Recensione
Dopo aver viaggiato in Terra Santa insieme a Franco La Torre, questo nuovo libro della collana Frammenti di memoria, Iacobelli Editore, ci trascina nelle regioni più calde dell'Africa: proprio nei territori sterminati del continente ai limiti del mondo e della civiltà, tra guerre ed epidemie, sembra possibile il più puro e completo viaggio nell'umanità. O almeno, così è per Mario Neri, che in questo libro fortemente autobiografico racconta la sua esperienza al figlio Lorenzo, descrivendogli la terra in cui è nato e nella quale, però, non può crescere.
E' il 1981 e il giovane Mario, neolaureato in Medicina, parte per la Somalia come obiettore di coscienza. Sarà l'inizio di un viaggio a più livelli: un viaggio negli abissi dell'umanità, capace di lasciarsi distruggere dalle guerre e dalla miseria, ma anche un percorso interiore di crescita e di riflessione. Dalla Somalia alla Mauritania, e poi anche l'Indonesia, l'India, lo Yemen e il Ciad. Per oltre vent'anni Mario Neri insegue la vita nei luoghi più ameni, insegue la morte "che viene da sinistra", la morte che è sempre un passo in avanti rispetto a te; Neri rincorre gli amori, il primo dei quali lo porta alla conversione all'islamismo.
E' una vita al confine, quella di Mario Neri, una vita perennemente al limitare tra la vita e la morte, una vita ai confini del mondo civilizzato, e anche l'Italia sembra così lontana, come il passato. Un'Italia alla quale però prima o poi sarà costretto a tornare ed affrontare, insieme alle conseguenze di un amore più forte di ogni cosa: quello per Lorenzo, il figlio destinatario di questa intima, empatica confessione.
Ciò che rende veramente prezioso e godibile questo libro è la sua infinita ricchezza, innanzitutto su un piano narrativo. Ben presto al lettore appare chiaro di avere tra le mani qualcosa di molto più di un semplice diario di viaggio, fosse solo per la rilevanza data alla sfera più intima e privata dell'autore, che senza pudore regala alla carta le sue riflessioni e le sue preoccupazioni, i suoi timori ed i suoi sentimenti per le due donne che hanno segnato questo ventennio di viaggio. In un certo senso, il libro può esser letto come un romanzo: al taglio fortemente descrittivo, quasi giornalistico, si accompagnano riflessioni esistenziali e sequenze introspettive. Non manca poi il dramma sentimentale, specie per quanto concerne la relazione con Maryam, nella quale l'allora giovane Mario si era lanciato, trascinato dai sentimenti e dalla passione. Una parte molto importante ha anche una certa dimensione onirica del racconto: nei sogni (ed incubi) si riflettono tutte le esperienze di Neri. Una grande ricchezza di contenuti e di stimoli, dalla grande carica riflessiva, e senza che il tutto risulti eccessivamente pesante: merito dell'ottima prosa dell'autore, nonché della lineare narrazione anno per anno, dall'inizio del viaggio ai giorni nostri.
Un viaggio dentro l'uomo, dunque, per citare direttamente il testo, nel quale, tuttavia, non mancano le delusioni. Eppure alla fine Mario Neri non smette di amare la sua Africa: un "amore folle", una "follia d'amore", questa è l'Africa. Più forte di questo sentimento c'è solo quello per il figlio Lorenzo, punto di approdo del viaggio: tutto questo, dice Neri, l'ha condotto a lui.
Giudizio:
+5stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Lorenzo. Lettera a mio figlio
- Autore: Mario Neri
- Editore: Iacobelli
- Data di Pubblicazione: 2011
- Collana: Frammenti di memoria
- ISBN-13: 9788862521291
- Pagine: 272
- Formato - Prezzo: Brossura - 15,00 Euro
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