Recensione
Un Boeing 777 proveniente da Berlino atterra silenziosamente nell'aeroporto JFK di New York. Luci spente, finestrini abbassati, nessuna risposta agli appelli della torre di controllo. Sembra proprio morto. Gli addetti dell'aeroporto non sanno che pesci prendere: potrebbe trattarsi di un attacco terroristico, ma quando appare chiaro che i passeggeri non danno segni di vita e che l'aereo non accenna a esplodere viene allertato il CDC.
Eph Goodweather, epidemiologo al servizio del Progetto Canary, viene strappato al tanto sospirato week-end con il figlio Zack da una telefonata che lo costringe a recarsi di corsa al JFK per ispezionare l'aereo e stabilire quale virus possa aver causato la morte di più di duecento persone. Abraham Setrakian, ebreo scampato alla purga dei campi di sterminio in Polonia e attuale proprietario di un banco di pegni nella East Harlem, comprende che quell'aereo morto è l'inizio di una battaglia campale, e che il Padrone, le cui tracce segue da decenni, è arrivato finalmente nel Nuovo Mondo.
I morti camminano sulla Terra. Sono affamati, sono impazziti, sono mostruosi. E, soprattutto, sono contagiosi.
Qualcuno rammenta ancora qual è la natura dei veri vampiri? Il famoso regista Guillermo del Toro, insieme allo scrittore Chuck Hogan, ce lo ricorda con un horror letteralmente sanguigno, preciso e sferzante, a tratti splatter.
Gli autori tornano a un vampirismo più tradizionale, rinnovandolo con il ricorso alla scienza: in una società in cui una delle maggiori paure non è una superstizione transilvanica, ma una fatale pandemia, ecco che il vampirismo viene a essere un virus parassita in grado di prendere possesso dell'organismo ospite, mutando sostanzialmente nel giro di poche ore il suo DNA; il contagiato (perché di una vera e propria epidemia si tratta) sviluppa un'escrescenza al di sotto della lingua, un aculeo retrattile che gli permette di nutrirsi delle sostanze contenute nel sangue per poi liberarsi del plasma, nonché capacità fisiche superiori alla norma e un'incredibile resistenza a quasi ogni tipo di ferita. Gli specchi, la luce del sole, l'argento: molte delle superstizioni che circolano attorno alla figura del vampiro troveranno un fondamento, altre verranno sconfessate. E non crediate che il ricorso alla scienza implichi l'assenza di un orizzonte più tradizionale: il Padrone, il creatore che ha dato il via a un contagio esponenziale che rischia di distruggere New York per poi espandersi all'intero globo, non è un semplice portatore, si tratta bensì di una creatura antica e sapiente che ha contravvenuto ai termini di una tregua esistente da centinaia di anni.
Un romanzo sapientemente costruito, quasi 'kinghiano' nella cura con cui ogni personaggio viene seguito da vicino da un narratore in terza persona che non si insinua ovunque, e nella meticolosità con cui ogni campo del sapere che si affaccia nella storia viene approfondito (dall'epidemiologia al funzionamento di una torre di controllo, passando per le tecniche di derattizzazione). L'equilibrio stasi-azione è perfettamente ponderato, fino all'arrivo a un crescendo finale che, ahimè, non conclude perché il romanzo fa parte di una trilogia.
In definitiva: se vi garba un romanzo avvincente e crudo, un horror ben scritto che ripristina la dignità del suo genere riscattando i poveri, bistrattati succhiasangue dal baratro di turpitudine in cui tante autrici li hanno gettati, La progenie fa per voi.
I volumi:
- La progenie (The Strain), Mondadori, 2010
- La caduta (The Fall), Mondadori, 2011
- The Night, in uscita nell'ottobre 2011
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: La progenie. Nocturna
- Titolo originale: The Strain
- Autore: Guillermo del Toro, Chuck Hogan
- Traduttore: Staffilano G. L.
- Editore: Mondadori
- Data di Pubblicazione: 2011
- Collana: Omnibus
- ISBN-13: 9788804612049
- Pagine: 407
- Formato - Prezzo: Brossura - 5,00 Euro (temporaneamente in offerta)
Come vampirismo mi ricorda molto quello illustratoci in Io sono Leggenda. A prescindere da questo, e leggendo le tue parole, sembra essere bel libro. Lo segno subito :)
E.
Sì, in effetti sembra piuttosto simile!