Gambier ha tredici anni e un nome che è un tannino per conce, un fratello maggiore che è il suo idolo e una compagna di classe che è il suo primo amore. Ma anche un padre violento e una madre fragile, la voglia di crescere e di inventarsi una vita. Intanto aspetta e resiste, come l'insalata sotto la neve e, in attesa della primavera, racconta.
Recensione
Gambier, tredici anni, è come l'insalata: non sente, non vede, non parla, ma esiste e resiste, in attesa che la neve si sciolga e sbuchi fuori la primavera. Al riparo in una dimensione ovattata senza spazio e senza tempo - forse un sogno, forse la morte - ripercorre il suo ultimo anno di vita, così da poter capire, alla fine, se valga davvero la pena risvegliarsi e continuare a vivere.
Nell'apparente cornice di un romanzo di formazione (apparente perché è molto più di questo!), seguiamo la vita di Gambier tra piccoli e grandi problemi quotidiani - le avventure scolastiche, il primo amore, ma anche i litigi tra il padre violento e il fratello -, in una Torino che alla poesia della sua Mole affianca la durezza acida dell'industria conciaria. Gambier ha due miti personali, due punti di riferimento senza i quali si sente irrimediabilmente perso: l'amato fratello maggiore Tari, libero pensatore, amante della musica, sempre in rotta di collisione con il padre, animo ribelle e protettore irriducibile del fratellino; e l'amata compagna di classe Emma, raffinata, intelligente, irraggiungibile. Oltre loro, attorno a Gambier si muove una variegata galleria di personaggi ottimamente caratterizzati, nei loro vezzi, nelle piccole manie e persino nelle loro più profonde contraddizioni: il padre assorbito completamente dal lavoro in conceria, severo, ben presto violento, la madre dal forte animo poeta, malgrado tutto devota al marito; e fuori dal soffocante ambiente familiare - dal quale Gambier cerca sempre di tenersi a distanza -, il mondo scolastico, con i compagni di scuola, e quello lavorativo del padre. Sentendosi sempre un po' ostaggio e un po' ospite di mondi circoscritti nei quali sta sempre scomodo, che sia la casa o la scuola o la stessa città, Gambier si è costruito un suo mondo, fatto di parole e di musica: vera fonte di parole e musica è il fratello maggiore, vera fonte di ispirazione e riflessione è l'amata Emma. E' a questo modo che Gambier si attacca con forza, anche quando la vita gli porta via tutto: prima il fratello, poi la voce, che perde in seguito ad un trauma, infine Emma.
Certo, Gambier è un ragazzino strano: a cominciare dal nome, il nome di un tannino, che il padre scelse in omaggio al suo lavoro, amato fino alla follia. E' ricco di stranezze, il tredicenne Gambier, che rifiuta l'inglese e l'anglicismo, che continua a giocare con le parole più ricercate, anche e soprattutto quando perde la voce. Ma questo non può in alcun modo esser un ostacolo alla lettura e alla verosimiglianza di questo romanzo: Gambier è sì un protagonista singolare, che vive e soffre però una serie di situazioni normalissime, nel bene e nel male, dal primo amore alla degenerazione del clima familiare, dai compiti in classe alla violenza del padre.
Lungo spazio ho lasciato alla trama: ma non basta, ancora, a spiegare il mio giudizio a cinque stelle. La ragione è piuttosto semplice: questo è un romanzo che mi è apparso dotato di tutti gli ingredienti giusti, in perfetta armonia. Le singolarità dei personaggi sono controbilanciate dalla normalità delle situazioni vissute, o per meglio dire, sono proprio quelle piccole cose fuori posto a rendere più umani i personaggi. Quella di Gambier è una storia triste e difficile, ma l'autore riesce a garantire una lettura piacevole, commovente e divertente allo stesso tempo. E ancora: la ricchezza verbale e stilistica è controbilanciata da toni modesti, affatto pretenziosi, privi di ostentazione, che rendono credibile ogni singola parola, per quanto ricercata, posta sulla bocca muta di Gambier. La cura dell'autore è massima tanto nella caratterizzazione dei personaggi, quanto nell'apparato stilistico, nonché nella costruzione dello scenario sociale, nella gestione degli spazi e dei tempi.
Originale, dunque, ben costruito, ma irriducibilmente vero, Come l'insalata sotto la neve è un romanzo bellissimo, dagli ingredienti perfettamente bilanciati, che ama farsi leggere.
Giudizio:
+5stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Come l'insalata sotto la neve
- Autore: Luca Gallo
- Editore: Intermezzi
- Data di Pubblicazione: 2009
- ISBN-13: 9788890357657
- Pagine: 281
- Formato - Prezzo: Brossura - 14,90 Euro
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