Ma sua madre Selene ha altri piani per lei: vuole portarla via per incominciare l’impresa estrema, quella che porterà al compimento della profezia e ad affrontare le forze malefiche che faranno di tutto per distruggerla. E vuole che sia pronta a sapere la verità su di sé, su suo padre scomparso, su come è venuta al mondo. Così, il viaggio si trasforma in un tuffo nel passato, il racconto insieme romantico ed epico dell’iniziazione di Selene, della sua ribellione per amore, dei terribili eventi che segnarono la sua fuga verso il nord estremo, il deserto di ghiaccio in cui Anaïd, l’eletta dai capelli di fuoco, vide la luce.
Recensione
Seguito di "Il clan della lupa", in questo secondo romanzo della Guerra delle Streghe la protagonista indiscussa è Selene, madre dell'Eletta. Torna il tema del viaggio fuori e dentro di sé, questa volta alla scoperta della propria storia: Anaïd conoscerà le circostanze del suo concepimento e finalmente saprà che è suo padre.
Troviamo una Selene adolescente, festaiola, che desidera con tutto il cuore essere una ragazza normale: vuole studiare, scegliere la propria strada indipendentemente dal clan, innamorarsi e magari formare una famiglia. Come tutte le sue coetanee, vive anche lei un momento di ribellione nei confronti della madre Demetra, che sente oppressiva, intransigente ed egoista. In un moto di sfida, evoca l'antica dea Baalat, sanguinaria Odish, e per sfuggirle sarà costretta a intraprendere un lungo viaggio verso il Nord.
Siamo di fronte quindi a un triplo viaggio, come una matrioska: quello di Selene e Anaïd alla ricerca di un nascondiglio, quello nel passato di Selene e quello che ha visto nascere Anaïd.
"Il deserto di ghiaccio" ci mostra qualcosa di più delle streghe Omar e possiamo intuire che non sono così buone come vogliono far credere: non hanno remore a invadere e condizionare la vita altrui in nome di un Bene che, in fondo, è il loro stesso interesse. Credono di dover agire secondo delle regole che loro stesse hanno creato e sacrificano in loro nome la libertà altrui. Una Omar sembra non avere scelta: la libertà e la volontà autonoma sono appannaggio delle Odish e quindi sono un male.
Selene, ma soprattutto Anaïd, hanno le premesse per dimostrare quanto questi presupposti siano errati: possiamo intuire che Selene, nonostante la sua gioventù ribelle, è incline a ripetere gli stessi errori che aveva criticato in Demetra, mentre Anaïd potrebbe rappresentare il punto di svolta in questo circolo vizioso.
Il racconto della fuga nella terra del Ghiaccio è avvincente e lascia con il fiato sospeso ben oltre la sua conclusione. I flashback spiegano parte di quanto era rimasto in sospeso nel primo romanzo, ma non tutto. Selene attira su di sé allo stesso tempo simpatie e antipatie, il che la rende un personaggio vero e decisamente adorabile. Anaïd viene messa in ombra dalla madre, ma il terzo episodio fa sperare di vederla nuovamente alla ribalta.
Giudizio:
+3stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Il deserto di ghiaccio
- Titolo originale: El desierto de hielo
- Autore: Maite Carranza
- Traduttore: A. Benvenuti
- Editore: Salani
- Data di Pubblicazione: 2008
- ISBN-13: 9788884517906
- Pagine: 336
- Formato - Prezzo: Rilegato, sovraccoperta - 16,00 Euro
ho letto solo il primo libro della trilogia della Guerra delle Streghe... un libro carino, ma non mi conquistata abbastanza da farmi leggere i due successivi. ciao!