Recensione
In un'epoca che ti vuole SuperStar a quindici anni e scrittore arrivato e maturo già al tuo primo esordio, Ballo di famiglia pare davvero un'opera aliena, l'esordio di un ventenne già maturo, formato, un ragazzo che già aveva capito tutto della vita, o quasi. E' molto per un ventenne, eppure, è ancora troppo poco.
Lodato con affezionato stupore dalla Pivano, il giovane Leavitt è capace di una introspezione psicologica profondissima, una conoscenza dell'animo femminile che pare incredibile riscontrare in un giovane uomo. C'è da interrogarsi sull'infanzia dell'autore; Leavitt, forse, era uno di quei ragazzini che parlano poco e ascoltano molto - e per questo, capiscono tutto.
Ballo di famiglia è la fotografia della famiglia americana nel pieno degli anni Ottanta: una somma di solitudini, le azioni dei singoli si ripercuotono sempre, inconsapevolmente o consapevolmente, sugli altri singoli. Madri single, madri vedove, madri abbandonate, madri malate - e bambini piagnucoloni o fin troppo silenziosi, bambine che giocano ad esser cavalli oppure alieni, adolescenti innamorati ed inconsapevoli, omosessuali dichiarati o soffocati - nella pur fastidiosa ridondanza di temi e caratteri di questi racconti, nel continuo rimescolare sempre le stesse carte, Leavitt riesce a creare l'illusione di una vita varia e caleidoscopica. Ma quando volti l'ultima pagina dell'ultimo racconto, il finale aperto, come tutti i precedenti, ti chiedi - ma davvero non c'è altro nella vita?
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Ballo di famiglia
- Titolo originale: Family Dancing
- Autore: David Leavitt
- Traduttore: D. Vezzoli
- Editore: Mondadori
- Data di Pubblicazione: 2009
- Collana: Oscar contemporanea
- ISBN-13: 9788804595052
- Pagine: 210
- Formato - Prezzo: Brossura - 9,00 Euro
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