Una buona chiave di lettura per questo romanzo fantasy.
Sembra di essere in un microcosmo delicato e sottile come una ragnatela. Dove i luoghi descritti sono ovattati in una irreale atmosfera.
Tutto ha inizio con un viaggio per cercare quel qualcosa che non si possiede. Un giovane ricerca avventure, ma diventa una pedina della scacchiera che farà muovere l’intrigato gioco della vita di un anziano scrittore.
I loro dialoghi nel presente sono una scusa per raccontare la storia del passato. E, di volta in volta, ramificazioni del passato di ciascun personaggio.
Un punto di non ritorno, verso cui tenere fisso lo sguardo per scoprire il dolore degli uomini di fronte ad eventi più grandi di loro…
Recensione
La riproducibilità dell'arte è una caratteristica della contemporaneità. Se prima l'atto creativo era l'espressione rituale di un popolo e quindi unico e irripetibile nello spazio e nel tempo, oggi l'arte è un gesto individuale che si costituisce attraverso la tecnologia, che mira a essere più un prodotto che non lo spirito dei fruitori, ma questo ne determina l'autorevolezza che non può più avere attraverso l'identità dell'artista. Questo vale anche per la scrittura. Questo vale anche per questo libro.
Reinhold Kid è un ventenne in cerca di avventure, non sa che queste avventure saranno fantasy e purtroppo anche il lettore avrà difficoltà a capirlo: una contessa da salvare, il potere speciale di rivivere sentimenti perduti nel tempo, per avvicinare le persone e recuperare gli errori commessi, una dura lotta tra bene e male, la storia in sé ha buone premesse. Peccato per la resa.
Il libro parte come la suddetta recensione, lentamente, e solo nella seconda parte inizia a sbrogliare la trama, per poi svolgerla in tutta fretta in un finale abbandonato a se stesso.
La mancanza di una struttura spazio/temporale efficiente non può essere addotta come elemento di stile. Va bene depistare il lettore per incuriosirlo, ma perderlo completamente in una giungla di personaggi, fatti e luoghi, che sbucano all'improvviso senza alcun collegamento, non è ammissibile.
Considerando il genere e il mercato di riferimento meglio puntare su strutture semplici, in cui il lettore sia più impegnato a leggere che non a sfogliare a ritroso.
Quest'opera sembra una bozza, un insieme di paratesti, un quaderno di appunti disordinati a cui dare forma. Un'ambientazione onirica non può essere il pretesto per non caratterizzare i personaggi, la liricità non può significare dialoghi fuori contesto che fanno riferimento solo al flusso di coscienza, la scioltezza del testo non coincide con l'assenza di spiegazioni tra una fase e l'altra della storia, irreale non è sinonimo di assurdo.
Ultima nota ed estremamente dolente l'edizione, piena di refusi, errori grammaticali e sviste incredibili.
Nell'era della massima riproducibilità dell'arte tutti scrivono. Anch'io questa recensione. Su un libro che non mi è piaciuto.
Giudizio:
+1stella+Dettagli del libro
- Titolo: La bambola di vetro
- Autore: Teresa Di Gaetano
- Editore: Montedit
- Data di Pubblicazione: 2007
- Collana: I salici
- ISBN-13: 9788860372956
- Pagine: 110
- Formato - Prezzo: Brossura - 9,00 €
Se non ti è piaciuto questo libro perché l'hai recensito? Chi te l'ha chiesto? In un'era in cui tutti scrivono nessuno aveva bisogno della tua recensione. E poi chi ti ha autorizzato a pubblicare la copertina del mio libro (che è coperta da copyright, ma questo lo saprai di certo) e la mia immagine nel tuo articolo? Io, no di certo! Desiedero che siano rimosse, perchè non approvo il loro utilizzo!
Cara signora (immagino si tratti dell'autrice), sappia che entrambe le informazioni sono reperibili in qualunque angolo del web. Posso provvedere a eliminare la sua foto, se vuole (l'abbiamo già fatto in passato), ma la copertina, in quanto reperibile su ogni sito online in cui il suo libro è in vendita, può essere riprodotta e lei non può impedirlo.
Inoltre: questo blog si occupa di recensire i libri che leggiamo (tutto ciò che viene pubblicato è passibile di commento, lo sa questo?) e in Italia è (ancora) permessa la libertà d'opinione. Se non vuol leggere cosa i suoi lettori pensano del suo libro, non scriva: è semplice.
Ah, aggiungo, non toglieremo nemmeno la foto, perché il suo copyright appartiene alla casa editrice che l'ha stampata sul retro del libro in questione. Se lo chiede gentilmente, forse la rimuoveremo per cortesia.
Per avermi risposto lei, deduco che è lei l'autrice dell'articolo. Sì... sono l'autrice del libro e come lei è libera di esprimere il suo parere al riguardo sono anch'io libera di esprimere il mio. O forse vuole insinuare che è libera solo lei di esprimere la sua opinione? Il copyright se visitate la mia pagina personale sul sito della Casa editrice è presente nel sito, per quanto riguarda il libro. E non è vero che è sul retro il copyright, ma è davanti ed appartiene per metà a me, e per metà alla Casa editrice.
La mia immagine appartiene a me, è presente sul sito de GLI AUTORI e c'è chiaramente scritto che il materiale appartiene agli autori, quindi non autorizzo all'uso della stessa.
No, non sono io, sono la coamministratrice del sito e le rispondo in quanto tale. L'autrice della recensione penso si farà presto viva.
Se pretende di essere lei la proprietaria del copyright, scriverò direttamente alla casa editrice per accertarmi della sua informazione e consulterò il mio legale. Le farò sapere.
Le lascio un consiglio per il futuro, signora (o signorina)... le critiche devono essere il pane che nutre il talento di uno scrittore. Se ha deciso di intraprendere questa strada, ne faccia tesoro, invece di arrampicarsi sugli specchi (le foto e la copertina) per tacitarle... Impari a distinguere le recensioni pretenziose e scritte evidentemente per denigrare l'autore (ma noi non ne scriviamo perché vanno contro la nostra politica) da quelle utili per crescere: questa lo è, le ha indicato chiaramente i suoi punti deboli. Il recensore studia da editor, il suo non è un parere da ignorante. Lo ascolti, lo accetti, nessuno l'ha insultata. Lei non è la prima autrice cui un recensore ha criticato negativamente il libro su questo blog, e non sarà l'ultima. Ma mi dica: come spera di migliorare, se minaccia chi le muove critiche invece di ascoltarle, specialmente se vengono da persone che, per hobby o per mestiere, si occupano proprio di questo? O forse non le interessa migliorare?
Ma io non ho minacciato nessuno! Che sia ben chiaro!
Nè ho insultato nessuno.
Ho solo chiesto di rimuovere le foto, non l'articolo per il quale ho espresso un mio giudizio essendo permesso tra i commenti. Quindi, come tutti avevo la libertà di commentarlo ed esprimere il mio parere.
Se lo chiede gentilmente, ripeto, rimuovo la foto. Quanto alla copertina, mi spiace, se proprio desidera dovrò sostituirla con un link che rimandi ad aNobii spiegando i motivi della rimozione. Non crede che sia più dignitoso lasciar perdere, invece di mostrare ai lettori che desidera la rimozione della copertina perché teme le ripercussioni della recensione?
Ho come l'impressione che se la recensione fosse stata a 5 stelle nessuno sarebbe venuto qui a lamentare l'uso indiscriminato (?) di foto e copertine...
Allora, ve lo chiedo gentilmente: togliete la mia foto personale. Grazie!
Prego, non c'è problema: rimuovo gentilmente la sua foto, lo facciamo sempre quando gli autori ce lo chiedono (non tutti amano vedere le loro foto online).
L'incidente è chiuso. Se poi ha qualcosa da contestare sulla recensione in sé, Lorem Ipsum sarà ben felice di risponderle.