2 marzo 2011

Il viaggiatore - John Twelve Hawks

Fin dall'adolescenza ha tentato in ogni modo di sottrarsi al proprio destino e di condurre una vita normale. Ma la ventiseienne londinese Maya non è una giovane "normale". Come suo padre, appartiene a un'antica e quasi estinta stirpe di guerrieri, gli Arlecchini, protettori dei Viaggiatori, anime elette capaci di muoversi fra mondi paralleli dove ricevono la forza e la saggezza con cui nutrire gli uomini della Terra. Proprio per questo i potenti affiliati della Tabula, una setta segreta che tenta di ottenere il controllo assoluto della società, li perseguitano da tempo immemorabile e ora, con l'avvento dell'immensa Macchina, sembrano ormai prossimi alla vittoria definitiva. Ma forse esiste ancora una possibilità. Da qualche parte, in California, vivono Gabriel e Michael Corrigan, i figli di un Viaggiatore scomparso. La missione di Maya sarà quella di rintracciare i due fratelli prima dei mercenari della Tabula e metterli in salvo. Armata solo del suo puro idealismo e di una caparbia volontà di resistenza, la giovane si trova coinvolta in un'impresa epica per difendere dalle minacce della tecnologia e del mito dell'ordine sociale l'ultima speranza di un mondo libero.

Recensione

Ho comprato questo libro per caso: girando per la libreria l'occhio mi è caduto sulla copertina, ho letto sommariamente la quarta di copertina, e l'ho preso. Un anno dopo è saltato fuori dalla marea di libri ancora non letti. Ed è stato un piacere.

Il viaggiatore è un ottimo romanzo di nuova fantascienza, che rielabora temi canonici in un prodotto altamente originale, e che si presta a diversi livelli di lettura. Uno è senza dubbio metaforico: la sfida dei Viaggiatori, individui che riescono a viaggiare in altre dimensioni, sfuggendo alla "Griglia", come sfida dell'individualità contro il controllo delle menti. O come spiritualità interiore (perché i Viaggiatori diventano tutti, per le loro esperienze, dei leader spirituali) e individuale contro le religioni tradizionali.

Singolare è il passaggio in cui il neurologo Richardson, suo malgrado dalla parte dei cattivi, spiega come la spiritualità di ognuno di noi sia una mera reazione cognitiva ad uno stimolo neuronale. Per non parlare dello scontro tra i due fratelli Viaggiatori: uno idealista e ribelle, l'altro pragmatico ed opportunista.

E' un romanzo che spazia tantissimo, che unisce la tematica distopica alla teoria delle stringhe e alla cosmologia buddhista. Un mix originale in salsa di action movie americano.
Unica pecca, forse, la caratterizzazione di personaggi: inevitabilmente trascurata a causa della totale attenzione all'azione. Ma io sento di dover giustificare l'autore: non è trascuratezza, ma una scelta. Ciò che interessa all'autore non sono tanto i personaggi, quanto la storia: ciò che viene raccontato e le sue

E' un romanzo talmente radicato nella nostra realtà (non a caso è, singolarmente, ambientato in un futuro molto prossimo, è il nostro mondo tra cinque, dieci anni massimo), che elabora tutti i temi che ci angosciano (la crisi delle religioni, l'affermazione dell'individuo a tutti i costi, la ricerca di una teoria del tutto), da apparire... inevitabile.

Attendo con impazienza il seguito.

P.S. Ovviamente dire che è la versione cyber di 1984 (come pure è riportato sulla copertina) è una bestemmia. Anche perché non c'entra assolutamente niente. Ma proprio NIENTE.

Giudizio:

+4stelle+

Dettagli del libro

  • Titolo: Il viaggiatore
  • Titolo originale: The Traveler
  • Autore: John Twelve Hawks
  • Traduttore: F. Pezzoli
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 2007
  • Collana: Oscar Bestseller
  • ISBN-13: 9788804566007
  • Pagine: 448
  • Formato - Prezzo: Brossura - 9.40 Euro

4 Commenti a “Il viaggiatore - John Twelve Hawks”

  • 2 marzo 2011 alle ore 09:23
    Pythia says:

    Aspetta e spera, JTH ha scritto una trilogia di cui sono stati tradotti solo i primi due volumi, mentre il terzo è disperso da n-tempo -.-

  • 2 marzo 2011 alle ore 11:49
    Alex says:

    se si chiama davvero John Twelve Hawks: infatti ho letto che il suo editore non lo ha mai visto in faccia e potrebbe essere uno pseudonimo.
    Il suo secondo libro si chiama Blood River ma in Italia lo trovi solo in lingua inglese, ahinoi!
    Ho letto anche io Il Viaggiatore, comprato per la copertina e per la storia.
    Appunto, attuale, attualissima, che vuole schiantare il sistema che cerca di imporre alla massa il suo modo di dire di fare di pensare. E soprattutto una storia reale.
    Da leggere con calma.
    E con ammirazione.
    Anche per la Moto Guzzi! ;)

  • 2 marzo 2011 alle ore 15:31
    Tancredi says:

    @Pythia: davvero? Io finora ho trovato solo quest'unico libro (la recensione è un po' vecchiotta, l'ho ripescata a caso), ho sempre cercato il seguito e non l'ho mai trovato, finché non ho rinunciato.

    @Alex: sì, è così, JTH è uno pseudonimo, e l'autore si nasconde con forza dietro l'anonimato. In realtà basta googlare per trovarne almeno qualche foto, ma rispetto la volontà dell'autore di serbarsi e lascio questo enigmatico ed eloquente punto interrogativo al posto della foto!

  • 2 marzo 2011 alle ore 15:56
    Pythia says:

    @Tancredi: chiedi ad Ale, è lui l'esperto ;-)

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