16 marzo 2011

La voce della nostra ombra - Jonathan Carroll

Joe Lennox è tormentato dai sensi di colpa. Da bambino ha vissuto per anni all'ombra del fratello maggiore Ross, brillante e carismatico, morto adolescente davanti ai suoi occhi sui binari di una ferrovia. Divenuto uno scrittore di successo Joe abbandona l'America e si trasferisce a Vienna, dove incontra i Tate, una coppia che lo introduce in un ambiente stimolante ed eccentrico riuscendogli a regalare un breve periodo di felicità: Paul Tate è un mago di straordinario talento e India, sua moglie, è un'artista. I tre diventano amici inseparabili fino a quando Joe e India non scoprono di essere innamorati l'uno dell'altra. Ma quando Paul muore d'infarto, l'incubo ha inizio: Little Boy, il personaggio che Paul impersonava sul palcoscenico quando eseguiva i suoi prodigiosi giochi di prestigio, si presenta a India e Joe con scherzi maligni sempre più ossessivi. La vita diventa così impossibile e l'unica apparente soluzione è il distacco: Joe vola a New York, dove tenta di dare inizio a una nuova vita. Ma si sa, la lontananza è una fragile difesa: e nel momento in cui Joe torna a Vienna per soccorrere India, si troverà prigioniero nella morsa della più atroce e impensabile delle vendette.

Recensione

Il secondo (breve) romanzo di Jonathan Carroll presenta in formazione tutti i temi tipici dell'autore, la sua visione del mondo, il suo modo di costruire le relazioni tra i personaggi, il suo particolarissimo stile. Ci sono qui le premesse delle sue opere più fortunate: gli "strappi" alla realtà che si ritrovano in tutto il cosiddetto Sestetto delle preghiere esaudite, una volontà indagatoria del mondo dei morti, il ricorrere, in veglia, degli incubi più assurdi e concretizzatisi direttamente dall'inconscio più profondo.

C'è tutto questo, ma in realtà è soltanto accennato. Un lettore abituato allo stile di Carroll riesce a scorgerlo, ma a ben vedere il romanzo si presenta un po' sottotono. Non regge assolutamente il confronto, del resto, con il lavoro precedente: Il paese delle pazze risate, che pure è la sua opera prima, è decisamente superiore.

Di surreale in queste pagine ve n'è appena abbastanza: è, in effetti, il meno surreale e più sentimentale romanzo di Carroll che abbia letto. Probabilmente si deve ad una precisa scelta dell'autore: il primo romanzo era stato un trionfo di surreale, ma l'attenzione alla storia aveva determinato una caratterizzazione dei personaggi non particolarmente brillante; al contrario, in questo romanzo l'autore punta tutto sul protagonista, dilaniato dal senso di colpa, e sulle sue relazioni.

Allora diviene chiaro come il surreale diviene un puro mezzo di rivelazione dell'inconscio, e quando giunge il finale sorprendente (tipico di Carroll), viene da chiedersi: ma non è che per caso era tutto nella testa del protagonista?

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: La voce della nostra ombra
  • Titolo originale: Voice Of Our Shadow
  • Autore: Jonathan Carroll
  • Traduttore: C. Vannuccini
  • Editore: Fazi
  • Data di Pubblicazione: 2009
  • Collana: Lain
  • ISBN-13: 9788876250620
  • Pagine: 220 pagine
  • Formato - Prezzo: Brossura - 16,00 Euro

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