Cari lettori, è di nuovo estate, e per il terzo anno consecutivo noi della Stamberga vi facciamo compagnia, facendo fioccare i consigli di lettura per chi vuole godersi qualche libro sotto l'ombrellone, sul treno, in crociera, in un romantico chalet di montagna, o semplicemente in poltrona sotto il condizionatore (piacevole, economico, comodo!).
Sakura, anche quest'anno, si adatta a consigliarvi un paio di libri abbastanza leggeri, sebbene lei sarebbe capace di mettersi sotto l'ombrellone con Guerra e Pace. Il primo non è di certo una novità libraria, essendo del 1987, ma è sempre attuale e piacevole da leggere: Pomodori verdi fritti al caffè di Whistle Stop di Fannie Flagg. Un avvincente polpettone di amore, amicizia, coraggio e tanti buoni sentimenti (glissando su quella che realmente doveva essere la situazione sociale nell'Alabama degli anni '20) che si configura come la storia corale di un minuscolo paesino dai riflettori particolarmente puntati su Idgie e Ruth, un maschiaccio e una dolcissima catechista. A far da contrappunto alla relazione tra le due donne, in cornice, negli anni '80, si delinea l'amicizia tra la grassa e insoddisfatta Evelyne e Rose Terrace, svitata vecchietta incontrata alla casa di riposo in cui alloggia la suocera. Un libro diviso in molti, brevi capitoli, ideale da leggere a smozzicate.
Breve ma intenso è anche il secondo consiglio: Il paradiso degli orchi di Daniel Pennac, paradossale e grottesco thriller che apre la saga di Benjamin Malaussène, professione: capro espiatorio. Circondato da una famiglia che si allarga a ogni romanzo e da improbabilissimi amici e nemici, non lasciatevi ingannare dal finto tono leggiadro con cui il romanzo camuffa temi fin troppo seri. Non sottovalutate le avventure rocambolesche della tribù Malaussène: questo libro potrebbe incatenarvi alla saga, e ahivoi.
Estate è sole, mare, relax, indolenza da caldo; profumo di pomodori al sole, frinire di cicale: tutti ingredienti che si ritrovano nella Sicilia di Montalbano. Una volta vinta la difficoltà di una scrittura colloquiale infarcita di dialetto, Camilleri diventa irresistibile, con il suo humour caratteristico e le avventure di un commissario per nulla convenzionale. Ai neofiti Pythia consiglia Un mese con Montalbano, raccolta di racconti brevi e freschi come un gelato sotto la canicola, che si divorano altrettanto velocemente.
E se invece si preferisce il fresco della montagna, con le scarpinate su sentieri da capre, si può prendere spunto da Karl Felix Wolff e dai racconti tradizionali delle Dolomiti (I monti pallidi): re crudeli, nani, fate dei boschi, fanciulle indifese e prodi cavalieri. Tutto circondato dal fascino del Rosengarten e dalla magia che solo qui si respira.
Estate per molti vuol dire un buon giallo con cui rilassarsi e al tempo stesso tenere in funzione le "celluline grigie", come piace dire a uno che di misteri ne sa qualcosa. Ebbene, se questa estate non avete voglia del solito thrillerone scandinavo, Livia propone un giallo che ha più di un secolo ma si porta bene i suoi anni. Si tratta de L' uomo nella cuccetta n. 10 di Mary Roberts Rinehart. Scritto nel 1906, è il primo giallo in cui il delitto viene ambientato in treno. Il protagonista, Lawrence Blakely, è un giovane avvocato americano in viaggio d' affari che custodisce importantissimi documenti. Per un fortuito scambio di cuccette si salva dalla morte ma viene accusato di omicidio. Per discolparsi dovrà scoprire chi è il vero assassino e in questo delicato compito sarà aiutato dal suo socio e da un investigatore dilettante che si trovava su quello stesso treno. Vale decisamente la pena riscoprire questo giallo per lungo tempo ignorato. Chi, anche in riva al mare, preferisce i classici può prendere in considerazione la seconda proposta di Livia: I fiori blu di Raymond Queneau. L'ironia di Queneau e il suo caratteristico linguaggio ricco di giochi di parole, iperboli, neologismi vi faranno fare un divertentissimo viaggio nel tempo insieme al Duca d'Auge e a Cidrolin bevendo essenza di finocchio a bordo dell' Arca.
Vittoria vi propone Torre di Controllo, di Giuseppe Foderaro, un noir davvero appassionante che sta avendo molto successo sia per l’originalità della trama che per i continui colpi di scena che si susseguono tenendo il lettore incollato al testo fino all’ultima pagina. Una lettura per chi ama la suspence e non rinuncia all’adrenalina neppure sotto l’ombrellone. Il suo secondo consiglio è Vita sentimentale di un camionista di Alicia Giménez Bartlett, un romanzo psicologico sulle relazioni fra uomo e donna che, attraverso le avventure amorose di un giovane camionista di nome Rafael, ci propone un’approfondita indagine psicologica incentrata sui desideri e sulle relazioni umane. Il tutto narrato con ironia, saggezza e passionalità. Infine, Dio non sta bene di Paul A. Jarvis, un romanzo che, attraverso un linguaggio ironico, tagliente e irriverente, racconta l’evoluzione di Michael McBride, da bambino fino all’età adulta, e il suo travagliato rapporto il Creatore. Un romanzo di grande intensità narrativa che può regalare momenti di puro divertimento così come riesce ad evocare pensieri e riflessioni profonde.
Una delle più vecchie convinzioni di Morwen in fatto di libri è che l’estate non è estate finché non ha letto almeno un libro dell’orrore e una commedia umoristica. Quest’anno, quindi, si sente dunque di consigliare per prima cosa Io sono Helen Driscoll, libro che di brutto ha solo il titolo scelto dal primo traduttore italiano. Tom Wallace vive con la moglie e il figlioletto Richard in un quartiere molto tranquillo, finché non si presta per un esperimento di ipnosi durante una cena a casa di amici: da quel momento la sua mente inizia a percepire echi confusi che provengono dalle persone e dagli oggetti che lo circondano... Un racconto scritto nel 1958, che precorre il filone dell’horror psicologico. Molto più recente e di ben altro genere è invece Il mondo deve sapere, diario tragicomico (tratto da un blog) del primo e ultimo mese di lavoro dell’autrice come operatrice di call center addetta alla vendita di un mostruoso aspirapolvere americano. Uno sguardo cinico, disincantato ed estremamente divertente sulla realtà squallida dei call center ai tempi del precariato, a cui si è ispirato il film Tutta la vita davanti di Paolo Virzì.
Per quest'estate Daniele consiglia invece Il sentiero dei nidi di ragno, primo romanzo di Italo Calvino. La storia parla della vita di un ragazzino in un paesino collinare della Liguria nel periodo dell'occupazione tedesca, durante la II Guerra Mondiale. Un capolavoro, pieno di perle di rara bellezza, che serve a riflettere sotto l'ombrellone su un periodo che ora si vuole riscrivere con un romanzo di formazione comicamente cinico. L'altro consiglio è L'ombra dello scorpione di Stephen King. Romanzo che, con le sue 929 pagine in versione integrale, vi terrà con il fiato sospeso per tutta l'estate e anche oltre. Grazie ad una trama intricata e a scenari apocalittici prossimi venturi, rischierete di essere catturati dalla storia e prendere una bella scottatura!
Filo consiglia un paio di brividi ghiacciati sulla schiena per raffreddare le ore più calde di un'estate torrida: L'ultimo lupo mannaro di Glen Duncan racconta l'ultimo mese di vita di un licantropo, sospeso tra la malinconia e l'ironia. Rimasto l'ultimo della sua specie, un po' come il protagonista di 'Io sono leggenda' di Matheson, il protagonista decide di costituirsi ma prima che riesca a farlo si trova invischiato nell'indagine su un misterioso delitto che rischierà di fargli ritrovare la voglia di vivere. E di continuare a ululare alla luna piena.
Per rimanere in tema tenebroso Polyfilo consiglia, per il lettore che preferisce il genere noir, l'italiano Massimo Carlotto, alle prese nella sua ultima uscita con un sequel. In Alla fine di un giorno noioso, titolo già di per sé intrigante, lo scrittore di polizieschi veneto riprende le sorti di una vecchia conoscenza, il cinico e spietato Giorgio Pellegrini protagonista di quel gran bel romanzo che è 'Arrivederci amore, ciao'. Il marciume interiore che lo ho portato a raggiungere, dopo varie vicissitudini, una posizione sociale esteriormente invidiabile non si è affatto redento, anzi: la sua ambizione, alimentata ora dal desiderio di vendetta, è più forte di prima!
Per Tancredi l'estate ha sempre qualcosa di esotico, che si tratti di un lungo viaggio programmato in giro per il mondo o un po' di fresca frutta esotica da mangiare all'ombra. Il caldo è asfissiante e la sola idea di camminare vi fa sudare da tutti i pori? Vi trovate in un posto sperduto fuori dal tempo e dallo spazio? La vacanza non è andata come credevate? Un buon libro è sempre la soluzione giusta! Per viaggiare con la mente, Tancredi vi consiglia due romanzi stranieri parecchio distanti. Il primo è Neve di primavera, di Yukio Mishima: primo episodio della tetralogia "Il mare della fertilità", è un romanzo che, ambientato alla fine dell'era Meiji, ha come tematica principale il conflitto culturale tra l'Occidente in espansione e la tradizione giapponese; romanzo intimo, riflessivo, è ricchissimo di descrizioni raffinate e riflessioni sulla cultura giapponese. Il secondo romanzo consigliato è I figli della mezzanotte di Salman Rushdie: non fatevi spaventare dalla grossa dimensione, lo si legge d'un fiato! Con Rushdie viaggiate nel tempo e nello spazio: incontrate l'India contemporanea durante il protettorato inglese, l'indipendenza e i giorni nostri; con un tocco di fantastico che rende il tutto ancora più esotico!
Lorenzo Pompeo per l'estate consiglia due libri del nobel egiziano Nagib Mahfuz scomparso nel 2006: Vicolo del mortaio, una appassionata e vivida descrizione della vita di un vicolo del Cairo durante la Seconda Guerra Mondiale. Il romanzo, pubblicato nel 1947, attraverso alcuni ritratti di personaggi che sicuramente lasciano il segno, descrive le tensioni tra le tradizioni e la modernizzazione e, in questa chiave, è ancora attualissimo. Di Mahfuz consiglia ugualmente Il ladro e i cani, del 1961. Questa volta l'autore si concentra sulla tragica vicenda di Said, un ladro che esce dal carcere, dove era finito a causa del tradimento della moglie, e che vaga per la città ossessionato dall'idea della vendetta, ripercorrendo le tappe della sua passata esistenza. Mahfuz è un classico che si legge tutto d'un fiato. Il suo posto è accanto ai grandi romanzieri europei dell'800 (Dickens, Balzac, Dostoevskij). E non è cosa da poco. Per chi volesse conoscere e capire un po' meglio il mondo arabo, Mahfuz è una tappa obbligatoria.
Il primo consiglio di Lorem Ipsum è Quel che resta del giorno. L'incedere lento ed elegante della trama è proprio quel che ci vuole per le pause di lettura estive. Non si può perdere il filo della storia, visto che Kazuo Ishiguro lascia a un unico flusso di coscienza, quello del protagonista, il compito di far entrare il lettore a Darlington Hall, attraverso gli occhi e non la pelle di Mr Stevens. Il maggiordomo contro l'uomo, la dignità contro la speranza delle parole non dette, l'amore e la storia. Connesso al libro il film omonimo, delicato e commovente, con Emma Thompson ed Anthony Hopkins. Quanto al secondo, è sicuramente Diario di un clandestino. Una novità mediterranea, scritta dal giornalista Rachid Nini. L'esperienza di immigrato irregolare si riversa nelle pagine come le amare considerazioni che ne conseguono. Il lavoro, poco e nero, e tutte le facce che si susseguono sono la cronaca di una lotta individuale. Il confronto tra la Spagna e il Marocco, il nord e il sud, lascia allo scrittore molti dubbi. E al lettore qualche riflessione al di là dell'orizzonte.
Per quest'estate, cari lettori, abbiamo terminato. Ci farebbe piacere se, a settembre, qualcuno di voi ci facesse sapere se ha letto (e possibilmente apprezzato) parte dei nostri consigli.
Bei consigli. La collana dei Bassotti è davvero piacevole, come intrattenimento, e di solito non delude. Aggiungerei anche la recente scoperta della Astoria. Nonostante questioni traduttorie non proprio perfette, sia Il libro di Miss Buncle della Stevenson, sia Cold Comfort Farm della Gibbons, sia i gialli della Beaton, protagonista Agatha Raisin, sotto l'ombrellone non sono niente male...
Il libro di Mishima è molto intimo e delicato, ricco di descrizioni molto Giapponesi in un certo senso. E' meraviglioso!