Recensione
Se mi avessero messo davanti questo libro senza la copertina, avrei detto che si trattava un romanzo di Neil Gaiman. Un po’ urban fantasy, un po’ gotico, molto vicino a Nessun Dove e American Gods nel suo umorismo nero e dissacratorio. Al pari del suo collega britannico, Moore in questo romanzo fa di una grande città la sede di forze occulte celate ai comuni mortali, e pone al centro della narrazione un uomo normale cui vengono svelati meccanismi di potenze più grandi di lui, e di cui diviene a sua volta ingranaggio.
Senonché Charlie è un po’ meno di un uomo normale: è un maschio Beta, il migliore amico delle donne, specie in grado di adattarsi e di sopravvivere in una giungla di Maschi Alfa ma verso cui Madre Natura è stata avara di forza bruta, grande acume e soprattutto fortuna. Quando Rachel, la bella moglie che contro ogni previsione era riuscito a sposare, muore poco dopo aver dato alla luce Sophie, per Charlie inizia un nuovo capitolo della sua vita all'insegna del lutto, in ogni senso: avendo sorpreso nella stanza di Rachel uno dei Mercanti di Morte, coloro che proteggono le anime uscite dai defunti in attesa che trasmigrino verso nuovi corpi, diventerà uno di loro.
Charlie si ritrova dunque con una neonata cui dovrà fare da padre single, un negozio di articoli di seconda mano da gestire (e che diventerà deposito degli artefatti contenenti le anime che dovrà consegnare ai legittimi proprietari), un secondo lavoro sovrannaturale - un lavoro sporco, ma qualcuno dovrà pur farlo - e una lotta contro immani forze oscure che vogliono accaparrarsi il titolo di Luminatus, ossia di Morte, quella con la M maiuscola. A supportarlo ci sarà una troupe di personaggi secondari: la piccola Sophie, intanto, che fin da subito mostra di possedere strani poteri; Jane, l'aitante sorella lesbica; Menta Fresca, il Mercante di Morte che ha assistito alla morte di Rachel; Lily e Ray, i suoi aiutanti al negozio, l'una giovane goth appassionata di occulto e l'altro ex poliziotto appassionato di filippine.
Il romanzo è divertente, e dopo un inizio caotico tiene bene fin oltre la metà. Purtroppo l'intera parte finale non è all'altezza, accelerando i tempi per concludere in meno di due capitoli una situazione posta in atto nel giro di venti e rivelando al lettore un colpo di scena che colpo di scena proprio non è. L'idea non è certamente originale, ma la paradossalità di certe situazioni, lo stile divertente e asciutto di Moore, e una certa dose di sensibilità che inaspettatamente fa capolino dal suo humour nero e talvolta volgare, ne fanno un romanzo gradevole da leggere e imperdibile per gli amanti del tema della Morte Metropolitana.
Giudizio:
+3stelle+ (e mezzo)Dettagli del libro
- Titolo: Un lavoro sporco
- Titolo originale: A Dirty Job
- Autore: Christopher Moore
- Traduttore: Brovelli C.
- Editore: LIT
- Data di Pubblicazione: 2012
- ISBN-13: 9788865830383
- Pagine: 382
- Formato - Prezzo: Brossura - 9,90 Euro
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