22 gennaio 2013

Il pianeta dei venti - G.R.R. Martin e Lisa Tuttle

"Il pianeta dei venti" è abitato dai lontani discendenti di astronauti terrestri lì naufragati molti secoli addietro. Abitano le miriadi di isole che costituiscono le terre emerse del pianeta, e solo pochi di loro hanno la possibilità di usare delle specie di ali che permettono loro di planare sulle correnti. Con il tempo si è costituita una classe a sé stante che detiene il potere di volare e le ali stesse. Maris non appartiene alla classe eletta, è un'orfana figlia di pescatori che vive raccogliendo telline sulla spiaggia, ma ha un sogno: diventare una "volatrice" e far sì che la società del pianeta dei venti non sia più classista e maschilista, ma che la possibilità di imparare a usare le ali sia aperta a tutti...

Recensione

A lungo fuori catalogo (la prima edizione italiana risale al 1983 per la Nord), Il pianeta dei venti non è realmente un romanzo, ma una raccolta che contiene tre racconti lunghi di G.R.R. Martin e Lisa Tuttle, scritti tra il 1975 e il 1982: Le tempeste, Un’ala e La caduta, preceduti da un Prologo e seguiti da un Epilogo.

La protagonista dei tre racconti, cronologicamente ordinati, è Maris, una Volatrice: in un mondo di isole che si ergono su mari pericolosi per la navigazione, i contatti più frequenti e sicuri avvengono tramite uomini in grado di volare con ali metalliche. Costoro compongono una casta privilegiata: tramandandosi le poche ali rimaste da genitore a primogenito, i Volatori sfruttano le correnti per librarsi da un’isola all’altra trasmettendo in poche ore messaggi importanti che altrimenti impiegherebbero mesi a giungere. Ma l’essenza dei Volatori è ben altra: essi sono un tutt’uno coi venti e il cielo, sanno leggere le correnti e anticipare tempeste e bonacce,  volare è in breve tutta la loro vita e sono consapevoli della loro fortuna e libertà, disprezzando pertanto i meschini Terragnoli costretti a vivere radicati a terra.

Maris è figlia di pescatori, e ha potuto coronare il suo sogno di volare grazie all’adozione di un Volatore che ormai disperava di poter generare un erede. Ne Le tempeste viene narrata la sua battaglia contro la tradizione, che sta per strapparle le ali essendo giunto a maggiore età Coll, l’erede del patrigno tanto sperato e infine nato. Se Maris è disperata, Coll è spaventato, poiché le sue inclinazioni lo spingono a voler diventare un cantore piuttosto che un Volatore. Le tradizioni, tuttavia, non consentono al primogenito di un Volatore di rifiutare le ali, né queste possono essere cedute a qualcuno che le meriti o desideri maggiormente. Le tradizioni, però, possono essere sfidate e cambiate, ed è ciò che farà Maris. Un’ala mostra una Maris più vecchia di sette anni alle prese con le conseguenze delle sue azioni: ottenuta la possibilità di fondare delle Accademie che formino chiunque desideri imparare volare per sfidare i legittimi detentori delle ali, la donna deve cozzare contro il disincanto dei giovani che ha illuso di poter volare in un mondo cambiato nella forma ma non nella sostanza, e contro il razzismo dei Volatori di cui sente sempre meno di far parte. Infine, ne La caduta Maris dovrà fare i conti con l'età e un terribile incidente che la priverà della capacità di volare, nonché con il nuovo mondo creato dalle sue scelte, un nuovo capitolo della storia che ha privato i Volatori dell'aura leggendaria tanto conosciuta e amata dai Terragnoli.

Sarà la presenza di altre due mani oltre a quelle del famoso autore americano, ma quelle di Martin si sentono poco. I tre racconti presentano un universo affascinante e curato, ma non si amalgamano abbastanza da creare una vicenda unitaria che catturi l’attenzione del lettore costituendosi come percorso organico. Non ci sono in realtà difetti sostanziali, solo una tale dose di insipidezza da rendere impossibile l‘imprimersi nella memoria dei personaggi o delle vicende che hanno accompagnato il lettore per quasi quattrocento pagine: il tema della strenua volontà che rende possibile ogni cosa, ma comporta sacrifici, perdite e disillusione, non è certamente nuovo ed è sviluppato in modo assai poco originale; altrettanto abusato è lo schema del giovane dotato di natali sfortunati cui è pertanto impedito di seguire il proprio sogno, che sfida un sistema di regole ingiuste e reazionarie – talmente tanto che risultano quasi incredibili in un mondo dove dalle poche ali rimaste dipendono i destini di così tante persone per poterle affidare a qualcuno che non ha le capacità per portarle; solo l'ultimo racconto, che narra il disincanto della vecchiaia, la necessità di riscrivere la propria vita e di fare i conti con le conseguenze delle scelte prese in gioventù, riesce a convincere e interessare.

Ma nel complesso, volendo considerare le tre parti come un unicum e non giudicare separatamente i tre racconti, risulta un lavoro poco più che mediocre, formalmente (manca l’acutezza della pennellata di Martin,  la sapienza nel costruire pause e attese e nel gestire i tempi narrativi, la profondità dei personaggi) e contenutisticamente, consigliato solo a chi desidera qualche ora d’evasione senza troppe pretese.

Nota sulla quarta di copertina: come al solito, chi l'ha scritta deve aver letto o capito molto poco del libro, dal momento che fa riferimento a una società 'maschilista' che assolutamente non lo è; classista senza dubbio, ma nella casta dei Volatori una primogenita vale quanto un primogenito, e una donna quanto un uomo: le donne possono volare persino se incinte, fermarsi quando troppo pericoloso, per poi richiedere le ali subito dopo il parto.

Immagino che sbandierare una rivoluzione femminista da parte della protagonista facesse troppo gola.

Giudizio:

+3stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Il pianeta dei venti
  • Titolo originale: Windhaven
  • Autore: G.R.R. Martin - Lisa Tuttle
  • Traduttore: Rambelli R.
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 2012
  • Collana: Oscar Grandi Bestsellers
  • ISBN-13: 9788804623489
  • Pagine: 385
  • Formato - Prezzo: Brossura - 14,00 Euro

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