Recensione
Petru leggeva molto e diceva che erano le parole a cambiare il mondo, le nostre parole, a costruirlo diverso, per il resto tutto rimaneva uguale. L’illusione del cambiamento era una cosa che apparteneva solamente a noialtri, la natura non si curava di queste cose.
Il principale pregio di “Mare di Vetro” è la scrittura (evocativa, ricercata, attenta ai particolari): l’intera narrazione ha un colore cupo che riveste senza soluzione di continuità i paesaggi (siano essi naturali o urbani) e gli stati d’animo della voce narrante, al punto che diventa impossibile fare una distinzione tra gli elementi esterni al protagonista e quelli più intimi, espressione della sua vita sofferta. La trama è appena accennata: nel ripercorrere l’intera vicenda per sintetizzarne i contenuti, io stessa non sono del tutto certa di aver colto lo svolgersi degli eventi così come l’autore lo ha inteso; il lettore deve riuscire a ricostruire il succedersi degli avvenimenti attraverso i vari flashback che non seguono un ordine cronologico, ma mischiano passato e futuro in un groviglio di emozioni e sensazioni.
L’assenza di una trama lineare e sviluppata non rende agevole la lettura (soprattutto per i due terzi del libro) e richiede attenzione ai particolari, perché è da questi che si può ricostruire l’intera vicenda di Tiu: chi è stato e chi è nel momento in cui ripercorre la sua vita avendo se stesso come unico interlocutore. In altri termini, Mare di vetro è un libro breve ma che non può essere letto in fretta e in poco tempo.
La scelta dell’autore è di presentarci Tiu come un uomo con le sue luci e ombre, anche se l’umanità di cui lo riveste (l’amore per Lucia e i figli, l’impegno politico, la nostalgia per la sua terra, il desiderio di leggerezza che lo accompagna per tutta la vita) fanno passare in secondo piano i crimini commessi e non viene raccontato il percorso che porta l’adolescente insofferente a trovare l’unica via di fuga nei sequestri di persona. Questa scelta risulta coerente con la cornice in cui si inserisce la vicenda: un uomo che ripercorre per se stesso la sua vita per farne un bilancio; date queste premesse, è logico che la narrazione proceda in modo discontinuo e con un taglio che mette in luce gli eventi più rilevanti in quello specifico momento della sua vita, mentre relega sullo sfondo altre situazioni che risultano meno pregnanti. Per me però questo è il limite principale del romanzo: la trama troppo concisa che costringe il lettore a riempire i vuoti con delle inferenze personali.
Lo stile acquista un carattere narrativo più tradizionale nell'ultima parte, quella che ho trovato più riuscita (probabilmente perché più in sintonia con le mie preferenze di lettrice), quella che mi ha riconciliato con Tiu e con la sua storia e che mi ha fatto pensare con dispiacere che ero giunta all'ultima pagina.
Giudizio:
+3stelle+ (e mezzo)Dettagli del libro
- Titolo: Mare di vetro
- Autore: Alessandro Angeli
- Editore: Quarup
- Data di Pubblicazione: 2012
- Collana: Le impurità del bianco
- ISBN-13: 9788895166278
- Pagine: 103
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 12,90
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