Il volo sperimentale, effettuato trecento anni prima dal genio Nirobi, si è concluso tragicamente, scatenando l’odio degli umani verso l’androide Shanor, accusato di aver ucciso lo scienziato. Esiste un solo modo per abbattere la barriera dell'Iperspazio, ma significherebbe sacrificare il bene più grande per gli esseri umani.
Dopo secoli di tranquillità, l’arrivo inatteso di un’astronave sconosciuta nel settore di Moster solleva il sospetto che qualcuno sia riuscito a superare quella soglia, riportando a galla la paura verso i robot positronici. Chi è Rubelia? La Terra è in pericolo?
Per svelare il mistero, l’elettroneuronico Nadar, l’archeostorica Alteria e i loro amici dovranno indagare tra misteriose leggende e una oscura profezia, fino a scoprire il terribile segreto nascosto tra le pieghe dell'Iperspazio.
Un’avventura fantascientifica tra Robotica e Umanità.
Recensione
Che un romanzo parta da un'idea 'banale' come lo scontro tra ragione e sentimento, per semplificare molto il concetto di base del racconto di fantascienza 'La soglia proibita', non è necessariamente un difetto: dai tempi di Salomone non c'è nulla - o quasi - di nuovo sotto il sole e se quello dovesse essere un parametro di valutazione innumerevoli capolavori della letteratura mondiale non avrebbero mai visto la luce.
Di certo però la scelta di un tema alto e insieme comune richiede una forte struttura narrativa e una capacità espressiva e stilistica elevata.
La partenza è buona: sulla plancia di un astronave diretta verso la terra due androidi sono alle prese con un problema tecnico e un incidente inaspettato mette in crisi un piano, provocando una serie di problemi che danno il via alla narrazione. Si crea una certa attesa su tutta la realtà di fantasia che si innesta nel corso della storia e si hanno delle aspettative sulla credibilità di questa realtà di natura fantascientifica.
Ed è qui uno dei problemi: non viene data una spiegazione convincente ed esaustiva di come e perché nel 2477 si sia persa la memoria del passato storico, di quali eventi abbiano portato a trasformare il mondo in un gruppo di comunità, di quali siano i motivi della situazione presente. Ci si trova un po' spaesati nel mezzo di iperspazio, androidi positronici e archeostoria: è vero che degli accenni sono presenti nello svolgimento della storia ma sono poco articolati e non riempiono del tutto i vuoti del lettore.
Questa forma di inconcretezza si trascina oltre che nella trama anche nella caratterizzazione dei personaggi, che si presentano forse troppo numerosi per essere tutti sfaccettati in modo profondo, e cambiano troppo spesso atteggiamenti passando da una posizione all'altra in modo poco credibile. Per esempio Poris, uno dei membri del Gran Consiglio che governa la Terra, fanatico religioso contrario agli androidi, dopo uno scontro durissimo con l'avversario, sindaco Harrenius, che lo manda anche agli arresti, ne diventa amico e collaboratore fidato, in modo davvero repentino.
Così anche gli androidi che a differenza degli umani non dovrebbero provare emozioni sembrano invece avere una gamma espressiva molto vasta; certo poi si capisce nella trama che alcuni di essi non sono ciò che sembrano ma i vari passaggi lasciano delle spiegazioni spesso deludenti.
Sembra quasi che l'idea di partenza sia affetta, almeno a parere di chi legge, da una dose eccessiva di buonismo legata all'idea della bontà delle emozioni e della necessità, pure condivisibile in assoluto, per gli esseri umani di collaborare insieme per la salvezza e il progresso comune: alla fine tutti gli arroganti mostrano una dose di umiltà, tutti gli scontri si ricompongono nell'armonia di un gruppo di amici, quelli che sembravano umili - anche senza motivi forti, come nel caso di Myros - vedono premiata la loro modestia con il riconoscimento della gloria da ogni parte, infine, come una colata di melassa, l'amore corrisposto corona ogni coppia che si forma dall'inizio del libro, dopo aver superato incomprensioni o separazioni.
Le stesse ingenuità si ritrovano nello stile: l'uso continuo una punteggiatura invadente spezza la lettura, i puntini di sospensione ricorrono in media una dozzina di volte per pagina, mentre l'espediente delle virgolette per marcare come soggettiva l'espressione del personaggio tolgono al lettore la facoltà, centrale dal suo punto di vista, di interpretare il testo senza raggiungere un effetto di naturalezza.
Un peccato perché queste piccole ma frequenti cadute, che verrebbe quasi da definire di ingenuità narrative, finiscono per appiattire un'idea che gestita altrimenti potrebbe essere buona e che mostra comunque un ottimo livello di cura editoriale.
Giudizio:
+2stelle+Dettagli del libro
- Titolo: La soglia proibita
- Autore: Paolo Barbera
- Editore: Narcissus Self Publishing
- Data di Pubblicazione: 2011
- ISBN-13: 9788863692013
- Pagine: 480
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 26,00
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