Recensione
L'entusiasmo per la scia che segue il caso letterario Codice da Vinci non si è ancora smorzato, o forse siamo agli ultimi e stanchi spasimi di vita per il sottogenere del giallo storico a sfondo religioso. Quale che sia il suo destino, in ogni caso (ai posteri l'ardua sentenza, scrisse Manzoni), abbiamo davanti un esponente di poco pregio.
Sanctus è il romanzo d'esordio dello scrittore e sceneggiatore irlandese Simon Toyne, ennesimo giallo che ruota attorno a teorie complottistiche riguardanti la Chiesa che coinvolgono elementi della cristianità più antichi della Chiesa stessa.
Ambientato in Turchia, nella fittizia città di Ruin, fulcro del romanzo è una misteriosa Cittadella fuori da ogni giurisdizione, più antica del Vaticano e più abile nel conservare i propri segreti a qualsiasi costo. Al suo interno, si dice, la setta dei Sancti proteggerebbe il Sacramento, reliquia sulla cui natura si specula fantasiosamente: secondo alcuni sarebbe il Graal, secondo altri la vera croce di Cristo. I riflettori del mondo si puntano improvvisamente su Ruin quando un monaco, dopo essere rimasto a lungo sotto gli occhi delle telecamere in posizione chiastica, si getta nel vuoto dalla cima della Cittadella in un plateale suicidio che non può essere insabbiato facilmente.
Liv Adamsen, giornalista americana, viene contattata dalla polizia turca dal momento che l'autopsia ha rilevato qualcosa che la collega al cadavere del suicida; Kathryn Mann, biologa e coordinatrice di un centro di volontariato, comprende che quel gesto potrebbe essere l'inizio della fine di una battaglia millenaria; dentro la Cittadella, intanto, si stanno già prendendo tutte le adeguate contromisure per cancellare ogni traccia del giovane confratello Samuel, il monaco suicida, e di tutti coloro con cui potrebbe essere riuscito a entrare in contatto.
Meno di cinquecento pagine di brevissimi capitoli (alcuni lunghi appena due facciate) di intrighi che non riescono ad appassionare il lettore. Lo sfondo religioso è il pretesto per delineare la solita e ormai scontata battaglia tra sette pseudoreligiose che si scontrano dall'alba dei tempi, una per insabbiare ciò che potrebbe minare le radici della cristianità, l'altra per portare alla luce un segreto che potrebbe risollevare le sorti dell'umana stirpe. I personaggi, come ogni thriller di un certo livello (in realtà di thrilling c'è ben poco in questo romanzo), vanno a riempire gli stampini di determinate categorie predefinite: c'è la giornalista/investigatrice avvenente e coraggiosa, c'è l'ispettore severo e incorruttibile che fino alla fine non sa da che parte stare, c'è l'uomo fascinoso e aitante che potrebbe essere nemico o amico, c'è la ricca proprietaria che nasconde misteri millenari, c'è il potente e mistico figuro di una setta segreta che trama nell'ombra, ci sono gli alleati (mercenari o hacker) tutti più o meno interscambiabili tra loro. Il plot va avanti ad agnizioni, sparatorie, rapimenti, sacrifici, esplosioni, interrogatori, autopsie. La scarsità di colpi di scena, i personaggi macchiettistici, e il genere di plot ormai abusato sono accompagnati da uno stile fin troppo semplice e neutro, il classico stile che taluni lettori e commentatori amano chiamare si legge tutto d'un fiato mentre io amo definire si legge e si scorda una pagina dopo
La ciliegina sulla torta? Nonostante sia chiaramente autoconclusivo, c'è una trilogia già progettata e un sequel già in lavorazione.
Giudizio:
+2stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Sanctus
- Titolo originale: Sanctus
- Autore: Simon Toyne
- Traduttore: Colitto A.
- Editore: Sperling&Kupfer
- Data di Pubblicazione: 2011
- Collana: Pandora
- ISBN-13: 9788820050542
- Pagine: 463
- Formato - Prezzo: Rilegato, sovraccoperta - 19,90 €
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