Recensione
Quattro racconti lunghi, una formula utilizzata con successo da Stephen King per alcune delle sue più celebri raccolte, da Stagioni diverse a Notte buia, niente stelle, che mi ha fatto subito alzare le aspettative nei confronti di questo volume di Stefano Pastor, autore di cui noi della Stamberga abbiamo già recensito La Correzione e Uno. Aspettative che non sono state disattese: i quattro racconti di Pastor tengono il lettore incollato alle pagine, grazie ad una sapiente gestione dei tempi narrativi. In tutti i quattro racconti (ma in particolare nei due centrali, Palme e Il giardino di gesso) si è portati a prevedere un determinato sviluppo della trama, per poi scoprire che in realtà il racconto porterà in una direzione completamente diversa. Ma veniamo ai dettagli.
Nella novella di apertura, Macello, un ragazzino si trova a indagare su una feroce banda di assassini antropofagi che hanno ucciso una parente davanti ai suoi occhi e che sembra avere il suo covo all’interno del mattatoio locale. Assunto come apprendista per il periodo estivo scoprirà che le cose non erano esattamente come le aveva immaginate. Un racconto non strabiliante, ma onesto e che possiede tutti gli ingredienti dell’horror classico e strizza l’occhio a un famoso mito della classicità, che non riporto in questa recensione per non rovinare la sorpresa ai futuri lettori.
In Palme, a mio parere il racconto più riuscito della raccolta, una donna vittima da qualche tempo di allucinazioni e amnesie si ritrova in una fabbrica abbandonata di cibo per animali, all’interno della quale scoprirà sia la causa delle sue visioni, sia il motivo della misteriosa inappetenza del suo gatto. Un racconto magnetico, che cattura il lettore per tutta la sua durata e che possiede il dono di attrarre e repellere allo stesso tempo, come dovrebbe fare ogni racconto dell'orrore ben scritto.
Ne Il giardino di gesso una donna di origini coreane, Lin, si trova costretta a fare da badante ad un vecchio soldato francese, burbero e razzista. Il suo datore di lavoro, che ha perso gli occhi durante la guerra in Indocina, passa molto tempo a passeggiare nell’inquietante giardino di Villa Leibner, un giardino completamente ricoperto dalla polvere di gesso proveniente dal deterioramento delle inquietanti statue che lo abitano. L’ambientazione, al contempo malinconica e soffocante, è il punto di forza di un racconto il cui unico difetto è un brusco calo di tensione nelle rivelazioni finali.
In Luce, una ragazza cresciuta in costante rivalità con la sorella maggiore in una piccola cittadina, in un passato indeterminato, scopre un terribile segreto nascosto da anni dalla sua famiglia. Svelarlo l'aiuterà a superare la rivalità e a guadagnarsi una vita piena e indipendente.
Una bella raccolta, di cui va sottolineata l’originalità: le creature del titolo non sono vuoti cloni dei soliti vampiri, licantropi o spettri che popolano le notti di Halloween, ma esseri insoliti e poco prevedibili con motivazioni e sentimenti a volte umani, a volte completamente alieni dall’umanità.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Creature
- Autore: Stefano Pastor
- Editore: CIESSE Edizioni
- Data di Pubblicazione: 2010
- Collana: Black & Yellow
- ISBN-13: 9788897277026
- Pagine: 338
- Formato - Prezzo: Brossura - 19 Euro; Ebook - 9,00 Euro
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