Recensione
Piacevolissima sorpresa questo La valigia sotto il letto. Devo confessare un certo pregiudizio verso i romanzi autopubblicati, pregiudizio dovuto anche ad una serie di spiacevoli esperienze con questo tipo di opere, che spesso brillano per la totale assenza di trama e scelte lessicali che farebbero sembrare Moccia un novello Charles Dickens. Al contrario, il racconto di Fabio Venuti si distingue per la vivacità dell'intreccio, il linguaggio brioso ed articolato e l'ironia un po' accondiscendente con la quale l'autore tratta i suoi personaggi.
Il romanzo segue le vicissitudini di Dante, Augusto e Sabina, tre giovani italiani emigrati a Londra per motivi diversi ma che possiamo tranquillamente riassumere con il tradizionale "realizzare i propri sogni". E' facile relazionarsi con i tre ragazzi, l'idea di sottrarsi alla limitata e soffocante realtà italiana unita al bisogno tipicamente giovanile di sfuggire al conformismo in cui vediamo adagiata la vita dei nostri genitori è sentimento piuttosto condiviso in quest'Italia in cui le prospettive lavorative o di studio sembrano sempre più ristrette. L'estero, ed in particolare Londra, così viva e multi-etnica, acquista sempre più l'aurea terra promessa, trampolino per il successo, e coloro che hanno effettivamente il coraggio di fare le valigie e lasciarsi tutto alle spalle diventano figure invidiate, esempi da imitare.
Il libro di Fabio Venuti smonta, almeno parzialmente, questo mito, mostrandoci l'altra faccia della medaglia, quella massa di cervelli che partiti in cerca di fortuna si ritrovano impantanati in un limbo fatto di decisioni sbagliate e occasioni perdute. Perché alla fin fine il giardino dell'Eden è veramente tale solo se noi davvero vogliamo che lo sia, altrimenti è solo l'ennesima scusa per i nostri fallimenti. E' ciò che accade a Dante, la cui ricerca sul comportamento del piccioni non è altro che l'ennesimo tentativo di procrastinare ancora una volta l'ingresso nella vita vera. Il suo personaggio sembra fatto apposta per confermare le opinioni di quelle menti elette che spesso si sentono blaterare sull'inutilità dell'istruzione universitaria e sul desiderio di chi la sceglie di "cazzeggiare" per qualche altro anno prima di assumersi responsabilità. Per questo a volte l'empatia nei suoi confronti lascia spazio all'irritazione, nonostante l'autore ci narri le sue peripezie con ironia mista ad un'indulgenza forse un po' eccessiva. Il punto è che Dante, con la sua tendenza a buttarsi in piani sempre più improbabili che dovrebbero elevarlo sopra la massa e che invece lo trascinano sempre più in basso, un po' solletica i nostri sensi di colpa perché in un modo o nell'altro ci ricorda la nostra tendenza a tergiversare di fronte a prove piccole o grandi; pochi sono coloro che possono sinceramente dire di non aver paura dell'ignoto, e alcuni preferiscono mille volte annegare in un mare di incertezze piuttosto che diventare grandi.
Probabilmente l'argomento trattato non si distingue per originalità ma ha comunque il pregio di essere sempre attuale e guadagna vigore dallo stile frizzante dell'autore, che riesce ad utilizzare un linguaggio colloquiale e moderno pur mantenendosi raffinato e corretto. Una lezione che dovrebbero imparare molti celebrati autori che hanno la fortuna di essere pubblicati da grandi case editrici che sono riuscite a far passare la loro totale avversione per la grammatica per autenticità. Ecco, se volete l'autenticità rivolgetevi a piuttosto a questo breve romanzo senza eccessive pretese ma che comunque lascia il segno.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: La valigia sotto il letto
- Autore: Fabio Venuti
- Editore: Fabio Venuti
- Data di Pubblicazione: 2012
- ASIN: B0075OJ14K
- Pagine: 162
- Formato - Prezzo: Kindle ebook - 0,89 Euro
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