9 gennaio 2012

Switched - Amanda Hocking

Wendy Everly sa di essere diversa dalle altre ragazze, ha scoperto di possedere un potere oscuro che le permette di influenzare le decisioni altrui, un potere segreto che non può rivelare a nessuno. La scuola della piccola cittadina di provincia in cui si è trasferita con la famiglia, le sta stretta, il rapporto con la madre è conflittuale, tutto sembra insopportabile finché una notte si presenta alla finestra della sua stanza il misterioso e affascinante Finn, da poco in città. L'arrivo di Finn sconvolge il mondo di Wendy. Questo strano ragazzo possiede la chiave de suo passato e le risposte sui suoi poteri e rappresenta la porta d'accesso a un luogo che Wendy non avrebbe mai immaginato potesse esistere.

Recensione

Quando si ha a che fare con un caso editoriale da milioni di copie vendute si hanno grandi aspettative e anche un pizzico di diffidenza. In questo caso le aspettative erano ancora maggiori, trattandosi di un romanzo inizialmente autopubblicato su Amazon che ha ottenuto successo grazie al tam tam della rete, tanto che ora dall'intera trilogia Trylle, di cui Switched è il primo capitolo, verranno anche ricavati dei film.

Il prologo è effettivamente d'impatto: una bimba di sei anni viene aggredita dalla madre, convinta che la creatura che sta tentando di uccidere non è veramente sua figlia ma un qualche essere mostruoso che in qualche modo ha preso il posto del suo vero bambino. Wow. Non proprio originalissimo, ma comunque promettente. Voltiamo pagina e facciamo un salto temporale di dieci anni: la mamma-aspirante assassina è finita in manicomio, la piccola Wendy è sopravvissuta all'aggressione e ora è un'adolescente scontrosa ma particolarmente abile nel mettersi nei guai, qualità che la costringe a trasferirsi da una scuola all'altra del paese al seguito del fratello maggiore Matt e della zia Maggie. Una vita non proprio tranquillissima che viene ulteriormente sconvolta dalla scoperta che Finn, il bellissimo e misterioso compagno di scuola che la fissa dal primo giorno, non è altro che un cercatore inviato a recuperare Wendy per riportarla al suo vero popolo: i troll. Di nuovo: wow. Finalmente niente vampiri, licantropi o qualche altra creatura sovrannaturale oramai inflazionata, vuoi vedere che ci troviamo davvero di fronte a qualcosa di nuovo?
E invece no. Perché i troll non sono i mostriciattoli che tutti si immaginano, al contrario sono tutti tutti bellissimi, elegantissimi, intelligentissimi e tutti gli -issimi che vi vengono in mente (santo cielo, mi sembra di avere di nuovo a che fare con lo sciagurato Marked). Non è ben chiaro cosa li differenzi dagli essere umani se non la comune caratteristica di avere tutti i capelli crespi e una naturale avversione per le scarpe. Alcuni di loro hanno anche qualche potere sovrannaturale (compresa la nostra Wendy), cosa di cui però l'autrice si dimentica per circa tre quarti del libro. Li ha chiamati troll, poteva chiamarli vampiri, elfi o perfino puffi, non sarebbe cambiato nulla: per la quasi totalità del libro non c'è modo di sapere chi sono, da dove vengono e cosa li rende esseri speciali.
L'autrice potrebbe raccontarcelo subito, ma è troppo impegnata a rendere il libro l'ennesimo Twilight con il bel Finn che per metà del tempo fissa la povera Wendy senza proferir parola, la pedina fino a casa, entra in camera sua la notte, la comanda a bacchetta senza mai degnarsi di dare un perché alle sue azioni e lei che in apparenza protesta ma poi si adegua, essendosi ovviamente innamorata del suo stalker nel giro di mezza pagina. Si prosegue su questa strada fino quasi a metà romanzo quando la fonte di ispirazione della Hocking smette di essere Twilight e diventa Pretty Princess: Wendy scopre di essere nientemeno che la futura regina del popolo troll, per cui deve imparare in fretta quali sono le responsabilità che accompagnano la vita di un regnante. Tra queste, in ordine sparso, citeremo la capacità di utilizzare le giuste posate a tavola, il sapere dire "grazie" e "prego" al momento opportuno e, soprattutto, imparare a domare i capelli crespi con una buona spazzola e chili di gel.
Tra amenità di questo tipo se ne va buona parte del libro, tanto che perché accada effettivamente qualcosa bisogna aspettare le ultime venti pagine, nelle quali l'autrice condensa quel minimo di azione e colpi di scena che il lettore aspettava dai primi capitoli.

In definitiva, Switched si rivela l'ennesimo young adult che dietro la maschera del fantasy cela un'anima da romanzo rosa. Nulla di male nelle storie sentimentali, ma è possibile che le adolescenti non si meritino niente di più della solita storia del brutto anatroccolo che diventa cigno e si innamora del bello di turno? In effetti, nemmeno questo sarebbe un problema così grosso se la vicenda non fosse raccontata come se l'autrice non avesse più di quattordici anni. Non mi riferisco tanto all'uso smodato di termini come "fighissimo", "tizio", "tipo" (dopotutto la storia è narrata in prima persona dalla sedicenne Wendy e qualche termine "giovane" ci può stare), quanto all'intera gestione della trama che sembra al di là delle capacità dell'autrice.

La verità è che la Hocking vorrebbe raccontare molte cose ma non ha nessuna idea di come esprimerle. Vorrebbe presentarci una protagonista dall'adolescenza problematica, ma si limita ad accenni confusi senza dare corpo a nulla; vorrebbe raccontarci un popolo misterioso, i troll, ma riesce a fornirci solo qualche elemento di base, spesso già visto in mille altre ambientazioni fantasy; vorrebbe descrivere sequenze di lotta ma non riesce ad andare fino in fondo, arrivata al climax si tira indietro e conclude in modo affrettato; vorrebbe coinvolgerci in complessi intrighi politici, ma il tutto si risolve in banali schermaglie su questioni di educazione.
L'impressione generale è che l'autrice si tenga sempre in disparte, accenna ma non definisce, per cui i personaggi vagano per il libro pronunciando dialoghi ripetitivi e del tutto inutili, le scene di lotta e combattimento sono prive di tensione e si concludono in modo del tutto insensato, eventi importanti vengono annunciati ma il lettore fatica a comprenderne il senso. Solo per fare qualche esempio, la scena di un violento rapimento perde pathos se continui a chiamare l'energumeno che sta cercando di portarti via "il tipo", e non ha alcun senso dire che la principessa dovrà affrontare due giorni di lavoro intenso per preparasi ad un'importante cena per poi rivelare che il lavoro intenso consisteva in mezza giornata passata ad imparare le buone maniere. Più in generale, non basta scrivere che un personaggio è affranto, iracondo o problematico per renderlo vero, bisogna dimostrarlo con eventi e azioni. Al contrario, quasi nessuno in Switched si comporta secondo la personalità che l'autrice gli "assegna", anche perché molti di loro sono troppo poco sviluppati per poterlo fare. Wendy, per quanto dipinta come aggressiva e prepotente, si comporta come un'oca piagnina per buona parte del romanzo, Finn non fa quasi nulla che non sia ripetere ininterrottamente "Io ti proteggerò, questo è il mio dovere" e spalancare gli ardenti occhi neri, Matt, Willa e Tove non vanno al di là del ruolo di macchiette e la fredda regina Elora esprime il suo grande potere lanciando sguardi fulminanti urlando "Principessa!".

Per farla breve: per scrivere un romanzo bisogna narrare e per farlo non puoi utilizzare lo stesso tono di una conversazione telefonica con un'amica riguardo all'ultimo pettegolezzo (e per favore, nessuno mi venga a parlare di spontaneità e naturalezza, che negli ultimi anni sono diventati la scusa perfetta per mascherare una povertà di stile).

Di Switched, a mio parere, si salvano solo i capitoli iniziali e finali e in tutta sincerità mi sembra veramente un peccato che materiale così interessante venga sviluppato in modo tanto banale. Ad onor del vero mi sono procurata il secondo ed il terzo capitolo di questa trilogia Trylle e devo riconoscere che c'è qualche miglioramento nella gestione della trama, con meno lungaggini e più azione, ma rimane comunque la sensazione che l'autrice non faccia altro che fornire soluzioni banali, per non dire infantili, a problemi complessi, dimostrando di essere ancora decisamente immatura come scrittrice.

Giudizio:

+2stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Switched
  • Titolo originale: Switched
  • Autore: Amanda Hocking
  • Traduttore: Silvia Pellegrini
  • Editore: Fazi
  • Data di Pubblicazione: 20 gennaio 2012
  • Collana: Lain
  • isbn: 9788876251498
  • Pagine: 335
  • Formato - Prezzo: Brossura - Euro 10,00

1 Commenti:

  • 13 gennaio 2012 alle ore 10:21
    Bellatrix says:

    Sembra davvero identico a Marked e Twilight. Possibile che questo genere interessi ancora ? Mah.

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