Recensione
Non tutti sanno che Arthur Conan Doyle, 'padre' del celebre investigatore Sherlock Holmes, ha anche generato - oltre a numerosi racconti e romanzi di tenore diverso dal mystery - un ciclo di cinque opere di genere avventuroso/fantascientifico accomunate dal personaggio di G.E. Challenger, geniale scienziato aggressivo e sprezzante, tutte scritte tra il 1912 e il 1929.
La prima e più famosa opera della serie è Il mondo perduto, che come le altre si inserisce in un filone molto in voga a cavallo tra l'Otto/Novecento di cui fu maestro il francese Jules Verne: l'immaginazione di una terra fantastica e tagliata fuori dal mondo, spesso situata su un'isola solitaria, o nelle foreste amazzoniche, o nel profondo dell'Africa, o persino al centro della Terra (in quei territori cioè all'epoca parzialmente inesplorati e che perciò suscitavano un'incredibile fascinazione), luogo esotico che custodisce segreti eccitanti come creature perdute o immaginarie, civiltà da tempo scomparse o ricchezze inestimabili.
Accostandosi al più celebre esempio verniano (Viaggio al centro della terra), Doyle postula l'esistenza di una valle protetta da un'alta catena montuosa situata nei territori inesplorati dell'Amazzonia, terra che proprio in virtù della sua inaccessibilità ha preservato certe caratteristiche climatiche che hanno consentito ai dinosauri di continuare a vivere indisturbati fino all'Ottocento. Succo della storia è la spedizione alla volta della valle misteriosa condotta dal professor Challenger, scienziato esperto nelle più varie discipline e divenuto lo zimbello del mondo accademico londinese per aver sostenuto di aver scoperto una terra vergine in cui ancora vivono i dinosauri, del giovane giornalista Edward Malone - voce narrante che invia al suo giornale i resoconti del viaggio - partito in cerca di gloria per conquistare l'ammirazione di una donna che non ricambia i suoi sentimenti, dello scettico professor Summerlee e del cacciatore John Roxton.
Si tratta di un romanzo d'intrattenimento di altri tempi, purtroppo inferiore ai suoi parenti francesi: lo stile è semplice e asciutto - come ci si aspetterebbe da un romanzo pubblicato a puntate su giornale per appassionare lettori di diverse età e culture -, lo schema della storia lineare e il ritmo incalzante. Forse spicca appena per l'anticonvenzionalità del suo protagonista (elemento che aveva fatto la differenza nelle storie mystery di Doyle e che aveva reso immortale il personaggio di Sherlock Holmes), purtroppo non abbastanza netta da riuscire a salvare dal semioblio questa serie di romanzi che si fanno leggere piacevolmente e dimenticare con altrettanta facilità.
La serie si compone delle seguenti opere:
- Il mondo perduto
- La nube avvelenata
- La terra della nebbia
- La macchina disintegratrice (racconto)
- Quando la Terra urlò (racconto)
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Il mondo perduto
- Titolo originale: The Lost World
- Autore: Arthur Conan Doyle
- Traduttore: Sobrero C.
- Editore: Bompiani
- Data di Pubblicazione: 2002
- Collana: Tascabili. Romanzi e racconti
- ISBN-13: 9788845251603
- Pagine: XIII - 316
- Formato - Prezzo: Brossura - 8,90 Euro
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