Recensione
Ignatius 'Ig' Perrish si risveglia un bel giorno con un gran mal di capo: della notte precedente ricorda soltanto che si è ubriacato e che ha pisciato su un'immagine della Madonna posta sul luogo in cui la sua fidanzata, Merrin, è stata uccisa. Il suo atto blasfemo potrebbe forse spiegare la ragione per cui sulla sua testa si erge un bel paio di corna luciferine che non sembrano essere frutto del doposbornia.
La convinzione di Ig di soffrire di allucinazioni si sfalda gradualmente dacché l'uomo scopre che tutte le persone con cui entra in contatto, oltre a vedere le sue corna senza registrare la loro presenza, muoiono dalla voglia di spifferargli i loro segreti più morbosi: Ig scopre così che la sua convivente, Glenna, la sera prima ha avuto un rapporto orale con il suo migliore amico Lee, che il medico cui si è rivolto sniffa, che l'anziano prete che lo conosce fin da bambino si scopa la madre di Merrin, che la sua stessa famiglia prova disgusto nei suoi confronti ritenendolo un assassino.
Ig decide che già da molto tempo non ha più nulla da perdere, e che può usare i suoi nuovi poteri, da qualunque parte provengano, per pescare nel torbido e scoprire chi ha ucciso Merrin. Poi avrà la sua vendetta.
Prima di iniziare questa recensione, ho fatto un voto: dimenticare del tutto che Joe Hill (o Joseph Hillstrom King che dir si voglia) è il figlio di uno dei miei romanzieri preferiti.
Per cui, niente battute sul sangue che non è acqua o sulla pera caduta vicino all’albero per affermare che è un libro formalmente ben scritto, anche se non ho trovato eccelsa la gestione dei ritmi narrativi: l’azione principale, serratissima, è dilazionata da interminabili capitoli che narrano l’adolescenza e la giovinezza del protagonista, rendendo il thriller sovrannaturale un po' troppo simile a un romanzo di formazione. Queste finestre sul passato rallentano notevolmente la storyline, e avrebbero potuto essere incorporate in modo più omogeneo.
Buona la costruzione dei personaggi: Ig è un protagonista "a tutto tondo", vittima delle circostanze su cui viene a cadere la simpatia del lettore ma dotato di lati oscuri non meno di coloro con cui entra in contatto; la sua nemesi è Lee Tourneau, cui è legato da una distorta amicizia nata quando Lee lo ha salvato dall'annegamento durante una ragazzata che poteva avere tragiche conseguenze. Evocata da tutti ma agente solo nei capitoli dedicati al passato, anche Merrin, l'unico amore della vita di Ig, è un personaggio memorabile.
L'elemento sovrannaturale non è il perno centrale di questo romanzo: è più una sorta di pretesto per indagare la perversione umana, una spezia per condire un thriller altrimenti banale. Una paradossale metafora, se vogliamo: Ig si trasforma fisicamente in un diavolo ma appare sempre più una vittima, mentre coloro che lo circondano si dimostrano i veri demoni. Da qui la non troppa attenzione dedicata alla spiegazione dell'evento fantastico.
Da notare infine l'apprezzabilissimo lessico di Hill, che non si stanca mai di mettere in bocca a narratore e personaggi proverbi, modi di dire e metafore che hanno a che fare con la sfera diabolica.
Giudizio:
+3stelle+ (e mezzo)Dettagli del libro
- Titolo: La vendetta del diavolo
- Titolo originale: Horns
- Autore: Joe Hill
- Traduttore: A. C. Cappi
- Editore: Sperling & Kupfer
- Data di Pubblicazione: 2012
- Collana: Pandora
- ISBN-13: 9788820051471
- Pagine: 391
- Formato - Prezzo: Rilegato, sovraccoperta - 19,90 Euro
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