Negli anni Sessanta apparteneva al gruppo terroristico d'ispirazione radicale noto come lo Storm Front. Oggi, latitante e segnata duramente dalla vita, Mary "viaggia" nel tempo sulle ali psichedeliche dell'acido, rivivendo di continuo i giorni di un passato che non tornerà più.
Chiusa nella sua allucinata solitudine, si lascia divorare dalla rabbia, mentre intorno a lei avanza l'edonismo materialista degli anni Ottanta.
Un giorno, casualmente, Mary si imbatte in un'inserzione pubblicata sulla rivista Rolling Stone e si convince del fatto che Lord Jack, l'allora leader del gruppo terroristico, anch'egli tuttora latitante, la sta chiamando a sé per ricostituire lo Storm Front. Ma per Mary, Jack è anche l'uomo che non ha mai smesso di amare. L'uomo che sarebbe stato il padre di suo figlio, se solo lei, ferita gravemente in seguito a uno scontro a fuoco con l'FBI, non avesse perso il bambino che portava in grembo.
Quando Mary rapisce il figlio neonato di Laura Clayborne, per portarlo in dono al suo amato Jack, il destino delle due donne si unirà; e un passato fatto di armi, odio e morte tornerà a imperversare per le strade, da Atlanta fino alla California, insanguinando la scia lasciata dalla furia omicida di Mary Terror.
Recensione
Mary Terror è uno degli incubi a stelle e strisce più spaventosi fatto persona: la contestazione del sistema che approfitta delle libertà che questo garantisce ritorcendole contro il sistema stesso.
Proveniente da una ricca famiglia della East coast, bella, intelligente e desiderata, decide di consacrare la sua vita alla distruzione dello 'Stato stupratore di coscienze', senza che nulla possa fermare o intralciare la sua folle corsa verso la morte e il martirio. L'esatta antitesi di Laura Clayborne, che viene invece da una famiglia middle-class, ha intrapreso una scalata sociale studiando e diventando - siamo agli inizi degli anni '90 - redattrice di cronaca rosa per un quotidiano della ricca provincia del Sud degli Stati Uniti e sposando un broker stakanovista, nella cornice perfetta di uno stile di vita tardo-yuppie: bella casa in un quartiere residenziale, auto costose, amicizie tra le famiglie agiate della città.
E, immancabile, il tradimento da parte di un marito distratto e troppo preso dal lavoro.
La scoperta dell'infedeltà del marito mette in crisi quel modello di vita che in realtà a Laura stava già stretta: la scelta di un lavoro non troppo impegnativo, almeno da un punto di vista degli ideali, nella redazione rosa era già stata una rinuncia alle idee dell'impegno civile in nome della rassicurante solidità della famiglia borghese.
Di fronte ai consigli della madre, che le attribuisce parte della responsabilità dell'adulterio suggerendole di lasciare 'più corda al marito', secondo la sua esperienza del matrimonio duraturo, Laura entra in crisi ma la scintilla che innesca la miccia della ribellione è il rapimento del figlio neonato da parte di Mary Terror. La sua rivolta consiste nel rifiuto, che pare incomprensibile anche alla sua famiglia, di credere che il suo bambino, la cui ricerca non dà risultati, sia perso o peggio ancora morto. Contro tutto e tutti, contro il buonsenso comune, che imporrebbe rinuncia e rassegnazione al dolore, Laura si oppone con il suo senso materno. E parte per un viaggio solitario sulle orme di una pericolosa terrorista, seguendo una lunga scia di sangue.
In questo tratto della personalità Laura e Mary si somigliano: sono l'incarnazione della maternità, dritto e rovescio della stessa medaglia, il buono e il cattivo di quel senso di protezione, amore e cura che rende le donne capaci di azioni straordinarie. In tutto il resto Mary e Laura sono antipodiche: Mary disprezza, essendole stato imposto, quel benessere facile dell'alta borghesia che Laura vedeva come traguardo da raggiungere; inoltre per la bionda terrorista dormiente la maternità non è un valore assoluto, ma un feticcio funzionale a ottenere l'accettazione dal capo dello Storm Front, l'organizzazione eversiva di cui faceva parte. Il bambino, che rapisce appena nato nel reparto ostetricia dell'ospedale in cui si trova Laura, è per lei poco più di un bambolotto. Come quello che, nell'agghiacciante inizio del libro, brucia sui fornelli elettrici in preda ad allucinazioni paranoiche da LSD.
Mary è la forza trainante di tutto il racconto. La sua storia emerge man mano nei particolari, attraverso l'incontro con la madre dopo il rapimento del figlio di Laura, attraverso i ricordi sospesi tra sogno e visione del blitz della polizia, nel quale molti suoi compagni di lotta erano morti o finiti in carcere, e lei aveva perso il bambino di cui era incinta, attraverso le sue farneticazioni ideologiche anticapitaliste e assassine. La brutale forza fisica e la trasandatezza di questa donna, un tempo regina di bellezza nel suo liceo, rappresentano l'adamantina purezza e il fanatismo tetragono della sua ideologia. Nella storia degli Stati Uniti non mancano i rigurgiti di opposizione all'ordinamento federale e alla presenza di uno Stato centrale e in particolare lo 'Storm Front' è un gruppo di guerriglieri nato dagli estremismi della contestazione giovanile degli anni '60 nati a Berkeley, gli stessi degli Hippies-figli dei fiori e del pacifismo.
Mary Terror riempie la sua esistenza placidamente borghese dandosi come scopo la distruzione della società che l'ha generata, con l'assolutezza delle scelte idealistiche attribuita in genere ai giovani. Solo che quest'assolutezza lei la mantiene anche dopo la fine del gruppo terroristico, sgominato dalla polizia, e diventa la sua unica ragione di vita, insieme alla fedeltà e all'amore incondizionato per il leader di quel gruppo, Jack Gardiner. Aspettando una sua chiamata per riprendere la lotta armata conduce una vita sotto copertura, mascherando un'anima sventrata dall'ideologia con la finzione tipica dell'ipocrisia borghese. Si nasconde in ruoli e lavori marginali che le permettono di passare inosservata in un mondo che non bada molto a tutto ciò che fa parte della normale routine, come l'impiegata di un fast food o un'infermiera. Perché quando trova su un giornale un'inserzione che pare chiamare a raccolta i membri sopravvissuti dello Storm Front, Mary Terror è pronta ad accorrere all'appello del suo caro leader ma vuole portargli come pegno d'amore quel figlio che aveva perso molti anni prima. Travestita da infermiera rapisce un neonato, il figlio appena nato di Laura Clayborne, e parte diretta a un appuntamento nel quale troverà - inesorabilmente - la disillusione e la morte di tutti gli ideali cui aveva sacrificato la sua vita.
A seguirla in questo viaggio attraverso il nulla delle highways americane, fatte di luridi motel, pompe di benzina e tubetti di caffeina in pillole per non addormentarsi al volante - meglio a inseguirla - c'è Laura, la madre-modello di un'american way of life che mostra tutti i suoi limiti. La sua tenacia la portano a ricostruire attraverso un esilissimo filo alcuni legami tra gli ex- terroristi e in particolare entra in contatto con una di questi, Bedelia Morse, che la aiuta nell'inseguimento e nella comprensione dei meccanismi mentali morbosi di Mary. Bedelia, dopo iniziali diffidenze, rivela a Laura la storia dello Storm Front e del suo pentimento dopo la fuga dalla polizia: la sua esistenza è stata da allora un unico atto di contrizione, del quale porta i segni sul volto. Per rifarsi una vita e non farsi riconoscere era ricorsa alle mani di un chirurgo plastico facendosi deformare il viso, un tempo bellissimo, come a mostrare nella bruttezza esteriore quell'orrore degli anni passati che non riusciva a cancellare dai suoi incubi. Così aiutare Laura e sacrificarsi espiando diventano anche una via per la redenzione dagli sbagli di gioventù.
L'inseguimento occupa circa la metà del libro e, tra colpi di scena e sequenze davvero splatter, tiene il lettore incollato al libro col fiato sospeso. Se è vero che l'happy ending arriva sicuro e che in certi punti Mary finisce per assomigliare a un mostro di certi film horror che non muoiono mai quando l'eroe li colpisce, McCammon gestisce la trama con mano sicura, senza perdere colpi e con grande senso della suspense.
Le donne sono le vincitrici di questa storia, che è, nel bene e nel male, interamente femminile. Da chi altri aspettarsi la salvezza e la possibilità di rinascere, se tutte le figure maschili dal marito di Laura a Lord Jack si dimostrano patetiche ombre, capaci solo di tradire i loro ideali e i loro valori in nome di malinteso senso della realtà?
Non convince del tutto il tentativo di fondere insieme un thriller con forti divagazioni pulp e un romanzo di storia recente, critica sociale e politica - nelle motivazioni alla rivolta di Mary ci sono tutti i temi che sono alla radice della crisi che la cosiddetta (forse con qualche carenza semantica) 'civiltà occidentale' sta vivendo ancora oggi - , perché alla fine il contesto storico-sociale nel libro rimane solo accennato in superficie ed è funzionale unicamente a generare la rabbia che come benzina incendia l'animo della protagonista. Tuttavia non si può negare che il personaggio di questa donna sanguinaria sia costruito con vera maestria e che il suo destino, per quanto intriso del male insito in ogni forma di violenza totalitarista, risulti avvincente e magnetico per i lettori.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Mary Terror
- Titolo originale: Mary Terror
- Autore: Robert McCammon
- Traduttore: Simone De Crescenzo
- Editore: Gargoyle Books
- Data di Pubblicazione: 2010
- ISBN-13: 9788889541418
- Pagine: 416
- Formato - Prezzo: brossura - 16,00 euro
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