Recensione
Ciò che mi piace degli scrittori inglesi è l'ironia con cui in genere imbastiscono le loro storie. Ian McEwan è un indiscusso maestro in questa arte e uno degli esempi più riusciti è proprio questo romanzo. In questo libro viene presa in giro l'MI5, ma non è la prima volta che mi capita di leggere dell'umorismo sulla prestigiosa agenzia di intelligence inglese. Le Carrè fa spesso dell'ironia su di essa e perfino Graham Greene, che non si può definire un buontempone, la prendeva di mira nel romanzo "Il nostro agente all'Avana". Il rapporto che hanno gli inglesi con l'MI5 ricorda un po' quello che abbiamo noi italiani con l'arma dei carabinieri, fatto salvo il diverso tipo di umorismo.
Tutti i critici sono d'accordo nel ritenere McEwan uno dei migliori scrittori del nostro tempo e non voglio essere certo io a mettere in discussione la validità di questo giudizio che condivido. Peraltro nei suoi romanzi trovo che vi sia una costante: i problemi psicologici dei personaggi. In Espiazione, ad esempio, la protagonista accusava ingiustamente di violenza carnale il fidanzato della sorella; in Chesil Beach alla moglie del protagonista facevano orrore i rapporti sessuali e li rifiutava. In Miele la missione di Serena Frome viene boicottata per patologica gelosia proprio dall'uomo che l'aveva rifiutata quando lei gli si era offerta. Viene da chiedersi se siano tanto comuni nei paesi anglosassoni i problemi mentali o se siano i lettori inglesi a pretendere che li abbiano i personaggi dei romanzi.
La protagonista di Miele è una ragazza bella, intelligente, discretamente colta, priva di inibizioni, disponibile ad adattarsi alle fantasie sessuali dei suoi amanti e non chiede loro più del tempo che sono disposti a concederle. Si può pretendere di più da una donna? Tuttavia incontra sempre gli uomini sbagliati: prima l'omosessuale, poi l'uomo sposato, poi quello che la rifiuta salvo poi pentirsi e renderle la vita impossibile quando lei si innamora di un altro. A questo punto, dalla premessa del primo capitolo, ci si potrebbe aspettare un tragico epilogo e invece -e anche in questo McEwan ci stupisce- l'autore prevede un lieto fine.
Non voglio svelare altro per non rovinare il piacere della scoperta da parte del lettore, ma uno scrittore che riesca a fare digerire al lettore tante stravaganze da parte dei suoi personaggi -anche se si sa che la realtà supera a volte la fantasia- conferma una non comune abilità nel saper caratterizzarli.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Miele
- Titolo originale: Sweet Tooth
- Autore: Ian McEwan
- Traduttore: Maurizia Balmelli
- Editore: Einaudi
- Data di Pubblicazione: 2012
- Collana: Supercoralli
- ISBN-13: 978-88-06-21405-0
- Pagine: 351
- Formato - Prezzo: Rilegato, sovraccoperta - Euro 20,00
Lo sai che questo libro ho sempre desiderato leggerlo solo per la copertina che ha? il problema è che devo smetterla di farmi catturare visivamente da un libro e basta ... una volta ne sono rimasta veramente delusa.
Però mi sembra che ti sia piaciuto e poi l'umorismo inglese, così tagliente e sottile non si disdegna mai. Magari a questo punto provo a leggerlo :O