Recensione
Ammetto di essere di gusti un po' difficili. Al ristorante sono capace di studiare il menu per un'ora prima di fare la mia scelta e lo stesso accade spesso in libreria. È raro quindi che mi ritrovi per le mani qualcosa che mi faccia proprio schifo (libri da voto minimo, per intenderci) e quando accade, evito di parlarne perché mi hanno lasciato così poco che non saprei cosa dire. Questa volta però la delusione è stata troppo intensa e quindi ho scritto di getto questa recensione.
La trama mi appariva simpatica e originale, nella quarta di copertina avevano scomodato addirittura Pennac a cantarne le lodi, il commesso della libreria me lo ha consigliato con un sorriso raggiante (ok, quello magari era solo particolarmente zelante nello svolgere le sue mansioni!) e mi sono ritrovata per le mani la più grossa delusione della mia carriera di lettrice.
Comincio a leggere: 10 pagine, 20 pagine, 50 pagine e fin qui tutto bene, lettura davvero divertente. L'idea di fondo è buona: mamma scarafaggio depone le uova nella libreria e le piccole blatte si nutrono della colla del libro in cui sono nati e, al tempo stesso, ne assimilano il sapere. Dal libro-casa prendono anche i nomi, troviamo quindi un Numeri, una Rosa Luxemburg, Un Bismark, un Hegel e così via. L'essere umano viene visto con l'occhio dello scarafaggio disgustato dalle strane abitudini del sapiens. Vivace, pungente lo stile, un po' ricorda quello del creatore della grande tribù Malaussene.
A un certo punto però la trama devia, non ne ho ben chiare le motivazioni ma ci ritroviamo impantanati in un noioso resoconto delle scaramucce che avvengono non solo tra popolazione umana e insetti ma anche all'interno della stessa società "scarafaggesca". Capitoli e capitoli vengono spesi per descrivere nei minimi dettagli le geniali trovate degli scarafaggi che non avranno esito alcuno. Decine di pagine ancora sono poi dedicate agli accoppiamenti, sia umani che animali, che riferiscono dettagli che saremmo stati ben lieti di ignorare. Anche lo stile ne risente: si appesantisce, manca del brio iniziale, si involve, ripiega su stesso e non trova più una decente via d'uscita.
Se amate in modo particolare gli sproloqui su escrementi, apparato genitale femminile e scarsa igiene degli appartamenti mi sento di consigliarvi questo libro. In caso contrario lasciate perdere.
Giudizio:
+2stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Gli scarafaggi non hanno re
- Titolo originale: The roaches have no king
- Autore: Daniel Evan Weiss
- Traduttore: Bruno Amato
- Editore: Feltrinelli
- Data di Pubblicazione: 2002
- Collana: Universale economica
- ISBN-13: 9788807816079
- Pagine: 248
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 8,00
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