Brenda lo abbandona e chiede il divorzio a condizioni tali da costringerlo a rinunciare a Hetton. Tony si unisce allora ad un esploratore che parte per il Brasile alla ricerca di una mitica città perduta che il gentleman sogna come il doppio di Hetton.
Tutto si conclude disastrosamente, nell'ironica celebrazione dell'arte del racconto, in una sorta di mito di Sherazade rivisitato.
Recensione
Il rovescio della medaglia, il 'dietro le quinte' di tanti gialli di Agatha Christie, è ben rappresentato dalla società che Evelyn Waugh mette in scena in questo desolato paesaggio di nullafacenti aristocratici inglesi old style, inetti e inconcludenti, insulsi e relegati in una serie di clichè tardo vittoriani, del tutto incapaci di fronteggiare i cambiamenti imposti dalla modernità.
Sotto i toni apparentemente neutri e distaccati con cui Waugh racconta la vita del suo protagonista, Tony Last, indissolubilmente legato alla dimora avita, e la crisi del suo mondo famigliare e morale si nasconde una satira feroce, resa ancora più corrosiva dalla noncurante mancanza di qualsiasi velleità di critica sociale: il suo è puramente un ritratto al vetriolo di una società che si mostra del tutto inadeguata alla vita reale.
Gli stereotipi british ci sono tutti: dalla caccia alla volpe al politico di rappresentanza, dal diacono di campagna con le prediche di ambientazione coloniale non riadattate agli orari dei treni e ai giornali con le edizioni serali. In quest'angolo di vecchia Inghilterra che sopravvive tra le due guerre va in scena un triangolo amoroso che non ha molto di sfavillante: un marito disattento viene sostituito con un amante vacuo da una moglie fatua e annoiata.
La calma della campagna inglese non regge il confronto con la vita londinese e Brenda, la moglie del protagonista, subisce il fascino del glamour urbano più che la passione per il giovane amante, John Beaver, un dandy accettato nella buona società solo come tappabuchi per cene e fine settimana campestri.
Proprio grazie a un incauto invito da parte di Tony nella residenza di Hetton, Beaver incontra Brenda e le fa sentire il brivido della mondanità. A poco a poco, con assoluta nonchalance, Brenda si distacca dalla monotonia della vita agreste famigliare e cerca ogni scusa per stare a Londra, fino a trovare nella stessa comprensività stolida del marito l'appoggio a prendere in affitto un monolocale da usare come pied-a-terre per immergersi nella frenetica vita mondana della metropoli.
L'assoluta vacuità di tutti i personaggi che si rincorrono da un ristorante alla moda al ricevimenti successivo è quasi urtante: non è vero che Tony Last vince facilmente la palma dell'idiozia, per quanto si impegni a non vedere alcunché dei comportamenti adulterini della moglie.
Gareggiano con ottimi argomenti la leggiadra superficialità di lady Brenda, madre snaturata e sciocca e donna del tutto inconsistente; la perfetta vacuità di John Beaver, amante mammone, indeciso e del tutto amorfo; la boriosa presunzione del fratello di Brenda che interviene nella trattativa per il divorzio; la petulanza interessata della madre di John, arredatrice dell'alta borghesia sempre in cerca di entrature e clienti negli ambienti dell'alta società; la glaciale indifferenza mascherata da self-control con cui tutti i personaggi riescono a metabolizzare la morte di un bambino.
Lo stile giornalistico, piano e privo di interferenze, con cui Waugh delinea il ritratto di questo paesaggio umano è quello gelido dell'osservatore imparziale e proprio con questo distacco così noncurante riesce a far emergere nella massima naturalezza l'inutilità e l'inadeguatezza dell'aristocrazia britannica agli albori del XX secolo.
Simbolicamente, così, la conclusione delle vicende di Tony Last, che provengono da un precedente racconto breve di Waugh (L'uomo a cui piaceva Dickens, pubblicato nel 1933) vede un rovesciamento delle posizioni: Tony Last si ritrova in uno sperduto villaggio della giungla amazzonica, privato della vicinanza all'amata Hetton a causa della sua inettitudine, che viene immediatamente a galla non appena si allontana dal mondo ovattato in cui era sempre vissuto, mentre per contrappasso la residenza di Hetton finisce nelle mani di un ramo più borghese della famiglia che la trasforma in allevamento di volpi, per quelle cacce che erano il simbolo di tutto uno stile di vita.
Con un perfido sense of humour al limite del compassato - e nondimeno compiaciuto - sadismo, Waugh esprime il suo giudizio sui personaggi trasformando in fonte di 'volgare' guadagno il simbolo di secoli di tradizione e di snobismo sociale.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Una manciata di polvere
- Titolo originale: A Handful of Dust
- Traduttore: Maria Stella Ferrari, Guido Almansi
- Editore: Bompiani
- Data di Pubblicazione: 2010
- Collana: Tascabili Bompiani, 270
- ISBN-13: 9788845266386
- Pagine: 253
- Formato - Prezzo: Brossura - 9,50 euro
0 Commenti a “Una manciata di polvere - Evelyn Waugh”
Posta un commento