Recensione
Alexandra Zahradni ha ventitré anni. E’ bassa e appartiene al genere “scusi, dove sono le mie tette?” (cit.), ha le mèches viola, beve troppo, è tremendamente sboccata e anche un’ex-tossica. Alexandra vive al margine, tra spogliarelliste, rom e quartieri degradati di Praga, sostentandosi consegnando kebab a domicilio sul suo catorcio che si ostina a definire generosamente ‘scooter’.
Eppure, è grazie ad Alexandra e a quelli come lei se i cittadini di Praga sono al sicuro dagli Esterni: è infatti una Column, un essere umano con particolari capacità sensoriali che le permettono di rintracciare le creature non-umane penetrate attraverso la sottilità nel continuum spaziotemporale che ha come centro proprio Praga. Ma gli Esterni affrontati fino a quel momento non avrebbero mai potuto preparare i Column alla nuova, terribile minaccia: dotati di un’energia psichica come non ne si vedeva da centinaia di anni, gli Inferenti sono il preludio all’ennesima catastrofe di proporzioni mondiali. Tocca ad Alexandra e ai suoi compagni, naturalmente, scoprire chi in realtà siano i sei Inferenti guidati dal potentissimo Arconte Tamel, quali siano i loro scopi e – soprattutto – come fermarli. Peccato che Tamel sia uno splendido biondino dal fisico niente male, la cui eliminazione sarebbe un vero spreco, secondo il modesto parere di Alexandra.
J. Tangerine, o Giusy de Nicolo che dir si voglia, anche stavolta non delude, creando un appassionante universo fittizio discretamente articolato e approfondito. Apocalypse Kebab ricorda per molti versi la trilogia dei Guardiani di Luk’janenko: come il protagonista dell’autore russo, Alexandra è stata reclutata per il suo potenziale da una fazione, la Dispensa, che formalmente agisce per il bene del mondo, ma che di fatto non ha nulla più di un ente governativo – non a caso si appoggia ai reparti antiterroristici – influenzato da annosi giochi di potere. Bene e male, come sempre, si affrontano in una guerra senza esclusione di colpi, ma quando la monetina ruota troppo in fretta diventa difficile distinguerne le facce…
La De Nicolo è brava a restituire una caotica e goticissima Praga sede della guerra secolare (e clandestina) tra protettori e minacce sovrannaturali provenienti da un tempo incerto. Inizialmente risulta un po’ arduo star dietro al gergo della protagonista relativo alle sue missioni, e occorrerà del tempo perché tutti i termini coniati dall’autrice vengano chiarificati al lettore. Resta un po’ approssimativa fino alla fine, invece, la natura degli Inferenti e dell’Arconte e il modo in cui agiscano i loro poteri; a tal proposito, risulta difficile comprendere quali siano i reali rapporti di forza tra le potenze in gioco: gli Inferenti (e ancor più Tamel) vengono presentati quali esseri dotati di poteri pressoché invincibili e in grado di viaggiare nel tempo, tanto da aver causato in epoche precedenti a quella moderna catastrofi quali la peste del Trecento. Eppure, le loro capacità fisiche – seppur sviluppate – sembrano umane, se persino una donna (sia pure addestrata) come Alexandra può mettere in difficoltà il più potente di loro. Nel corso della storia verrà svelato che solo una volta gli Inferenti sono stati sconfitti, grazie a un rito in grado di animare i Gargoyle di pietra delle cattedrali gotiche, ma risulta poco chiaro il motivo per cui questo sembra essere l’unico modo per fermarli.
Per tirare le somme, si nota la maturazione dell’autrice nel saper creare un universo complesso, ma c’è ancora del lavoro da fare, anche perché la scena madre del romanzo, lo scontro tra le due fazioni, è talmente frenetica da risultare un po’ confusionaria.
Notevole invece la caratterizzazione dei personaggi, anche quelli minori, ma naturalmente è Alexandra a bucare il foglio: cinica e (auto)ironica, blasfema e irriverente, è una protagonista irresistibile, ed è suggestivo il rapporto di attrazione/repulsione tra lei e il bellissimo Tamel. E naturalmente, ancora una volta, lo stile –che stavolta mescola l’epico e l’umoristico – risulta vincente:
L’Arconte sollevò il viso e lasciò che la pioggia gli lavasse via il sangue. Poi riabbassò la testa con una calma che le fece paura. “Sei una guerriera valorosa e vorrei conservare il tuo nome”.
“Conservati questo!”, rispose, alzandogli il dito medio.
Insomma, un libro con alcune lacune, ma fresco, spassoso e avvincente. Una bella lettura caotica e frenetica, proprio come una corsa su uno scooter scassato.
Qui potrete leggere un estratto dal romanzo.
Giudizio:
+3stelle+ (e mezzo)Dettagli del libro
- Titolo: Apocalypse Kebab
- Autore: J. Tangerine (Giusy de Nicolo)
- Editore: Mamma Editori
- Data di Pubblicazione: 2012
- Collana: A cena col vampiro
- ISBN-13: 9788887303544
- Pagine: 320
- Formato - Prezzo: Brossura - 9,80 Euro
non vedo l'ora de leggerlo :)
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Dicevo, non so cosa e dove mi ha salvato: Bella recensione ma per me sono 4 stelle piene. L'ho sostenuto anche in un altro blog. Se uno entra in liberia e prende un fantasy a caso, al 90% è illeggibile, questo non solo è leggibile e con soddisfazione ma è proprio gudurioso!