5 dicembre 2012

Viaggio nel mondo del romanzo distopico: Parte II

Riprendiamo dunque la retrospettiva sul romanzo distopico. Eravamo rimasti nel 1962 con la pubblicazione di Arancia meccanica, ma vi avevo anche preannunciato una breve nota disambiguatoria su alcuni termini che vengono comunemente confusi o agglomerati sotto il termine di romanzo distopico.

C’è chi infatti fa coincidere il romanzo distopico con quello postapocalittico. Ebbene, io non sono d’accordo. Il romanzo postapocalittico può essere anche distopico, ma non sempre i due termini combaciano: per esserci distopia, il romanzo deve contenere una società fittizia che porti a estremi quasi fantascientifici i peggiori difetti di quella reale. Ad esempio, un libro come L’ombra dello scorpione di Stephen King è postapocalittico perché ambientato in una società di sopravvissuti a un virus che ha decimato quasi del tutto la popolazione mondiale, ma non è distopico. Viceversa, un romanzo come Battle Royale di Koushun Takami, come vedremo più avanti, è distopico perché raffigura un Giappone dominato da un Egemone che costringe i giovani a massacrarsi tra loro, ma non è postapocalittico perché non è avvenuta alcuna catastrofe.

Altri due sottogeneri parzialmente sovrapponibili al distopico sono il romanzo fantapolitico, sottogenere fantascientifico che fa riferimento a una realtà politica reale evolutasi in modo fantasioso, oppure del tutto immaginaria, e il romanzo allostorico (o ucronico), che narra l’evoluzione fittizia di un determinato contesto storico reale. Il romanzo fantapolitico non presenta necessariamente una distopia, può anche proporre una visione della società estremamente positiva, mentre il romanzo ucronico non dev'essere necessariamente anche fantapolitico (un esempio adatto può essere Storia dell'assedio a Lisbona di José Saramago).
Non è raro poi che il romanzo distopico si tinga di tinte cyberpunk, termine che designa l’utilizzo nel romanzo di tecnologie avanzate, soprattutto la cibernetica. Neuromantedi William Gibson è un buon esempio di romanzo distopico cyberpunk.

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Sempre del 1962 è La svastica sul sole di Philip K. Dick, uno dei più noti romanzi distopici, ucronici e fantapolitici: Dick piega la storia alla sua (non tanto impossibile) fantasia, con i nazisti e i giapponesi vittoriosi al termine della Seconda Guerra Mondiale e un'America conseguentemente divisa in tre stati sottoposti al dominio tedesco e nipponico. Le due superpotenze operano sul territorio dominato due diversi tipi di controllo: spietatamente violento e nazista il primo, più sottilmente persuasivo il secondo. Tocco di classe: nella finzione del romanzo compare a sua volta un romanzo, La cavalletta non si alzerà più, che immagina un mondo in cui Hitler abbia perso la guerra, e che rappresenta precisamente la nostra realtà storica.

Altro cult del genere, solo in parte distopico, nel 1968 fa la sua comparsa Ma gli androidi sognano pecore elettriche?, ancora di Philip K. Dick, da cui è stato tratto il notissimo film di Ridley Scott Blade Runner. Ambientato nel 1992, l'ambiente terrestre, a causa di una guerra nucleare, è oltremodo mutato, e la vita animale e vegetale è quasi estinta. In particolare, gli animali domestici sono considerati simbolo di benessere, e la loro cura è fondamentale. Altrettanta cura non viene però usata verso i droidi, assegnati agli umani in salute come incentivo per convincerli ad abbandonare l'ambiente terrestre ormai ostile, e trattati come esseri inorganici e quindi indegni di qualunque empatia.

Nel 1979 e nel 1982 è Stephen King a cimentarsi con due romanzi distopici, il secondo dei quali contiene rimandi particolarmente espliciti a 1984 e Fahrenheit. Mi riferisco a La lunga marcia e L'uomo in fuga. Entrambi si basano su un principio comune: una società distopica che nutre il pubblico a pane e violenza. Ne La lunga marcia, infatti, il protagonista Ray si iscrive alla gara annuale di marcia. La società suggerita (non esplicitamente descritta) è di stampo militare totalitarista, e il prezzo da pagare per chi si iscrive e non vince è la morte: i contendenti, infatti, verranno fucilati non appena rallenteranno il passo o si fermeranno per qualunque ragione. Al vincitore, invece, onore e gloria, il tutto sotto gli occhi impietosi delle telecamere. L'uomo in fuga presenta invece una società totalitaria più simile - come ho detto - ai romanzi di Orwell e Bradbury. Le classi inferiori muoiono d'inedia e di avvelenamento dell'aria nei loro ghetti, e le tri-vu (enormi televisori analoghi a quelli di Fahrenheit), obbligatorie in ogni casa, trasmettono continuamente orribili giochi in cui i contendenti mettono in palio la loro salute e la loro vita. Ben, per poter pagare i farmaci necessari alla figlia ammalata, si iscrive al più pericoloso di tutti, "L'uomo in fuga": per vincere il ricchissimo premio, Ben dovrà sopravvivere per un mese con l'intera America contro (esercito alle calcagna e privati ricompensati in cambio di informazioni sulla sua posizione pronti a segnalarlo alle autorità).

Ho già nominato a proposito del cyberpunk il romanzo Neuromante: scritto da William Gibson nel 1984, si tratta di un romanzo estremamente ostico da leggere e comprendere per i continui riferimenti a un'ambientazione dalla tecnologia complessa e incentrata sul virtuale, il cyberspazio - appunto -, ossia uno spazio infinito a cui accedere per archiviare e scambiare dati. La realtà sociopolitica è monopolizzata da enormi corporazioni, le Zaibatsu.
Impossibile non menzionare anche la splendida graphic novel di Alan Moore e David Lloyd, V per Vendetta, che nulla ha da invidiare ai migliori romanzi distopici fin qui citati: pubblicato (originariamente in bianco e nero) tra il 1982 e il 1985, è ambientato a Londra in un futuro alternativo in cui ha prevalso un partito conservatore in seguito alla confusione generata da un conflitto nucleare. Il regime dittatoriale che si è imposto, guidato dall'Alto Cancelliere -che si configura come una sorta di Grande Fratello-, controlla ogni mezzo di comunicazione, fa sparire i dissidenti in misteriosi campi di concentramento, fa ampio uso di brutalissimi corpi di polizia, ed elimina (come i nazisti hanno realmente fatto) qualsiasi disuguaglianza di tipo religioso, sessuale ed etnico. Contro questa società plagiata e terrorizzata si erge V, terrorista sovversivo che indossa la maschera di Guy Fawkes. La domanda che emerge dalla graphic novel, tristemente attuale, è la seguente: è possibile giustificare la violenza quando volta a capovolgere un regime di violenza?

Molto meno conosciuto è Il racconto dell'ancella della famosa scrittrice Margaret Atwood. Pubblicato nel 1985, analizza il problema della sottomissione della donna in un contesto distopico: l'ex-America, ora Repubblica di Gilead, dominata da un leader razzista, omofobo, e a capo di una dittatura militare. La protagonista, Difred, appartiene alla classe delle concubine, donne in grado di procreare e costrette a farlo in un'epoca in cui la natività è in declino.

Bestseller mondiale è invece Fatherland di Robert Harris (1992), anche questo basato sul supposto che la Germania nazista abbia vinto la Seconda Guerra Mondiale, ma che descrive una guerra fredda tra USA e Terzo Reich e un complesso gioco politico tra alleanze e protettorati.

Per più giovani, citiamo en passant la trilogia di Lois Lowry che inizia con The Giver (1993) e che continua con Gathering Blue (2000) e Messenger (2004). I romanzi sono ambientati in un futuro prossimo, dov'è presente una società in cui è stata annullata ogni scelta individuale poiché sono divenuti indistinti colori, emozioni e persino il tempo atmosferico. E' la società a decidere ogni aspetto della vita privata, compreso il lavoro, che viene assegnato già all'età di dodici anni, e il matrimonio.

Nel 1999 assistiamo alla comparsa di un romanzo molto controverso (da cui è stato tratto un film altrettanto controverso), che è divenuto un vero e proprio bestseller: Battle Royale di Koushun Takami. Come l'America dei romanzi distopici di cinquant'anni prima, anche il Giappone è trasformato in un regime totalitario, retto dall'Egemone e totalmente serrato nei confronti del mondo occidentale. La violenza giovanile dilaga in un mondo in cui gli adulti, oppressi dalla società militare, non fanno nulla per proteggere loro e il loro futuro: è per tale motivo che l'esercito vara un programma, il Battle Royale Act, che costringe annualmente i membri di una classe di terza media estratta a caso a un crudele gioco al massacro in cui ci sarà un solo vincitore. Sequestrati durante la gita scolastica annuale, i quindicenni verranno trasportati in un luogo militarmente controllato, in cui dovranno uccidersi finché non resti un solo vincitore. La fuga e il rifiuto di partecipare saranno puniti con l'esplosione del collare bomba che ciascun partecipante porta al collo.

Poteva mancare un italiano in questo panorama? Certamente no, e che italiano! Il noto cantante Luciano Ligabue, infatti, ha anche lui dato il suo contributo al genere con La neve se ne frega (2004), romanzo ambientato nel 2166 in un mondo apparentemente perfetto regolato dal Piano Vidor. I cittadini, che nascono anziani in modo del tutto artificiale e la cui vita procede a ritroso, sono costantemente monitorati in ogni pensiero o azione da telecamere del governo. Gli esiti della prova letteraria di Ligabue? Onestamente non ne ho idea. Non ho avuto il coraggio di leggerlo.

Segnalo un altro romanzo distopico del 2005, Non lasciarmi dell'anglogiapponese Kazuo Ishiguro. Quella di Kathy, Tommy e Ruth è in realtà una vicenda privata, che si svolge in un mondo in cui si è riusciti a sperimentare una cura per il cancro, la quale consiste nella creazione di esseri umani nati in provetta la cui unica ragione di vita è donare gli organi quando saranno chiamati a farlo. Il collegio di Hailsham in cui i bambini sono cresciuti si occupa appunto di allevare e formare i futuri donatori, perfettamente consci di ciò che accadrà loro.

Il 2008 è finalmente l'anno di Hunger Games di Suzanne Collins: se i romanzi fin qui elencati - a parte The Giver e seguiti - erano rivolti a un pubblico prettamente adulto, la Collins ha l'idea (commercialmente) geniale di applicare la formula del romanzo distopico a una storia di formazione per ragazzi (uno young adult, insomma). Il giovane pubblico, forse ormai stanco del paranormal romance imperversante, si è buttato a capofitto su questo genere relativamente ancora originale e poco esplorato, solo per generare un'ulteriore nuova moda che ormai, pochi anni dopo l'uscita di Hunger Games, originale non è più.

Per chi se lo fosse perso: Hunger Games è ambientato in una futuristica nazione americana, il Panem, divisa in dodici distretti sottoposti alla Capitale. Da quando i distretti tentarono di acquisire autonomia (e la loro ribellione fu soffocata, con conseguente distruzione di un tredicesimo distretto), ogni anno, a mo' di esempio, ognuno d'essi deve fornire due Tributi, un ragazzo e una ragazza che vengano mandati nell'arena a uccidersi finché non ne resti uno soltanto, per il sommo divertimento dei ricchissimi telespettatori di Capitol City. La Collins sviluppa il tema della società distopica nato cent'anni prima, approfondisce l'elemento dei reality show mortali apportato da Stephen King attualizzandolo con la presenza di un sistema di sponsor, e attinge a piene mani anche dalla trama di Battle Royale. E' stata per questo accusata di plagio, opinione che non condivido affatto perché, se avete seguito la retrospettiva fin qui, avrete visto come ogni romanzo si appoggi a quelli precedenti sviluppando un'idea nuova. Se Hunger Games è un plagio di Battle Royale, allora dobbiamo considerare Fahrenheit 451 un plagio di 1984.

L'idea della Collins ha avuto un successo clamoroso, tanto che altre scrittrici di young adult si sono scatenate a seguirne la scia. Ne cito alcune pubblicate in Italia: Ally Condie con la trilogia Matched, Veronica Roth con la sua trilogia Divergent, e Catherine Fisher che ha pubblicato la duologia Incarceron. Inutile dire che non sono all'altezza del lampo di genio della Collins, la quale ha saputo apportare una scossa di originalità ai libri per ragazzi (e soprattutto ragazze) che da tempo ristagnavano nella strabusata storia d'amore tra una protagonista umana e un personaggio sovrannaturale. Lampo di originalità che, ahimè, temo si sia già esaurito, almeno a giudicare dalle porcherie che iniziano ad essere pubblicate in Italia nel momento in cui si cerca di replicare il successo di un singolo prodotto cavalcando il momentaneo entusiasmo suscitato dal nuovo genere.


Denunce sociali o storie intime, feroci rappresentazioni degli estremi a cui può giungere la società umana o storie di formazione rivolte ai giovani, noir o drammatici, realistici o fantascientifici, datati o futuristici, i caratteri del genere distopico invadono i più variegati ambiti, lasciandoci quasi sempre con brividi a fior di pelle e la domanda: "E' poi così irreale?"

Con questo, la panoramica è terminata. Ho dovuto a malincuore, per ragioni di brevità, lasciar fuori testi minori o non tradotti in italiano, e ho dovuto limitarmi ai romanzi (con l'eccezione di una sola graphic novel) nonostante la distopia si estenda ai media più disparati. Le schede dei romanzi fin qui nominati:


La svastica sul sole di Philip K. Dick [1962]

Stati Uniti d'America, 1962. La schiavitù è di nuovo legale, i pochi ebrei sopravvissuti si nascondono dietro falsi nomi, la California è asservita al Giappone. Vent'anni prima l'asse ha vinto la seconda guerra mondiale, e si è spartito l'America. Sul resto del mondo incombe una realtà da incubo: il credo della superiorità razziale ariana ha soffocato ogni volontà o possibilità di riscatto. L'Africa è ridotta a deserto, vittima di una soluzione radicale di sterminio, mentre l'Italia ha ottenuto solo le briciole dell'immenso potere dell'Europa.


Ma gli androidi sognano pecore elettriche? di Philip K. Dick [1968]

Nel 1992 la Guerra Mondiale ha ucciso milioni di persone, e condannato all'estinzione intere specie, costringendo l'umanità ad andare nello spazio. Chi è rimasto sogna di possedere un animale vivente, e le compagnie producono copie incredibilmente realistiche: gatti, cavalli, pecore... Anche l'uomo è stato duplicato. I replicanti sono simulacri perfetti e indistinguibili, e per questo motivo sono banditi dalla Terra. Ma a volte decidono di confondersi tra i loro simili biologici e di far perdere le loro tracce. A San Francisco vive un uomo che ha l'incarico di ritirare gli androidi che violano la legge, ma i dubbi intralciano spesso il suo crudele mestiere, spingendolo a chiedersi cosa sia davvero un essere umano... Tragico e grottesco assieme, il romanzo di Philip Dick racconta il panorama desolato della San Francisco del futuro, il desiderio di amore e redenzione che alberga nei più umili, trasformando il genere fantascientifico in un noir cupo e metafisico. Introduzione di Carlo Pagetti. Postfazione di Gabriele Frasca.


La lunga marcia di Stephen King [1979]

Dai confini con il Canada sino a Boston a piedi, senza soste. Una sfida mortale, con un regolamento implacabile, per cento volontari: un passo falso, una caduta, un malore.., e si viene abbattuti. Ma chi riesce a tagliare il traguardo otterrà il Premio. Tra i partecipanti, fra cui spicca il sedicenne Garraty, si creano rapporti di sfida, di solidarietà e di lucida follia, lungo il terribile percorso scandito dagli incitamenti della folla assiepata ai margini della strada. Un incubo on the road che solo King (Richard Bachman) poteva concepire...


L'uomo in fuga di Stephen King [1982]

Ben Richards decide di partecipare alle selezioni per "L'Uomo in fuga", un sadico e famosissimo show televisivo in cui il protagonista, braccato dai cacciatori della Rete e da chiunque lo riconosca, guadagna cento dollari per ogni ora di sopravvivenza e, se è fortunato ed è ancora vivo allo scadere dei trenta giorni concessigli, un miliardo di dollari. Ben, che vuole quei soldi per curare la figlia malata, supera le selezioni... Stephen King pubblicò questo romanzo, e altri quattro titoli, con lo pseudonimo di Richard Bachman. 


Neuromante di William Gibson [1984]

In un mondo in cui le mafie della finanza e dell'elettronica possono tutto, un mondo attraversato da autostrade informatiche e hacker dai poteri neuromantici, si svolge l'avventura violenta e disperata di Case, l'uomo che ha avuto il torto di mettersi contro l'organizzazione sbagliata. Per vendetta lo hanno privato della capacità di connettersi al cyberspazio, isolandolo nella prigione di carne del suo corpo materiale. Ora qualcuno è disposto a offrirgli un'alternativa, a ricostruirgli le sinapsi bruciate. A patto che Case porti a termine un'ultima missione, oltre i limiti del conosciuto...


V per Vendetta di Alan Moore e David Lloyd [1983-85]

"V for vendetta" è una storia che cattura sia per l'essenza asfissiante della vita ingabbiata in un regime totalitario, sia per il potere redentore dell'animo umano, capace di ribellarsi alle ingiustizie. Il volume raccoglie la serie originale completa, oltre alle pagine di collegamento - con una nuova colorazione di David Lloyd realizzata per l'occasione - incluse fra un albo e l'altro. Il libro propone poi le introduzioni all'opera di Moore e Llyod, e un racconto esteso della genesi della storia effettuato dallo stesso Alan Moore, intitolato "Oltre il Sorriso Dipinto". È presente anche una sezione ampliata dedicata agli sketch di Lloyd.


Il racconto dell'ancella di Margaret Atwood [1985]

In un mondo devastato dalle radiazioni atomiche, gli Stati Uniti sono divenuti uno stato totalitario, basato sul controllo del corpo femminile. Le poche donne in grado di avere figli, le "ancelle", sono costrette alla procreazione coatta, mentre le altre sono ridotte in schiavitù. Della donna che non ha più nome e ora si chiama Difred, cioè "di Fred", il suo padrone, sappiamo che vive nella Repubblica di Gilead, e che può allontanarsi dalla casa del padrone solo una volta al mese, per andare al mercato. Le merci non sono contrassegnate dai nomi, ma solo da figure, perché alle donne non è più permesso leggere. Apparentemente rassegnata al suo destino, Difred prega di restare incinta, unica speranza di salvezza; ma non ha del tutto perso i ricordi di "prima"... 


Fatherland di Robert Harris [1992]

E se Hitler avesse vinto la guerra? Robert Harris ipotizza un diverso andamento degli eventi storici in un fantathriller improntato su un'indagine per un delitto eccellente nella Berlino capitale dell'impero nazista. 


The Giver di Lois Lowry [1993]

Jonas ha dodici anni e vive in un mondo perfetto. Nella sua Comunità non esistono più guerre, differenze sociali o sofferenze. Tutto quello che può causare dolore o disturbo è stato abolito, compresi gli impulsi sessuali, le stagioni e i colori. Le regole da rispettare sono ferree ma tutti i membri della Comunità si adeguano al modello di controllo governativo che non lascia spazio a scelte o profondità emotive, ma neppure a incertezze o rischi. Ogni unità familiare è formata da un uomo e una donna a cui vengono assegnati un figlio maschio e una femmina. Ogni membro della Comunità svolge la professione che gli viene affidata dal Consiglio degli Anziani nella Cerimonia annuale di dicembre. E per Jonas quel momento sta arrivando... 


Battle Royale di Koushun Takami [1999]

Repubblica della Grande Asia dell'Est, 1997. Ogni anno una classe di quindicenni viene scelta per partecipare al Programma; e questa volta è toccato alla terza B della Scuola media Shiroiwa. Convinti di recarsi in una gita d'istruzione, i quarantadue ragazzi salgono su un pullman, dove vengono narcotizzati. Quando si risvegliano, lo scenario è molto diverso: intrappolati su un'isola deserta, controllati tramite collari radio, i ragazzi vengono costretti a partecipare a un "gioco" il cui scopo è uccidersi a vicenda. Finché non ne rimanga uno solo... Edito nel 1999, "Battle Royale" è un bestseller assoluto in Giappone, il libro più venduto di tutti i tempi; diventato fenomeno di culto, ha ispirato celebri film, manga sceneggiati dallo stesso Takami e videogiochi. Scritto con uno stile insieme freddo e violento, "Battle Royale" è un classico del pulp, un libro controverso e ricco di implicazioni, nel quale molti hanno visto una potente metafora di cosa significhi essere giovani in un mondo dominato dal più feroce darwinismo sociale. 


La neve se ne frega di Luciano Ligabue [2004]

Il mondo è pulito. Le risorse rispettate. I bisogni soddisfatti. Un soffice rigore governa l'esistenza. Tutto secondo i diritti e i doveri del Piano Vidor. Siamo in un altrove temporale e nel migliore dei mondi possibili, sia pur a fronte di un controllo totale. Il Piano Vidor ha a cuore il benessere e la felicità delle coppie e infatti DiFo e Natura sono felici, secondo programma. Lavorano, fanno l'amore, frequentano amici, si lasciano intrattenere dalle forme di spettacolo consentite. Ma questo tempo, apparentemente così simile al nostro, è segnato da una profonda alterazione socio-biologica che ha a che fare con il mistero del nascere, del venire al mondo. I protagonisti sono destinati a imbattersi in quel mistero... 


Non lasciarmi di Kazuo Ishiguro [2005]

Kathy, Tommy e Ruth vivono in un collegio, Hailsham, immerso nella campagna inglese. Non hanno genitori, ma non sono neppure orfani, e crescono insieme ai compagni, accuditi da un gruppo di tutori, che si occupano della loro educazione. Fin dalla più tenera età nasce fra i tre bambini una grande amicizia. La loro vita, voluta e programmata da un'autorità superiore nascosta, sarà accompagnata dalla musica dei sentimenti, dall'intimità più calda al distacco più violento. Una delle responsabili del collegio, che i bambini chiamano semplicemente Madame, si comporta in modo strano con i piccoli. Anche gli altri tutori hanno talvolta reazioni eccessive quando i bambini pongono domande apparentemente semplici. Cosa ne sarà di loro in futuro? Che cosa significano le parole "donatore" e "assistente"? E perché i loro disegni e le loro poesie, raccolti da Madame in un luogo misterioso, sono così importanti? Non lasciarmi è prima di tutto una grande storia d'amore. È anche un romanzo politico e visionario, dove viene messa in scena un'utopia al rovescio che non vorremmo mai vedere realizzata. È uno di quei libri che agiscono sul lettore come lenti d'ingrandimento: facendogli percepire in modo intenso la fragilità e la finitezza di qualunque vita.


Hunger Games di Suzanne Collins [2008]

Quando Katniss urla "Mi offro volontaria, mi offro volontaria come tributo!" sa di aver appena firmato la sua condanna a morte. È il giorno dell'estrazione dei partecipanti agli Hunger Games, un reality show organizzato ogni anno da Capitol City con una sola regola: uccidi o muori. Ognuno dei Distretti deve sorteggiare un ragazzo e una ragazza tra i 12 e i 18 anni che verrà gettato nell'Arena a combattere fino alla morte. Ne sopravvive uno solo, il più bravo, il più forte, ma anche quello che si conquista il pubblico, gli sponsor, l'audience. Katniss appartiene al Distretto 12, quello dei minatori, quello che gli Hunger Games li ha vinti solo due volte in 73 edizioni, e sa di aver poche possibilità di farcela. Ma si è offerta al posto di sua sorella minore e farà di tutto per tornare da lei. Da quando è nata ha lottato per vivere e lo farà anche questa volta. Nella sua squadra c'è anche Peeta, un ragazzo gentile che però non ha la stoffa per farcela. Lui è determinato a mantenere integri i propri sentimenti e dichiara davanti alle telecamere di essere innamorato di Katniss. Ma negli Hunger Games non esistono gli amici, non esistono gli affetti, non c'è spazio per l'amore. Bisogna saper scegliere e, soprattutto, per vincere bisogna saper perdere, rinunciare a tutto ciò che ti rende Uomo. 


Matched di Ally Condie [2008]

Cassia non ha mai avuto dubbi: la Società sceglierà sempre il meglio per lei. Cosa leggere, cosa amare. In cosa credere. E quando Il volto di Xander appare sullo schermo dell'Abbinamento, il sistema che unisce individui geneticamente compatibili per creare coppie perfette. Cassia non ha incertezze: è lui il suo Promesso, il ragazzo giusto per lei. La sua gioia, tuttavia, non durerà a lungo: un malfunzionamento del Sistema le mostrerà il volto di un'altra persona, proprio prima che lo schermo si oscuri, qualcuno che lei conosce, Ky Markham. La Società le comunica che si è trattato di un errore tecnico, cosa rara in un mondo in cui le sviste non sono ammesse, ma Cassia non può impedirsi di pensare a lui, d'incontrare il volto del ragazzo In ogni suo sogno, in ogni suo pensiero. E una domanda, la più proibita e pericolosa, inizia a farsi strada: e se non fosse lei a essere sbagliata? Se fosse Ky il suo vero Promesso? Quale sarà la scelta di Cassia? Tra Xander e Ky, tra un amore obbligato e un amore che è il simbolo stesso della ribellione, chi avrà la forza di scegliere? 


Incarceron di Catherine Fisher [2010]

Incarceron è una prigione avveniristica e invisibile, dove i discendenti dei prigionieri originari vivono in un mondo oscuro scosso da rivalità e violenze. È un incrocio di inquietanti tecnologie, un edificio vivente, un Grande Fratello vendicativo e sempre in guardia, corredato di camere di tortura, sotterranei e passaggi segreti. In questo luogo un giovane prigioniero, Finn, ha delle visioni della sua vita precedente e non riesce a convincersi di essere nato e cresciuto lì. Nel mondo esterno Claudia, figlia del direttore di Incarceron, è intrappolata in un altro tipo di prigione ­ un universo tecnologico ma costruito con meticolosa cura affinché appaia come un'epoca antica ­ dove la attende un matrimonio combinato con un ricco playboy che lei odia. Ma arriverà un momento in cui Claudia e Finn, contemporaneamente, troveranno un oggetto, una chiave di cristallo, attraverso la quale potranno parlarsi. E allora sarà solo questione di tempo prima che i due mondi, finora separati dagli spessi muri di Incarceron, entrino in contatto...


Divergent di Veronica Roth [2011]

Dopo la firma della Grande Pace, Chicago è suddivisa in cinque fazioni consacrate ognuna a un valore: la sapienza per gli Eruditi, il coraggio per gli Intrepidi, l'amicizia per i Pacifici, l'altruismo per gli Abneganti e l'onestà per i Candidi. Beatrice deve scegliere a quale unirsi, con il rischio di rinunciare alla propria famiglia. Prendere una decisione non è facile e il test che dovrebbe indirizzarla verso l'unica strada a lei adatta, escludendo tutte le altre, si rivela inconcludente: in lei non c'è un solo tratto dominante ma addirittura tre! Beatrice è una Divergente, e il suo segreto - se reso pubblico - le costerebbe la vita. Non sopportando più le rigide regole degli Abneganti, la ragazza sceglie gli Intrepidi: l'addestramento però si rivela duro e violento, e i posti disponibili per entrare davvero a far parte della nuova fazione bastano solo per la metà dei candidati. Come se non bastasse, Quattro, il suo tenebroso e protettivo istruttore, inizia ad avere dei sospetti sulla sua Divergenza... Età di lettura: da 12 anni. 




Nota: immagini liberamente reperite su Google. Le sinossi dei libri a sinistra delle copertine sono tratte da IBS.
Per maggiori informazioni: le nostre recensioni a La lunga marcia, L'uomo in fuga, Battle Royale, La neve se ne frega, Non lasciarmi, Hunger Games, Matched, Incarceron.

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