Recensione
Il Diverso è protagonista anche in questo romanzo per giovani adulte: è anche qui un Diverso soprannaturale e proprio per questo affascinante.
Un tranquillo e comune villaggio turistico di Rodi si trasforma in un concentrato di esseri paranormali: un animatore che scatena poltergeist, ospiti sensitivi e telepati, spiriti con intenzioni più o meno buone che spuntano in ogni angolo. I protagonisti, tutti giovani e bellissimi, sono un condensato di cliché: la ragazza ingenua che scopre un lato di sé che ignorava, il bello e tenebroso con un talento superlativo, il belloccio socievole e affascinante, il dark scontroso, l’amica del cuore a prima vista. Tutti caratteri giustapposti senza un minimo di originalità, che rispondono a un intreccio scontato che non riserva nessuna sorpresa.
L’eterna lotta tra il bene e il male, con agnello sacrificale scontato, volge a un epilogo banale e frettoloso.
L’apertura del romanzo ricorda in modo inquietante la saga di Twilight, con la protagonista faccia a faccia con la morte, rapida anticipazione di ciò che si presuppone avverrà nel momento clou: ritroviamo però la scena drammatica a metà libro, con un effetto non proprio positivo. Se da un lato questo lascia libertà di immaginare cos’altro potrà accadere, il grande pathos con cui ci eravamo confrontati nella lettura fino a questo punto, proprio grazie all’anticipazione, si dissolve nel nulla.
Un errore più grossolano lo si incontra a storia inoltrata: l’io-narrante è Oriana, la protagonista, che parla in prima persona limitatamente a ciò che vede/sente/vive nel presente. Ad un certo punto, però, va a descrivere una scena cui non può aver assistito, e per sua stessa ammissione.
Lo stile dell’autrice è decisamente acerbo e poco curato anche da un punto di vista dell’editing: troviamo delle “bombette” appese a una gamba e ci sentiamo catapultati in un dipinto di Magritte – quando si tratta invece di bombe di piccole dimensioni. Questo vizio al vezzeggiativo si riscontra in tutto il romanzo, con “piccoli brividi lungo la schiena” o “taglietti sanguinanti” che smorzano l’effetto di passione o tragicità che il momento meriterebbe.
Trovo oltremodo fastidioso il continuo e spesso inutile ripetersi della parola "paranormale", ma soprattutto il ricorso a termini inglesi e abbreviazioni tecniche: è pur sempre narrativa, non un trattato sul paranormale – che viene comunque steso per bocca di uno spirito guida saccente e scostante. Le imprecisioni lessicali sono forse il male minore, rispetto a un uso pedante della punteggiatura che fa incespicare in pause non necessarie. Qualche libertà in più non avrebbe fatto male.
La narrazione è zoppicante e spesso appesantita da interminabili dialoghi mentali, che rendono alcune scene decisamente surreali: come quando Oriana cammina a fianco dell’amica Maya e all'improvviso comincia a parlare telepaticamente con la sua guida, proseguendo per cinque facciate. Alla fine del dialogo silenzioso, troviamo Oriana che esce dal mare, sempre in compagnia di Maya che pare non essersi scomposta al silenzio protratto dell’amica. Lunghi discorsi, pesanti e poco spontanei, sono alleggeriti da scarne descrizioni, nonostante il romanzo sia ambientato in una delle perle del Mediterraneo. Grande sforzo viene richiesto alla fantasia, che a fatica riesce a dare consistenza a quelle bolle di sottovuoto spinto dove vengono collocati i personaggi.
Le scene dove l’azione dovrebbe essere al climax sono piatte e lente, con una serie di scenette accostate e personaggi che diventano spettatori immobili in attesa del loro turno e trovate banali: un esempio, il bacio estorto dalla cattiva che sembra preso da Matrix 2, con una simil-Bellucci algida e inespressiva. I rari episodi di scambio di amorosi sensi non hanno nulla di erotico: un linguaggio esplicito descrive freddamente baci o amplessi, ma non trasmette né emozione né sensualità. Il tocco di realismo offerto dalla presenza di un preservativo ricorda in modo fastidioso Gabriele Paolini durante i servizi dei telegiornali che lo hanno reso famoso. I sentimenti vengono invece sbandierati con un’innocenza da terza media, in amori sempiterni dichiarati a perfetti sconosciuti.
La concorrenza, in questo particolare genere di lettura, è spietata: per lasciare un segno non basta fare di meglio, bisogna mirare alla perfezione.
Giudizio:
+1stella+Dettagli del libro
- Titolo: Paranormal Kiss
- Autore: Valeria Bellenda
- Editore: Linee Infinite
- Data di Pubblicazione: 2011
- Collana: Phantasia
- ISBN-13: 9788862470575
- Pagine: 352
- Formato - Prezzo: Brossura - 15,00 euro
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