Recensione
Metto subito le mani avanti: di Albert Camus non ho letto mai nulla e conosco le sue opere solamente di nome. Allora perché scegliere di recensire un saggio sul premio Nobel per la letteratura del 1957 se si corre il rischio di una figuraccia? Perché il punto di vista dell’autore, Emanuele Santi, mi ha subito catturato: sceglie infatti di parlare delle opere di uno tra più grandi scrittori di lingua francese del ventesimo secolo attraverso le sue esperienze sportive giovanili, partendo dalla sua infanzia nei polverosi quartieri dell’Algeria fino ad arrivare alle influenze che il calcio (in particolare il ruolo del portiere) ha avuto nella stesura del suo capolavoro, “Lo straniero”. Lo scrittore francese, che grazie a una borsa di studio poté frequentare la scuola prima e l’università poi, aveva una passione sfrenata per questo sport, che riusciva ad alternare a quell'amata letteratura che fin da piccolo gli aveva aperto nuovi orizzonti. Nonostante fosse orfano di padre e vivesse con una nonna autoritaria che mal vedeva il calcio, il giovane Camus era un talento e arrivò anche a difendere la porta della squadra della propria scuola nel campionato giovanile algerino degli anni venti, che non era per niente adatto ai timidi e a chi tira indietro la gamba.Emanuele Santi affascina con toni enfatici ed evocativi, tanto che sembra quasi di essere con Camus mentre vola da un palo all’altro prima di vedere la propria carriera sportiva stroncata dalla tubercolosi. Così, attraverso l’ardore indipendentista che infiammava gli animi degli algerini che, non potendosi riversare in altri contesti a causa delle repressive leggi coloniali francesi, si concentrava tutto nelle partite di calcio, il lettore vede quanto Camus fosse influenzato dalla propria patria e fosse sensibile ai soprusi che subiva dalla Francia. L’autore ha effettuato una ricerca molto approfondita riguardo quel periodo e, unendola alla propria capacità di raccontare storie di sport, ha creato un credibile e affascinante punto di vista su quanto vissuto - sportivo e non - l’autore de “Lo straniero” abbia messo nelle sue opere. Quindi, fin dal titolo, “Il portiere e lo straniero”, mostra al lettore il nodo principale dell’argomento. Dalla prima pagina all’ultima ci si trova davanti a un’opera che non mostra mai cali nell’intensità della narrazione, sempre precisa nel dimostrare la tesi alla propria base e avvolgente quasi fosse un romanzo.
In conclusione “Il portiere e lo straniero” merita assolutamente di essere letto, anche solamente per conoscere la figura del giovane Albert Camus. Emanuele Santi riesce a confezionare una storia di sport magnifica e invoglia il lettore che, come me, non ha mai avuto l’occasione di leggere una qualunque opera del premio Nobel, a cercare di colmare la lacuna.
Giudizio:
+5stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Il portiere e lo straniero
- Autore: Emanuele Santi
- Editore: L'asino d'oro
- Data di Pubblicazione: 2013
- Collana: Omero
- ISBN-13: 9788864431888
- Pagine: 138
- Formato - Prezzo: Brossura - 12,00 Euro
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