Recensione
Una piccola premessa: la sottoscritta non ha nulla contro i libri prettamente femminili. Non è il mio genere preferito, è vero, ma nemmeno lo disdegno, e alcuni dei miei libri prediletti –come La casa degli spiriti di Isabel Allende o La ragazza con l'orecchino di perladi Tracy Chevalier – hanno un taglio decisamente femminile e hanno saputo farmi innamorare per questo.
Banalmente, non è il genere che conta, e nemmeno tanto l’originalità del plot: gli ingredienti sono importanti (non si può cucinare una torta usando il sale al posto dello zucchero) ma è fondamentale come siano mescolati e preparati. L’estate è finita, mi duole dirlo, è un concentrato di cliché messi insieme senza particolari sviste, ma in modo così piatto e banale che la lettura risulta quasi soporifera.
Chiara, una donna siciliana, torna trentenne nella casa di campagna in cui ha trascorso infinite estati nel corso della sua adolescenza. Percepisce immediatamente un profondo legame con quella terra di cui non si è mai resa conto, e le stanze polverose, la finestra esposta alla monotonia dei campi, la sensazione di abbandono, attivano in lei la rievocazione di un’estate cruciale, il giro di boa della sua vita: i mesi estivi dei suoi diciassette anni. Storie di vita quotidiana, giochi e chiacchiere tra ragazzi, qualche pruritino nei confronti di Valerio, il fratello della migliore amica Marta, più adulto e già preoccupato per il suo futuro. Finché la ripetitività delle estati sempre uguali a se stesse viene spezzata dall’arrivo di Luca, facoltoso quanto apparentemente superficiale diciannovenne, la cui madre ha acquistato una tenuta del circondario per trasformarla in albergo.
Luca, naturalmente, è l’opposto di Chiara: bello, dannato e depresso, sembra non provare interesse per nulla che non sia la discoteca e la sua macchina sportiva. Naturalmente la protagonista ne è attratta e insieme repulsa, e naturalmente Luca senza indugio riconosce in lei una ragazza diversa da tutte quelle che ha conosciuto. Chiara, di fatto, di particolare non ha nulla, e risulta alternativa e simpatica solo in un universo letterario in cui tutti gli altri adolescenti sono stupidi e superficiali perché vanno in discoteca, fumano erba e bevono vino, mentre la protagonista si vanta del suo perbenismo al punto che persino del non fare il bagno dopo mangiato ne fa una questione di puntiglio. Ciò non le impedirà di pendolare incessantemente tra Valerio e Luca, apprezzando ora il senso di protezione che le ispira il primo, ora la vita borderline del secondo. Nemmeno Luca, d’altronde, si mostrerà capace di tenere il piede in una sola scarpa.
Impossibile raccontare altro senza rovinare quel po' di interesse che la trama serba per il lettore. L’estate è finita narra la stagione che segnerà la maturazione della protagonista femminile, tentando di affrontare senza mai risultare convincente o esauriente i temi della depressione, della responsabilità familiare, dei problemi del Sud, dell’attrazione verso due poli opposti, delle difficoltà della crescita, della tensione tra tradizione e modernità in un momento di passaggio come gli anni Ottanta. Tanti ingredienti immessi alla rinfusa nel calderone e conditi con una banalità che a volte ha dell’imbarazzante.
Non si salva nemmeno lo stile, piuttosto sciatto, con una punteggiatura che ogni tanto vaga alla rinfusa e fastidiosissimi fin’ora. Un libro per donne che vogliono rilassarsi in spiaggia con una lettura scorrevole e per nulla pretenziosa.
Giudizio:
+1stella+Dettagli del libro
- Titolo: L'estate è finita
- Autore: Rita Massaro
- Editore: Absolutely Free
- Data di Pubblicazione: 2011
- Collana: Penelope
- ISBN-13: 9788897057376
- Pagine: 213
- Formato - Prezzo: Brossura - 9,90 Euro
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