Recensione
Una persona sola non può cambiare il mondo.
Questa l’ho aggiunta alla mia Lista delle Bugie perché il dottor Barrett dice che non possiamo cambiare il mondo. Mrs. Wardman e il poliziotto, invece, dicono che una persona sola può cambiare il mondo. Credo che sia più probabile che il dottor Barrett si sbagli, perché credo che ognuno cambi il mondo ogni giorno. Per esempio, se Gordon uccide il ragno che ha fatto la sua ragnatela nell’angolo della finestra, allora quel ragno non potrà mangiare tutti i moscerini della frutta che girano attorno alla banana mezza marcia sotto al banco di Kaitlyn e questo significherà molti più moscerini della frutta nel mondo. Vorrebbe dire che Gordon ha cambiato il mondo da solo. E anche che ogni cosa succede per un motivo.
Il personaggio di Phin è un ibrido tra Oskar di “Molto forte,incredibilmente vicino” (J. S. Foer) e Marcus di “Un ragazzo” (N. Hornby). Tutti e tre sono ragazzini di nove anni, con una sensibilità notevole e una saggezza non comune che li rende diversi da tutti i loro coetanei e, per questa ragione, diventano spesso vittime di compagni prepotenti o francamente violenti. Phin trasferisce le incongruenze della realtà che lo circonda nelle vicende di Reull, un pianeta abitato dai Gorachs, esseri insensibili che manipolano i loro stessi simili e usano gli animali per la loro vanità, nonostante questi siano indispensabili per la loro stessa sopravvivenza. Le parti del libro dedicate ai Gorachs sono, secondo me, le più interessanti e originali; rappresentano per Phin l’unico modo per intervenire su una realtà che non lo soddisfa.
Tutti i personaggi appaiono cristallizzati e non c’è una reale evoluzione dei loro pensieri. Il personaggio di Phin non è riuscito a coinvolgermi del tutto nel lento dipanarsi dei suoi pensieri che, pur essendo ben scritti (l’autrice conosce il meccanismo ed è brava a riprodurlo con le parole), diventano dopo un po’ monotoni: non c’è una grande struttura nella trama ma un lungo elenco dei disastri ambientali che vengono sciorinati nel corso di uno dei tanti litigi tra Phin e la madre oppure dettagliati a beneficio dello psicoterapeuta che ha in carico Phin o ancora descritti all’esasperata (e anche poco simpatica) Mrs. Wardman, la maestra.
Gli adulti, ad eccezione della nonna di Phin, sono insensibili e centrati su se stessi: a nessuno, psicoterapeuta incluso (per inciso, uno dei personaggi più odiosi del libro), viene in mente di chiedersi cosa c’è sotto la preoccupazione di un ragazzino di nove anni che non riesce a dormire a causa della distruzione dell’ecosistema dell’orangutan. La mia sensazione è che l’autrice abbia volutamente estremizzato creando una dicotomia quasi manichea: da un lato l’estrema sensibilità verso la natura, la creatività e l’incapacità di trasformare queste potenzialità in azione, dall’altro la normalizzazione, il rispetto delle convenzioni sociali senza alcun senso critico, la scarsa empatia (intesa come capacità di assumere punti di vista diversi dal proprio), il desiderio di risolvere i problemi semplicemente ignorandoli.
Il risultato a me è sembrato artificioso, soprattutto perché verso la fine vi è un’accelerazione improvvisa e il dipanamento della matassa non ha lo stesso spazio dedicato alla descrizione della situazione problematica. Semplicemente a un certo punto gli eventi prendono altre direzioni ma i meccanismi che hanno contribuito a creare il cambiamento sono solo accennati ma non svolti nei dettagli come invece accade per quelli che sono la causa del malessere di Phin.
L’autrice stessa, nella postfazione, scrive che la gestazione del personaggio di Phin è stata lunga e che, a un certo punto, ha capito che doveva arrivare alla fine della storia; secondo me questa decisione “a freddo si riflette sulla conclusione frettolosa.
In conclusione, Amphibian è un libro che pone interessanti spunti di riflessione sul modo in cui gli esseri umani si pongono nei confronti della salvaguardia dell’ambiente e se ne potrebbe ricavare la sceneggiatura per uno di quei film che è piacevole guardare perché sin dall’inizio si capisce come andranno a finire.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Amphibian
- Titolo originale: Amphibian
- Autore: Carla Gunn
- Traduttore: A. Passeri
- Editore: Miraviglia
- Data di Pubblicazione: 14 aprile 2009
- Collana: Atlantide
- ISBN-13: 978-8889993248
- Pagine: 256
- Formato - Prezzo: Brossura - € 17,50
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