Recensione
Un romanzo ucronico e anche utopico, anche se non nel senso etimologico, e insieme di fantascienza e umoristico, con tratti di ricerca linguistica e fantasia molto interessanti.
Insomma: tanta roba.
Ho dovuto cominciarlo due volte, come capita talvolta per libri che poi, di pagina in pagina, scopriamo piacerci anche molto, e la seconda volta è decollato, come la Proteo Tien, alla ricerca di altri mondi e universi paralleli.
Si sente molto l'influsso del viaggio che l'autore aveva fatto alla scoperta degli Incas, come lui stesso ammette, e della cultura poliedrica e vagabonda, che va dalle teorie dei mutamenti dei tarocchi cinesi, l'iChing, alle citazioni cinematografiche da saghe come Star Wars, che anche un non fanatico della trilogia può riconoscere.
Lo scenario post-atomico nel 1985 doveva essere attuale - per la verità forse lo è ancora oggi, visto quello che bolle in Corea del Nord -, e incidenti come Černobyl e Fukushima erano ancora di là da venire. Da questo substrato Benni trae e fonde le paure della catastrofe nucleare e le preoccupazioni protoambientaliste per i cambiamenti climatici e i destini di un pianeta sempre più legato alle risorse energetiche e alle dispute per il loro controllo.
Anche le divisioni geopolitiche in mega-stati sovranazionali sembra riprendere modelli letterari come quello orwelliano delle tre superpotenze di 1984, Oceania, Eurasia e Eastasia.
Curiosamente l'ambientazione delle megalopoli sotterranee in livelli che si abbrutiscono man mano che si scende verso il basso, stile Inferno dantesco, parrebbero riprendere - se non fosse un anacronismo, visto che il film è del 1990 e si allontana per molti aspetti dal racconto di Philip K. Dick cui è ispirato - certe scene di Total Recall - Atto di forza, ambientate su Marte e anche la conclusione con la creazione di un'atmosfera respirabile anche per i derelitti del pianeta rosso.
Da tutti questi filoni diversi, dall'esoterismo alla cinematografia alla letteratura di viaggio e fantascienza, Benni riprende spunti, ispirazioni e modalità espressive ma sempre in chiave umoristica, come se si trattasse di un'odissea spaziale, un viaggio oltre le colonne d'Ercole della Fantasia, molto vicina, anche per la commistione di prosa e versi, a modelli superclassici come Luciano di Samosata, e penso in particolare alle barocche e futuristiche avventure della sua Storia vera, uno dei primi casi di romanzo 'fantastico'.
Il viaggio interstellare alla ricerca di un nuovo pianeta si snoda come una caccia al tesoro, divisa su due livelli, una parte ambientata a Cuzco, dove il bambino prodigio Einstein e il vecchio cinese Fang cercano il 'cuore della terra', un misterioso oggetto nascosto dalla cultura incaica che parrebbe poter riportare la terra alla condizione prima della glaciazione, mentre l'equipaggio della Proteo Tien segue le tracce di una mappa enigmatica, che dovrebbe portarli a un pianeta abitabile, come la terra prima degli sconvolgimenti provocati dai conflitti atomici.
La ricerca dell'Eldorado in terra e della terra promessa, un nuovo paradiso terrestre, in cielo puntano verso un obiettivo comune, indicato cripticamente da profezie e altri segni, e la loro convergenza - la conclusione per quanto non del tutto originale è comunque piuttosto spiazzante e inaspettata - produce una palingenesi del pianeta.
Se è vero che il leit motiv del libro è l'intento parodistico o comunque esasperato - si sente nel linguaggio quasi babelico, ad esempio, creato da un personaggio vissuto in solitudine nello spazio, la Strega, un'astronauta russa che dopo tre secoli di isolamento negli abissi interstellari ha sviluppato una lingua fatta di tante lingue diverse e di tanti strati storici differenti, che ricorda in qualche punto il modo di parlare dell'illetterato eretico Salvatore in Il nome della rosa - non mancano tuttavia anche momenti più profondi, in particolare le discussioni filosofiche tra il razionale enfant prodige Einstein e il mistico orientale Fang sul rapporto tra scienza e conoscenza e i vari modi di intendere entrambe, o anche i numerosi apologhi, in forma di favola o fiaba, che contrappuntano la narrazione con degli intervalli e creano l'atmosfera di serena nostalgia di un racconto fatto intorno al fuoco a dei bambini.
Tra questi il breve episodio del fungo 'se mi piaci' si distingue per leggerezza e ironia.
Nel complesso si vede che il tessuto narrativo non è del tutto equilibrato, come una coperta patchwork cucita insieme con quello che c'è, forse con troppi personaggi e dai tratti abbozzati e con un intreccio complessivo un po' debole. Ma la fantasia magmatica dell'autore riesce comunque ad amalgamare gli ingredienti in modo creativo - tutto sommato è anche un'opera degli esordi - e a coinvolgere il lettore divertendolo e, a tratti, facendolo riflettere.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Terra!
- Autore: Stefano Benni
- Editore: Feltrinelli
- Data di Pubblicazione: 2003
- Collana: Universale Economica
- ISBN-13: 9788807809903
- Pagine: 320
- Formato - Prezzo: Brossura - 7,50 Euro
0 Commenti a “Terra! - Stefano Benni”
Posta un commento