Recensione
Per un osservatore straniero o un turista curioso, il Palo Mayombe può apparire come un credo primitivo, sanguinoso e crudele. E lo è. Però è molto di più.
Lo straniero che si avvicina al Palo fa la conoscenza di un rituale misterioso e ignoto "dolce e amaro, allegro e terribile, vitale e mortale", non paragonabile ad alcun altro culto già esperito. Allo stesso modo il lettore che si ritrova tra le mani Palo Mayombe 2011 si trova a fare i conti con un romanzo enigmatico che comincia con il racconto di una cerimonia in cui i vari momenti, il dar de comer a la prenda, la suelta de las palomas, il baile de los cuchillos alternano allegria e violenza, stordiscono e confondono il lettore, per poi trascinarlo in un racconto dalla trama arcana e apparentemente inesplicabile.
Il romanzo è composto da undici capitoli che potrebbero anche essere viste come altrettante storie a sé accomunate dallo stesso crimine, l'asportazione della mano sinistra di un musicista, che si ripete dal Messico all'Italia, passando per Ibiza, Key West, Madrid, Nigeria, Giamaica, luoghi che "sono il terreno di scontro di forze più antiche del mondo":
Luoghi che paiono eccezionali per liberare immaginazione e creatività, ma che nei secoli si sono trasformati in zone nelle quali venire a morire. Dove la vita notturna, la vita dei morti ha preso il sopravvento.
Il computo delle vittime non è facile da tenere ma tutte, o quasi, ruotano intorno al mondo della musica. La cazuela, il maleficio della mano mozza, sembra colpire principalmente chitarristi, tanto che questi sono centrali nella vicenda. Musicisti, scomparsi o ammazzati, sono le vittime; musicisti sono gli "dei" a cui essi si erano ispirati in vita: Jimi Hendrix, Bob Marley; e musicisti sono gli stessi narratori. I vari episodi che compongono il quadro generale e talvolta lo stesso episodio vengono dunque raccontati da una prospettiva diversa, da personaggi diversi (si va dal prete esorcista all'investigatore senza scrupoli) ma in definitiva le loro caratteristiche non variano di molto: si tratta sempre di un uomo razionale messo di fronte all'inesplicabile e costretto a fare i conti conil Male assoluto.
La trama di questo romanzo, che si snoda tra realtà e invenzione letteraria (al punto che risulta difficile comprendere dove abbia termine la prima e cominci la seconda), è ricca, intricata, sovraccarica e questo talvolta risulta disorientante per il lettore che sente parlare per la prima volta di palo mayombe, santeria e culti sincretici. In particolare nei primi capitoli vengono forniti troppi elementi che è difficile contestualizzare e che, uniti all'uso frequentissimo di termini specifici, come orichas, ndoki, nkisi, nganga aumentano la confusione di chi legge e la sensazione che ci sia qualcosa "che sfugge". Mi sono chiesta se il reale intento dell'autore non fosse proprio quello di sottoporre il lettore ad una sorta di iniziazione i cui misteri si chiariscono a poco a poco, in un graduale processo di avvicinamento all'universo occulto. Non so se la mia interpretazione è corretta ma è innegabile che questo processo procura al lettore non poca fatica ad entrare nel vivo della storia.
Infine devo segnalare qualche pecca riguardante l'edizione: ci sono un po' di refusi disseminati qua e là e il carattere inconsueto del testo rende la lettura alquanto disagevole.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Palo Mayombe 2001
- Autore: Danilo Arona
- Editore: Kipple
- Data di Pubblicazione: 2011
- Collana: Avatar
- ISBN-13: 9788895414256
- Pagine: 272
- Formato - Prezzo: Brossura - 15,00 Euro
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