Recensione
"Ciò da cui muove la mia ricerca è il desiderio di evitare di non vivere appieno la vita per il timore della morte; ma più si sa, più si crede di dominare le cose."
Questa citazione del testo potrebbe forse bastare a dare un'idea chiara dei propositi dell'autore e dei contenuti di questo libro; un insieme di riflessioni che potremmo dire esistenziali, ma non necessariamente filosofiche. Lo sguardo non si alza verso il cielo, la mente e gli occhi rimangono concentrati sul panorama, complesso, apparentemente vuoto, ma pieno di tutto, della nostra realtà. Muovendosi così tra religione, politica, filosofia, il flusso spontaneo delle sue riflessioni lucidi carezza la vita di tutti i giorni. Senza pretendere di avere tutte le risposte, convinto che, appunto, la somma algebrica delle conoscenze non reca con sé la salvezza. Il tutto da un punto di vista agnostico, come l'autore ribadisce e rivendica spesso, e con un leggero ma piacevole velo di ironia.
Queste le premesse ed i propositi di Tutto il nulla: il risultato, tuttavia, non convince. La struttura del libro non risulta particolarmente adatta; sembra di avere davanti una tesi di laurea, rigorosa e rigida nella sua impostazione, nella presenza di note, bibliografia, e quant'altro. Apprezzabile il contributo bibliografico, ma pare fortemente fuori luogo, finisce spesso con lo stridere con i contenuti. Ci sono passaggi piuttosto semplici, sostenuti da richiami bibliografici altisonanti e assolutamente sconosciuti per il lettore medio. Nel suo infinito spaziare l'autore sembra pescare a caso. Altre volte, i passaggi diventano fin troppo ostici e criptici, e il lettore non può contare sul supporto delle note.
Non è solo un problema di struttura formale: il testo manca completamente di organicità. Risulta ancora più evidente se inserito in questa struttura da tesi di laurea, sembra mancare, banalmente, proprio la tesi centrale. Manca un filo conduttore, il lettore si trova completamente spaesato. Come se non bastasse, i frequenti cambi di registro, dovuti all'inserimento di sequenze narrative e romanzate, complicano il quadro. Infine, da segnalare anche una vistosa ridondanza di contenuti e riflessioni. Come la disputa terminologica tra l'ateismo e l'agnosticismo, che si ripropone più volte nelle stesse modalità e nei stessi termini.
Va bene voler esprimere delle riflessioni, delle suggestioni spontanee senza volerle inserire in un disegno chiaro e preciso, ma sarebbe opportuno mantenere un minimo di fluidità. Il lettore non sa che pesci pigliare, la sua attenzione non può che scemare sempre di più; e nel continuo, e sempre più fiacco tentativo di inseguirne il senso, ci si ritrova di colpo alla fine del libro, senza un solo pensiero che sia rimasto impresso nella memoria.
Giudizio:
+2stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Tutto il nulla
- Autore: Giuseppe Mossa
- Editore: Altromondo
- Data di Pubblicazione: 2010
- Collana: Iride
- ISBN-13: 9788862815222
- Pagine: 156
- Formato - Prezzo: Brossura - 13,00 Euro
http://tuttoilnulla.iobloggo.com/185/ostico-ed-agnostico
Dialoghi diretti che si mescolano a discorsi indiretti, due finali indipendenti, un piacevole uso delle figure retoriche, piccoli inserti poetici, ampi stralci saggistici; un romanzo che racchiude in sé più libri, per una lettura piacevole ed una riflessione propositiva.
@Tancredi o sei una persona troppo colta, oppure troppo superficiale.
Lo prendo come un complimento. Entrambi.