19 aprile 2011

Crisalide rosa - Cristiana Pivari

Che cos'è la vita? Una scalata verso la salvezza da se stessa, risponde Silvia, trentacinquenne più che carina, ragazza che non si sente né donna né bimba, scrittrice o forse scrittora, crisalide che magari, un giorno, sarà farfalla, ma con i suoi tempi e i suoi modi. Vi riuscirà? Non è detto, forse non è così importante il risultato finale, ma la ricerca di sé che Silvia conduce tra amiche e presunti uomini della vita, fra situazioni ai limiti del grottesco e lo scodinzolio del suo pelosissimo cane, riempie il libro di una fresca essenza vitale, questa sì irrinunciabile. Una Bridget Jones all'italiana? Solo in parte, anche se non mancano ossessioni personali, manie e stranezze della vita, e una buona dose di sarcasmo nell'osservarle. Più di Bridget, Silvia rappresenta le eterne ragazze di oggi, dà spessore ai loro pensieri, mette in piazza le ansie e i propositi. In fondo, si può restare crisalidi per tutta la vita, se non si ha la sicurezza di diventare una farfalla speciale.

Recensione di Livia Medullina

Dopo due anni di terapia l'analista di Silvia non ha più dubbi: la sua paziente è affetta dalla "sindrome di Peter Pan". Per aiutarla a fare qualche progresso non trova di meglio che consigliarle di... scrivere! Scrivere, bisogna scrivere tutto quello che pensa, quello che sente, tutte le sue sensazioni. E così, armata di penna e quaderno, Silvia comincia il suo viaggio alla ricerca di se stessa, un viaggio in cui seguirla risulta piacevole e divertente.

Con uno stile vivace ed effervescente e un linguaggio da teenager (effetto della sindrome!) l'autrice ci racconta di questa single impenitente la quale in realtà è una ragazza insicura che non sa ancora cosa fare della sua vita, dei suoi sforzi per conoscersi, del suo tentativo di sfondare il suo bozzolo di crisalide:

Io sopravvivo e sono nella perenne attesa di Godot che non è venuto stasera, ma che sicuramente domani passa. È così che mi sento, ma non posso aspettare di farmi bianca in testa per capire che ho atteso invano.

Sulla sua strada si incrociano personaggi di ogni genere: dalla portinaia impicciona all'aspirante detective, passando per "i casi umani" dell'agenzia per il lavoro interinale in cui è impiegata. Si tratta di personaggi strani, qualche volta surreali ma ben delineati anche se in modo sintetico. Ognuno di essi prende parte al viaggio di Silvia, ognuno ha un piccolo ma fondamentale ruolo nel percorso di crescita della protagonista: l'anziana vicina Sandra, scrittrice in pensione, la avvicina alla scrittura; l'amica gallerista Noemi, convinta sostenitrice della reincarnazione, cerca di indicarle la via regalandole un libro di Coelho; l'incontro fortuito con l'onorevole B. la induce a riflettere sul rapporto tra politica, felicità e bene comune.

Crisalide rosa è un libro allegro, divertente, un libro che mette di buonumore, non pretende di rivelare grandi verità universali ma una cosa la insegna: a mettersi in gioco, a cercare la propria strada senza smarrirsi nella ricerca spasmodica della felicità.

Giudizio:

+3stelle+

Recensione di Pythia

"Crisalide rosa" è un libriccino di poco meno di 170 pagine effettive che sta comodamente su una mano sola: formato insolito come anche la scelta della carta, lucida anziché la tradizionale opaca, che personalmente non trovo piacevole, forse perché è molto simile a quella dei testi scolastici. Si legge velocemente, ottimo per un pomeriggio in spiaggia, senza pretese di letture impegnate.

Gli ingredienti della tradizionale chick lit ci sono tutti: protagonista trentenne single, sfortunata con gli uomini, lavoratrice, che vive da sola con un cane in un condominio che vanta una portinaia impicciona. Ci sono le amiche, quella svampita e quella più posata; c'è la collega antipatica; c'è l'incontro imprevisto con risvolto comico; c'è la ricerca di sé e di un perché. Tuttavia non brilla né per l'ironia né per i batticuori; lo stile molto simile a un blog perde la sua freschezza negli evitabilissimi paragrafi autoreferenziali, spesso decontestualizzati. Come ad esempio il trattatello "Considerazioni su felicità e politica", che tocca Rousseau, Jung e pure Coelho, senza arrivare da nessuna parte.

Alcuni personaggi sembrano inseriti solo per necessità narrative, mostrandosi senza spessore, che pure potrebbero avere, e risultando forzati cliché. La piscanalista in primis, che dà il la alla stesura del diario e che poi sparisce, per essere nominata qua e là: eppure avrebbe fornito spunti interessanti, vista anche la passione per Jung che traspare dalle pagine del romanzo. L'onorevole, imponente solo di mole; Stefano, l'amante che non sa di essere innamorato, che compare nei momenti meno opportuni per poi sparire fino alla successiva incursione strategica; e potrei anche citarli tutti.

Potrei definire "Crisalide rosa" un romanzo mancato: un titolo poco azzeccato, con quel "rosa" che è un di più; una trama che poteva essere ben più approfondita ma che si ferma alla toccata e fuga; personaggi di carta, non di carne e sangue; uno stile eterogeneo che mescola diario, favola, introspezione e filosofia, accostati più che integrati tra loro; un epilogo fin troppo spiccio che delude l'aspettativa di una risposta all'esame di coscienza della protagonista.

Per 12 euro pretendo di più.

Giudizio:

+2stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Crisalide rosa
  • Autore: Cristiana Pivari
  • Editore: Absolutely free
  • Data di Pubblicazione: 2011
  • ISBN-13: 9788897057178
  • Pagine: 176
  • Formato - Prezzo: Brossura - 12,00 Euro

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