Recensione
Proprio dopo essere riuscito a superare il terribile esame finale della Gilda degli Assassini, il giovane Teppic è costretto a rientrare in patria, il Djelibeybi, per assumere l'onore e l'onere della carica che gli spetta: è infatti l'unico figlio ed erede del faraone Teppicymon XXVII, morto suicida per un piccolo errore di calcolo e condannato a un'eternità di prigionia sotto migliaia di tonnellate di pietra - ciò che i vivi ritengono un'onorevole e maestosa sepoltura. Regnare su una civiltà ristretta ma già antica quando nelle altre ci si puliva ancora il fondoschiena con le foglie sembrerebbe divertente, senonché il Sommo Sacerdote Dios tende a interpretare in modo un po' troppo arbitrario ogni ordine di Teppic, che si ritrova a essere un burattino dietro a una maschera d'oro.
Frattanto fervono i preparativi per la costruzione della piramide di Teppicymon, che dovrà essere la più grande e sontuosa mai costruita: l'architetto Ptaclusp e i figli Ptaclusp II-A e II-B scoprono solo troppo tardi che, se ogni piramide è un catalizzatore di energia temporale a stento controllabile, un'enorme piramide genererà un numero di nodi temporali e paradossi impossibili da gestire. E mentre Teppic, stanco di regnare, si ritroverà in fuga dal suo stesso paese insieme all'ancella Ptraci - che ha salvato dall'essere data in pasto ai sacri coccodrilli - il Mondo Disco si troverà sull'orlo della solita apocalisse allorché l'energia rilasciata dalla piramide risucchierà l'intero Djelibeybi, permetterà a tutte le sue divinità (e sono davvero molte) di manifestarsi, e riporterà alla luce l'intera dinastia di faraoni sepolti nelle loro camere mortuarie.
Maledette piramidi (titolo originale: Pyramids) è il settimo romanzo in ordine di pubblicazione della saga Mondo Disco di Terry Pratchett, e il primo a non inserirsi in alcun sottociclo. L'edizione in questione presenta un gran numero di refusi e diversi giochi di parole persi in traduzione, come può verificare chiunque consultando i sempre ottimi Annotated Pratchett Files.
Il volume è diviso in quattro parti, ed esclusa la prima - ambientata ad Ankh-Morpork - ha luogo nel Djelibeybi (si leggerebbe pressappoco Jelly Baby, una marca di caramelle gommose molto in voga in UK), l'equivalente dell'antico Egitto nel Mondo Disco. Di conseguenza, se si esclude una fugace apparizione di Morte, mancano i consueti cammei di luoghi e personaggi presenti in quasi ogni romanzo della saga. Non credo di esagerare nell'affermare che, tra quelli che ho letto finora, è il peggiore della saga del Mondo Disco. Scarseggia di motti di spirito, manca di un tema netto (la critica al sistema di sepoltura egiziano è decisamente labile come pretesto), i personaggi sono piuttosto inconsistenti, e sebbene - diversamente dai primi romanzi del ciclo - presenti una trama che non si perde in ramificazioni secondarie manca di proseguire certi spunti interessanti che offre: uno su tutti, il conseguimento del protagonista della qualifica di Assassino, che ricopre la prima parte del romanzo ma che non rivestirà grande importanza per il proseguimento della storia.
Maledette piramidi è insomma un crogiuolo di opportunità sprecate. Fortunatamente Pratchett ha dimostrato prima e dopo questo romanzo di saper fare molto di meglio.
Giudizio:
+2stelle+ (e mezzo)Dettagli del libro
- Titolo: Maledette piramidi
- Titolo originale: Pyramids
- Autore: Terry Pratchett
- Traduttore: Pier Francesco Paolini
- Editore: TEA
- Data di Pubblicazione: 2009
- Collana: TEADUE
- ISBN-13: 9788850217779
- Pagine: 290
- Formato - Prezzo: Brossura - 8.60 Euro
In realtà questo è uno dei miei libri preferiti di Pratchett. Non proprio tra i primissimi, però comunque in alto... eppure vedo che a tantissimi altri non è piaciuto ò_ò Idem con Stelle cadenti. Chissà come mai...
E' stato il primissimo Pratchett che abbia letto. Abbandonato a metà circa.
Quest'anno l'ho ripreso (credo sia il tredicesimo) e ho confermato la mia impressione. Forse il fatto che non si leghi a nessun ciclo contribuisce a renderlo un po' piatto, io amo Pratchett proprio per i suoi richiami ai libri precedenti.
Il prossimo è proprio "Stelle cadenti" (ho deciso di leggerli in ordine cronologico di pubblicazione, ma ho fatto qualche strappo, tra cui "A me le guardie", letto qualche tempo fa).
Questo è uno dei pochi di TP uscito in Italia che non ho ancora letto e questa recensione è l'ennesima che mi ricorda che non mi sono perso granché. Quel che mi chiedo, però, è: perché continuare a ristampare (e correggere?) i suoi vecchi lavori già usciti in italiano quando ci sono ancora una miriade di capolavori in attesa di essere tradotti, uno su tutti "Going POstal"? Non capirò mai il mondo dell'editoria...
A me non dispiace che abbiano deciso di colmare le lacune che si sono lasciati dietro nel corso degli anni in ordine cronologico. Continuare a stampare alla rinfusa come hanno fatto fino a qualche anno fa sarebbe stato certamente peggio.
La cosa ha anche dei lati negativi, ovviamente: di questo passo vedremo il Pratchett più maturo (quello di 'Going Postal', che ho letto in inglese e che trovo il più riuscito tra quelli che ho letto) tra una quindicina d'anni. Ho deciso perciò di leggere in italiano fino a "Uomini d'arme" e di passare all'inglese da "Soul music" (già comprato) fino a "Maskerade".
A proposito di Moist: due mesi fa Pratchett ha annunciato via twitter il terzo volume del suo ciclo, quello che si vociferava avrebbero intitolato "Raising Taxes". Il titolo confermato è "Raising Steam".
Anche se aiutato, per le condizioni in cui si trova è incredibile che riesca a sfornare un libro all'anno. Devo ancora leggere il secondo, "Making Money". A leggere le critiche inglesi, sembra che questo ciclo non abbia niente da invidiare a quello delle guardie.
Qui "Soul music" da scaricare gratis in italiano.
http://it.scribd.com/doc/148867616/Terry-Pratchett-Soul-Music-ITA