Recensione
Una ragazzina scampata ad un imprecisato pericolo si sveglia completamente priva di memoria. Viene trovata e accudita da un anziano signore che le darà una casa, una famiglia, una nuova vita. Non sembra un inizio particolarmente innovativo in letteratura ma La linea verde narra di una storia tutt'altro che banale. Innanzitutto il posto in cui la ragazza, poi ribattezzata Neve, apre gli occhi non è un paese tipico: Soulpass si trova in Oregon, "in una delle regioni più desolate della terra" dice William, il vecchio benefattore. Da come ci viene descritto sembra quasi un'oasi di tranquillità circondata da ogni sorta di pericoli: lupi famelici, indiani (quelli d'America: siamo nel 1838) cattivissimi e potenti, orsi feroci, creature e forze magiche di ogni specie che gravitano intorno al misterioso Crater Lake. Ma non è tutto, c'è qualcosa di ancora più inquietante: nel villaggio sembra che nessuno sia mai morto ma in compenso ci sono state innumerevoli sparizioni. Ovviamente la giovane Neve si ritroverà ad affronterà la maggior parte di questi pericoli e pian piano scoprirà in se stessa doti che non sapeva o non ricordava di possedere.
Un po' Dorothy de Il meraviglioso mago di Oz (per la sua capacità di attrarre personaggi talvolta buoni e altre decisamente meno), un po' Lyra di Queste oscure materie (per il suo percorso di scoperta di sé e di crescita giorno per giorno) la protagonista di questo libro affascina e incuriosisce ma suscita anche tenerezza: il lettore la osserverà svegliarsi, porsi delle domande e tenterà, insieme a lei, di ricostruire la sua storia; a fine lettura sentirà di essersi preso cura di lei così come ha fatto William.
Nel corso del libro, l'autore sfiora una quantità di argomenti senza mai fermarsi a lungo su nessuno di essi ma questo procedimento, se da una parte gli impedisce di approfondire il necessario un determinato tema, dall'altra riesce a rendere il racconto più lieve, quasi favoloso. Lo stesso stile adottato contribuisce a spostare la narrazione verso una dimensione fiabesca che l'autore riesce sapientemente a costruire. La scrittura è fluida, scorrevole per gran parte del romanzo salvo poi appesantirsi quando si dilunga in riflessioni etico-filosofiche non troppo originali o quando sembra "inciampare" in costruzioni poco felici. Lasciando da parte qualche intoppo stilistico devo dire però che ho particolarmente apprezzato, di questo libro, le descrizioni che riescono ad evocare luoghi suggestivi e, al tempo stesso, enigmatici e che, insieme all'originalità dell'intreccio, rendono quest'opera davvero interessante.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: La linea verde
- Autore: Simone Fancelli
- Editore: Albatros
- Data di Pubblicazione: 2011
- Collana: Tracce - Nuove voci
- ISBN-13: 9788856738827
- Pagine: 204
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 15,90
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