Recensione
“Guerra eterna” è un libro di fantascienza che merita di essere letto. Premio Nebula e Hugo nel 1976, non risente minimamente degli anni passati dalla sua pubblicazione, nonostante tratti un tema non nuovo e allo stesso tempo in continuo cambiamento. La storia è raccontata in prima persona dal protagonista William Mandella e parte dal 1997, anno in cui l’Uomo scopre come viaggiare nello spazio attraverso le collapsar.
Ed è subito guerra! I Taurani sono una razza aliena non meglio identificata che, secondo l’esercito umano, ha attaccato e distrutto una nave civile. Mandella così entrerà a far parte della prima truppa d’assalto ad entrare in contatto con i misteriosi alieni. All’inizio la sensazione di trovarsi davanti ad un clone di “Starship Troopers” di Heinlein è forte, ma col passare delle pagine ci si rende conto di quanto siano differenti i due libri. Il primo capitolo parte con l’addestramento all’uso delle tute militari e finisce con il raid in una base nemica. Fin da subito si capisce che la vita media del soldato è molto bassa e piena di pericoli, più che altro provenienti dalla tecnologia amica ancora agli albori. Lunghe descrizioni di fisica e di ingegneria rendono il tutto abbastanza astruso per chi non è avvezzo a queste materie, ma la prosa agile e precisa di Haldeman riesce ad alleggerire la situazione e invoglia alla lettura. Fortunatamente, anche perché è dal secondo capitolo che il libro decolla facendo entrare il lettore nella straniata vita del protagonista. Visti gli orrori di cui si è reso partecipe, Mandella cerca di congedarsi e di ritornare un civile, ma appena tornato si accorge subito che la Terra è profondamente cambiata. Infatti, se per lui sono passati appena dieci mesi, a causa della legge della relatività sulla Terra sono passati dieci anni. Il padre è morto, la madre è un’ottuagenaria e il fratello minore è diventato più vecchio. Poi la società è cambiata profondamente: esiste un governo globale che controlla la gente attraverso una dittatura di pensiero che punta ad uniformare le persone e la popolazione terrestre ha raggiunto gli undici miliardi di unità. Completamente estraniato dalla nuova realtà, Mandella decide di tornare in servizio.
La bellezza del libro sta tutta nell’uso delle leggi della relatività di Einstein come elemento narrativo. I secoli passano, la tecnologia e la società si evolvono ma il protagonista rimane sempre quel che è: un uomo del ventesimo secolo. Vederlo muoversi in contesti in continua evoluzione appassiona e mette a disagio allo stesso tempo e l’autore riesce nel compito di far empatizzare il lettore con le sue vicende. Le descrizioni delle battaglie sono molto precise e dall’impronta antimilitarista: non ci sono eroi in prima linea, ma solo morti (molti) e sopravvissuti (sempre meno). Anche le tecnologie sono spiegate nei minimi dettagli, così come le teorie fisiche su cui si basa l’intero impianto narrativo. Niente sembra lasciato al caso e tutto si incastra perfettamente grazie all’abilità di narratore di Haldeman e alla sua profonda conoscenza degli argomenti trattati
In conclusione, “Guerra eterna” è un romanzo di fantascienza antimilitarista di una bellezza straniante che merita assolutamente di essere letto. In alcune parti si rimane un po’ basiti davanti alla quantità di dati scientifici che l’autore sforna, ma questo non va ad inficiare assolutamente la lettura perché non c’è una virgola fuori posto o superflua. “Guerra eterna” di Joe Haldeman ha in sé tutto ciò che un lettore può chiedere ad un romanzo fantascientifico.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Guerra eterna
- Titolo originale: The Forever War
- Autore: Joe Haldeman
- Traduttore: Rambelli Roberta
- Editore: Nord
- Data di Pubblicazione: 1980
- Collana: SF - Narrativa d'anticipazione
- ISBN-13: 9788842906278
- Pagine: 181
- Formato - Prezzo: Copertina rigida - Euro 14,00
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