotto, capace di superare i confini del tempo e dell’arte. L’autore stesso ne realizzò una versione teatrale; pochi anni dopo, Giuseppe Verdi saprà farne una trasposizione sublime, in musica, con La Traviata. Margherita Gautier, alias Violetta, è diventata così una figura a sé stante: un mito appunto, con il quale si sono confrontate dive come Eleonora Duse, Greta Garbo, Maria Callas.
È incredibile il viaggio che hanno dovuto affrontare le parole del Buddha per arrivare fino a noi.
Sono state imparate a memoria dai discepoli, tramandate di bocca in bocca, e solo in seguito trascritte su foglie di palma. I monaci dell’isola di Ceylon hanno conservato queste inestimabili reliquie per oltre due millenni, proteggendole nei monasteri; solo verso la metà dell’Ottocento sono state ritrovate da un gruppo di ricercatori europei. Karl Eugen Neumann, indologo viennese, è stato il primo a comprenderne e apprezzarne l’immenso valore. La sua traduzione ha reso finalmente accessibile in lingua europea questo patrimonio. La forza e lo spirito sono immutati, l’intima essenza del buddhismo ci giunge nella sua originale purezza. Arricchisce il volume il Dhamma-Pada (I versetti della legge), che con le sue 423 strofe rappresenta una delle opere più venerate del mondo buddhista.
La candida domanda «Perché esiste il male in questo mondo?» ha turbato i pensatori di tutti i tempi.
Se lo chiede anche Voltaire, in questo piccolo gioiello letterario e filosofico, senza trovare una risposta definitiva, anzi, lasciandoci con il sospetto che una risposta definitiva non esista affatto. Esempio unico di mirabile congiunzione tra ironia, inquietudine metafisica e perfezione stilistica, Candido racconta la storia di un ragazzo che vaga per nazioni e terre nuove e misteriose, affrontando le più diverse avventure. Conosce il dotto fanfarone Pangloss, con cui va incontro alla rovina; parla con religiosi, manichei, donne di facili costumi, scopre addirittura El Dorado. E nel corso del suo viaggio regala al lettore il piacere dell’arguzia unita alla forza dell’intelligenza.
La giovane Ester Prynne, condannata per adulterio nella puritana Boston, sarà costretta a portare per sempre sul seno una fiammeggiante, scarlatta, lettera A.
La A di adulterio, naturalmente. Ma anche di Arte, di America: La lettera scarlatta, libro che rese celebre il nome di Nathaniel Hawthorne, è un mirabile esempio di fusione tra la perfezione della trama, la caratterizzazione dei protagonisti e la ricchezza dello stile. Hawthorne fa di Ester un personaggio esemplare: condanna la terribile rigidità puritana, riconosce la violenza di cui la società si rende colpevole, ma non assolve la protagonista, anche se le dona tutta la sua compassione, la sua pietà. Celebre la riduzione cinematografica del 1995, interpretata da Demi Moore, Gary Oldman e Robert Duvall.
«L’orrore, l’orrore»: questo il grido e al tempo stesso l’invocazione del capitano Kurtz. Bastano poche parole per sentire tutta la forza del romanzo breve di Conrad, forse il suo capolavoro.
Su un’imbarcazione ancorata fra le nebbie fitte che la sera avvolgono il Tamigi, il capitano Marlow e altri marinai attendono l’alta marea per prendere il largo. Marlow comincia a raccontare di un viaggio fatto da giovane lungo un altro fiume, in un’Africa carica di fascino come di pericoli. Risalendo il fiume, si erano lasciati alle spalle anche gli ultimi residui di “civiltà”, per venire risucchiati in un percorso oscuro che diventa anche mentale, onirico, e si addentra nell’essenza stessa dell’uomo. Marlow-Conrad narra di un cuore di tenebra ancora da esplorare. Da questo romanzo Francis Ford Coppola trasse ispirazione per il suo Apocalypse Now.
Charles Darwin fu l’uomo che più di ogni altro incrinò una concezione del mondo e della vita che resisteva immutata da secoli.
Con quest’opera (sono qui raccolte le due parti che componevano il Saggio del 1844 che prelude alla sistematizzazione di L’origine delle specie) scardinò il fondamento biblico della creazione dell’universo, introducendo il concetto di una lenta evoluzione delle specie animali e vegetali. È solo con Darwin che questa intuizione, risalente già al tempo dei Greci, raggiunge una struttura sistematica e una fisionomia definita. Sulla base di un numero imponente di dati, osservazioni, raffronti sulla flora e la fauna di differenti latitudini, il giovane naturalista inglese giunse a conclusioni sconvolgenti e rivoluzionarie. La teoria dell’evoluzionismo fece nascere un dibattito aspro e talvolta violento che non accenna a placarsi neppure oggi.
Pubblicati postumi, questi 38 stratagemmi di Schopenhauer rappresentano un utile strumento per trasformare qualsiasi disputa in una vittoria.
Non importa se l’opinione sia giusta o sbagliata, vera o falsa: esistono modi precisi per ribaltare le discussioni e superare dialetticamente chiunque. Sono precetti di immediata applicabilità, quasi i princìpi di una scienza, e spaziano dalla nobile disamina delle parole dell’avversario fino ad astuzie retoriche in grado di sgretolare le certezze di chi ci fronteggia: sfruttare i pregiudizi altrui, generalizzare e banalizzare, suscitare nell’avversario la confusione con domande inaspettate o l’ira con affermazioni provocatorie, proporre in tono denigratorio l’opposto della propria tesi al solo scopo di evidenziarne l’assurdità, fino a spingersi all’estremo dello sproloquio privo di senso o dell’offesa diretta, pur di ricacciare indietro l’oppositore.
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