Recensione di Tancredi
E' con piacere estremo che annuncio il ritorno del grande Bartimeus. Non solo: noto con altrettanto piacere il ritorno del buon vecchio Jonathan Stroud, che finalmente sembra essersi ripreso da quell'orrore che è il suo romanzo precedente, La valle degli Eroi, un pallidissimo e banalissimo fantasy che aveva sputato sulla grandiosa opera di decostruzione del canone che è stata la Trilogia.
L'anello di Salomone si potrebbe definire un prequel della trilogia: il protagonista indiscusso è il jinn Bartimeus, all'opera sotto il potente Salomone re d'Israele. Il romanzo è un mix riuscito di azione e divertimento, dal fondo storico ricco e accompagnato da una affascinante galleria di personaggi.
Plaudo innanzitutto proprio alla scelta del contesto storico, perfettamente ricostruito nelle immagini suggestive, negli odori speziati dell'Oriente, nei costumi dei personaggi e nella grandiosità del palazzo di Salomone. Vivide e originali sono le descrizioni, così come sapientemente elaborate risultano le scene di azione. Molto interessanti i personaggi coinvolti, da re Salomone, ai suoi stregoni sottoposti, a tutta la schiera di jinn, marid e altri demoni coinvolti. Unica pecca, forse, il personaggio comprimario di Asmira, palliduccia rispetto al Nathaniel e alla Kitty della Trilogia. Immancabile, infine, l'elemento più caratteristico della serie: l'ironia sferzante e molto british di Bartimeus. Un ingrediente prezioso di cui si era sentito la mancanza.
Non sarà ai livelli della Trilogia, ma può bastare.
Giudizio:
+4stelle+Recensione di Pythia
Confesso, sono stata molto indecisa se acquistare o meno questo prequel della Trilogia di Bartimeus... per cinque minuti: poi non ho resistito ed è stato mio.
La scelta di un prequel è secondo me azzeccata: la Trilogia finisce in modo così equilibrato che un eventuale seguito è impensabile e, inoltre, anche chi non abbia ancora avuto modo di leggerla, può gustarsi tranquillamente questo romanzo, innamorarsi pazzamente di Bartimeus e quindi rimediare alla propria imperdonabile mancanza precipitandosi a recuperare i primi tre.
Bartimeus è sempre il solito: irriverente, egotico, sarcastico, divertentissimo. Non è proprio possibile immaginarlo come un'entità negativa, come più volte dichiara di essere. Bastardo e approfittatore, non si fa scrupoli a mangiarsi in un sol boccone lo sventurato mago che commetta un errore; vive la propria schiavitù cercando un modo per liberarsene, col maggior danno possibile per chi l'ha evocato; pretende di essere completamente disinteressato dalle sorti degli umani, ma sotto sotto è un tenerone.
A contendergli inutilmente la scena, troviamo maghi di varia natura e un'improbabile spia-assassina.
Salomone, Colui che Possiede l'Anello, temutissimo re e potente mago, piega al proprio volere chiunque gli capiti a tiro grazie al potere del magico gioiello; man mano che lo si conosce, si capisce che il primo schiavo del proprio potere è lui stesso e non si può fare a meno di provare simpatia.
Asmira, inviata in missione segreta dalla regina di Saba, ricorda Kitty per la sua intraprendenza e il suo coraggio; è da tenere d'occhio perché nel corso degli avvenimenti non mancherà di sorprendere.
Khaba vorrebbe essere il cattivo di turno ma ahimè resta l'unico neo del romanzo, piuttosto superficiale e poco motivato.
Tutto intorno, il consueto esercito di folletti, foliot e jinn, tra cui troviamo anche un'altra vecchia conoscenza, l'acerrimo nemico di Bartimeus, Faquarl.
Avvincente, con un ritmo ben sostenuto dall'inizio alla fine, "L'anello di Salomone" è un romanzo ben riuscito che non fa sentire la nostalgia dei suoi predecessori e che sicuramente non delude le aspettative di chi spera di ritrovare lo stesso brio della Trilogia.
Giudizio:
+5stelle+Dettagli del libro
- Titolo originale: The Ring Of Solomon
- Autore: Jonathan Stroud
- Traduttore: R. Cravero
- Editore: Salani
- Data di Pubblicazione: 2011
- Collana: Mondi fantastici Salani
- ISBN-13: 9788862564724
- Pagine: 407
- Formato - Prezzo: Rilegato - 18,60 Euro
Non ho ancora letto la trilogia originale, pare che debba cercare di mettermi in pari.
Idem con patate, conoscendo Tancredi che detesta il fantasy ci sarebbe proprio da leggerlo.
Io il fantasy l'ho sempre letto, ma ultimamente una delle sue classiche caratteristiche proprio non riesco a mandarla giù: ovvero le lunghe serie composte da "x" romanzi.
Finisco con l'arenarmi, col dilungarmi e in definitiva con leggere di meno, perchè non mi piace leggere più cose contemporaneamente. Ad esempio è da Gennaio che ho fra le mani il volume con i primi tre romanzi di Dune, preso e riposto in favore di libri più maneggevoli (quando capita di dover leggere in giro, mille pagine non sono il massimo) e ancora in lettura.
Ci sono poi le serie che esigono il loro tributo sotto forme di preziose ore di sonno, Martin docet.
Oh bene, l'ho in wish list da un po', mi sa che lo porto ai primi posti della graduatoria :)
La settimana scorsa mi hanno consigliato la trilogia. Ho chiesto a Tancredi di parlarmene ed era entusiasta. Ergo, s'ha da leggere prima o poi.