24 maggio 2012

La ragazza di fuoco - Suzanne Collins

Grazie a una minaccia di suicidio, Katniss e Peeta hanno vinto gli Hunger Games sfidando pubblicamente lo Stato. Il loro gesto ribelle scatena la reazione nei 12 distretti di Panem, diventando un simbolo di libertà. Ma il presidente Snow non dimentica e per vendicarsi indice una nuova edizione dei giochi: un torneo in cui a sfidarsi saranno tutti i precedenti vincitori. I protagonisti finiscono così nuovamente nell'arena. E le torture fisiche e psicologiche che hanno già subito non saranno niente in confronto a quello che li aspetta...

Recensione

Il secondo libro di una trilogia ha solitamente un compito ingrato, quello di fare da anello di congiunzione tra un accattivante primo capitolo e una sfolgorante conclusione, e questo spesso lo riduce a romanzo di passaggio di cui poco rimane.
La prima parte de La ragazza di fuoco sembra avviata lungo questa direzione, divisa fra l'inevitabile "riassunto delle puntate precedenti" (abbastanza superfluo considerando l'improbabilità che qualcuno si avventuri a leggere il romanzo senza aver prima letto Hunger Games) e lo stancante balletto emotivo della protagonista Katniss, incapace di decifrare i propri sentimenti verso l'amico d'infanzia Gale e il compagno di avventura Peeta. Per quanto la complessità delle emozioni di Katniss sia discretamente tratteggiata dalla penna dell'autrice, si tratta comunque di un triangolo amoroso visto un po' troppe volte per non risultare stancante.

Ciò che conferisce senso al racconto è piuttosto il lento ma inesorabile germogliare della rivolta verso il giogo della Capitale, i cui semi erano stati piantati già al termine del libro precedente attraverso l'inusuale vittoria di Katniss e Peeta agli Hunger Games. E quanto è calzante il titolo originale dell'opera, Catching Fire, per indicare una nazione che pian piano prende fuoco, avvolta dalla fiamma della ribellione.

Di nuovo l'attenzione del del lettore è puntata sulla spettacolarizzazione che investe ogni ambito della realtà quotidiana, compresa ovviamente la sfera politica, dove la conservazione del potere dipende da quanto si è bravi nel nascondere al popolo la propria debolezza e un singolo atto di ribellione, per quanto insignificante all'apparenza, può innescare un'incontrollabile reazione a catena. E' questo il fattore che ravviva il romanzo, dotandolo di una crescente tensione che sfocia nel colpo di scena che risolleva definitivamente le sorti de La ragazza di fuoco: la Capitale rompe il tacito accordo con i suoi sudditi e impone che i partecipanti ai nuovi Hunger Games vengano scelti fra i vincitori delle precedenti edizioni. Inutile dire che Katiniss e Peeta si trovano nuovamente catapultati nell'arena, questa volta con contendenti ancora più temibili da battere.

La seconda arena è una delle invenzioni narrative meglio riuscite dell'intera trilogia, sebbene sia indubbio che l'autrice non è sempre perfettamente a suo agio con la complessità del meccanismo da lei stessa ideato, tanto da perdere a volte le fila, così come perde un po' le fila delle macchinazioni politiche che sottendono l'intera trama e che vorrebbero essere discretamente suggerite al lettore, se non fosse l'autrice semina indizi discreti quanto un elefante in negozio di cristalleria. Sorprendentemente, l'unica che sembra ignara di quanto le sta accadendo attorno è proprio Katniss, troppo focalizzata nell'impresa di portare a casa Peeta sano e salvo per cogliere le implicazione della situazione. La Collins è davvero in sintonia con questo personaggio, di cui mostra tutta la fragilità che deriva dall'affrontare un ruolo pubblico che le richiede di rivestire la parte dell'eroina senza sapere quanto poco eroiche siano state le scelte imposte dalle circostanze. Sulla scia di questo contraddittorio sentimento si muove il personaggio di Haymitch, a cui finalmente viene dedicato un po' più di spazio che ci permette di imparare a conoscerlo un po' meglio. L'intensificarsi del suo rapporto con Katniss va di pari passo con il raffreddarsi della relazione tra la ragazza e Peeta. La figura del giovane spasimante è qui un po' sacrificata, soprattutto perché la scrittrice sembra decisa a fargli rivestire il ruolo della "damigella in pericolo" che alla lunga fa perdere un po' di appeal al personaggio (a meno che non soffriate del complesso della crocerossina).

In definitiva il giudizio su questo romanzo non può che essere ambivalente: da un lato la Collins ribadisce i messaggi già espressi nel libro precedente senza però aggiungere nulla di nuovo, dall'altro ella tenta evidentemente di mantenere viva la fiamma del racconto ampliando il numero dei personaggi, allargando l'orizzonte d'azione e inserendo al momento opportuno efficaci colpi di scena che rendono l'opera un valido cliffhanger che senza difficoltà ci traghetta al capitolo finale della trilogia.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: La ragazza di fuoco
  • Titolo originale: Catching fire
  • Autore: Suzanne Collins
  • Traduttore: F.Paracchini, S.Brogli
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 2011
  • ISBN-13: 9788804603528
  • Pagine: 375
  • Formato - Prezzo: Rilegato, sovraccoperta - Euro 17,00

2 Commenti a “La ragazza di fuoco - Suzanne Collins”

  • 24 maggio 2012 alle ore 10:42
    Cannibal Kid says:

    dopo aver apprezzato parecchio hunger games, mi sa che procedo a breve anche nella lettura di questo...

  • 31 maggio 2012 alle ore 12:37
    Anonimo says:

    A me invece "La ragazza di fuoco" non ha convinto, così come non mi sta convincendo "Il canto della rivolta", che sto faticando a portare a termine. Peccato, Hunger Games anche se per nulla originale era apprezzabile.

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