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29 novembre 2012

Il difficile ritorno del signor Carmody - Robert Shekley

Il romanzo di peripezia o di "ricerca" è molto frequente nella fantascienza; e a dire la verità, il congegno narrativo dell'eroe cui ne succedono di tutti i colori mentre viaggia verso una meta lontana, è all'origine stessa, con Ulisse, della letteratura occidentale. Ma questo signor Carmody, americano d'oggi cui succede di trovarsi scaraventato nel mezzo addirittura dell'universo, e di non riuscire più a ritrovare la piccola Terra fra miliardi di miliardi di mondi, ha ben poco dell'eroe. Fa pensare semmai ai personaggi di Woody Allen, a quei candidi e un po' isterici produttori di paradossi e fulminanti battute, schiacciati tra una logica stralunata e una rigorosa follia. Conversazioni con un ingegnere edile che fabbrica pianeti in economia; dotte dispute con Dio; divagazioni con un dinosauro filosofo; rapporti amorosi con una città troppo possessiva; e la persistente compagnia di un Premio proteiforme e chiacchierone, che fa a Carmody da maestro, maggiordomo, consulente e fratello maggiore. Un gioiello in quel genere raro che è la fantascienza "pazzesca". Uno dei mondi più rutilanti e vertiginosi del sistema Sheckley.

Recensione

Un libro veramente sorprendente. L'originale venne pubblicato nel 1968, mentre la versione italiana nella collana Urania venne proposta per la prima volta l'anno successivo (n. 530) e ristampata nella collana Classici fantascienza nel 1981. Il nome di Robert Sheckley è da tempo noto ai cultori della fantascienza, ma quasi sconosciuto al grande pubblico. Proprio quest'anno la casa editrice Nottetempo ha proposto La settima vittima, un'antologia che ripropone molti racconti presenti nel n. 252 di Urania del 1962 (Mai toccato da mani umane, ristampato nel 1978 nella collana Classi fantascienza). Anche in Italia, a quanto pare, ci stiamo accorgendo che Sheckley è un autore che merita rispetto e attenzione.

Il difficile ritorno del signor Carmody anticipa e apre il filone della fantascienza surreale e umoristica, legato successivamente al grande successo dello scrittore britannico Douglas Adams, autore del fortunatissimo Guida galattica per autostoppisti (uscito nel 1979 e pubblicato in Italia nel 1980). Il romanzo di Sheckley, evidentemente, rispecchia evidentemente alcune suggestioni del '68 (per inciso, anche Italo Calvino in quegli anni "scopre" la fantascienza con Le cosmicomiche nel 1965), ma non appare affatto datato. Il protagonista della vicenda, il signor Carmody, è un impiegato come tanti, appassionato di calcio, giocatore di bridge, che viene contattato da un personaggio sconosciuto il quale gli annuncia di avere vinto il premio della lotteria intergalattica e che ritirarlo avrebbe dovuto seguirlo al centro intergalattico. Da questa situazione iniziale prende avvio una girandola di situazioni surreali e di dialoghi assurdi tra personaggi immaginari (tra cui il premio stesso, che accompagna il signor Carmody nel suo improbabile viaggio di ritorno verso la terra). Le scene si succedono con un ritmo incalzante e il lettore è a volte quasi frastornato dalla prorompente inventiva dell'autore. Il romanzo di Sheckley a oltre quarant'anni dalla sua uscita non solo non ha perso il suo smalto, ma rivela in controluce un autore che senza dubbio merita il titolo di "classico", a riprova (se ce ne fosse stato ancora bisogno) che nella galassia della fantascienza sono nati, cresciuti e maturati autori che hanno saputo travalicare i limiti del genere stesso. Nel firmamento della fiction scialba e noiosetta dei nostri tempi, la stella di Sheckley brilla luminosa.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Il difficile ritorno del signor Carmody
  • Titolo originale: Dimension of Miracles
  • Autore: Robert Sheckley
  • Traduttore: Maria Benedetta De Castiglione
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 1969
  • Collana: Urania
  • Pagine: 188

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