Dal momento che non sanno più cosa inventarsi per riempire quel grosso buco di lettori assenti, il mondo dell'editoria e i suoi addetti ai lavori, si stanno reinventando. Addio alla vecchia pubblicità, arrivederci alle presentazioni dei libri, e ciao ciao all'idea statica del libro per come ce la ricordavamo noi. La prossima frontiera sarà, e già è, il book trailer.
Le due paroline parlano chiaro, un trailer del libro è ciò che nessuno aveva ipotizzato, e che, nel 2012 diventa un motivo in più per credere che l'editoria non sia poi così infangata.
Ma che cos'è? Una pubblicità. La differenza con altre pubblicità è, che come accade per i film, dove ad anticiparlo c'è un trailer, per i libri sta succedendo la stessa cosa: vengono fatte anticipazioni del book attraverso immagini che scorrono su uno schermo. Credo che l'idea sia veramente valida, molto coinvolgente e stimolante se ben realizzata naturalmente.
Il tasto dolente, come accade in tutte le novità "di nicchia", è che questi trailer possono essere fatti amatorialmente o professionalmente, va da sé che quelli fatti in casa non sempre riescono come dovrebbero (non sempre ho detto, ogni tanto, infatti, succede il contrario)... un esempio è questo libro di cui non aggiungerò nulla, neppure sull'autore, per rispetto al suo lavoro (se poi lo trovate o riconoscete, io non posso farci nulla...)
Traete voi le conclusioni.
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Trama:
Babila ha sedici anni, due genitori perfetti e vive in un meraviglioso Parco Acquatico. Ma Babila non è felice. Non ha amici, è ancora vergine, ha un corpo da bambina. È alla disperata ricerca di qualcuno, di qualcosa in cui credere. Vorrebbe provare sentimenti forti, amare e odiare come le eroine della tragedia greca. Invece intorno a lei è tutto finto, tutto falso e monotono. Poi al Parco accadono strane cose, eventi inquietanti: un gatto impiccato, una pericolosa epidemia, comportamenti inspiegabili. Un pericolo minaccia la comunità, qualcuno si è macchiato di un crimine. Babila decide di trovare il colpevole per riportare l’armonia nella città. Attraverso gli sguardi monitor dell’impianto di sorveglianza fa un’orribile scoperta: sua madre e suo padre sono i colpevoli, loro hanno portato il male nel Parco. E così Babila prende una decisione terribile. Sacrificare i genitori proprio come negli antichi riti. Ucciderli, per liberare la città dal male. Ambientato in un Parco a Tema nella laguna veneta, Sguardo 11 racconta la storia estrema, tenera e ironica, di un’adolescente che, in un mondo senza valori, dove bene e male si confondono, cerca disperatamente di diventare adulta.
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