Recensione
Solaris è indubbiamente un capolavoro della sci-fi non statunitense, estremamente visionario ed irrazionale. Innanzitutto, spontaneo ed immediato è sorto nella mia testa il paragone con il capolavoro di Kubrick e Clarke: entrambi i lavori sono visionari, confusi, filosofici, in entrambi i lavori l'uomo proietta nello spazio profondo angosce e domande su se stesso; entrambi, soprattutto, riescono ad unire sapientemente un linguaggio tecnico, scientificamente rigoroso, con una trama ed una narrazione arcana ed irrazionale. Ma la vera sorpresa è stato scoprire che il lavoro di Lem è anteriore all'Odissea nello spazio più celebre: del 1961. E per il 1961 un lavoro del genere, con un siffatto linguaggio, siffatti tecnicismi ed una simile capacità di immaginare l'inimmaginabile, beh, è davvero impensabile.
La sorpresa aumenta a dismisura, man mano che si scopre la ricchezza e la moltitudine di livelli di lettura di questo romanzo: romanzo di genere, denso di tecnicismi; romanzo filosofico, alla ricerca del significato dell'esistenza nell'Universo; romanzo psicologico, indagine arcana della parte più occulta della coscienza umana; romanzo gnoseologico, come rivendica l'autore in prima persona. E poi, ancora, c'è il conflitto tra sogno e realtà, con il problema delle allucinazioni provocate dal pianeta Solaris; e il conflitto interiore, quello che vive appunto il protagonista, incapace di scegliere tra l'abbandonarsi alle manipolazioni di Solaris, e quindi tenere con sé la moglie defunta ricreata dal pianeta, o ribellarsi al gioco del pianeta-Dio bambino e metabolizzare una volta per tutte il dolore profondo per la scomparsa dell'amata Harey. Per non dimenticare la virata finale verso la religione, con tutte le considerazioni sull'idea di "dio imperfetto".
La grande forza di questo romanzo sta, secondo me, nella capacità dell'autore di essere lucidamente irrazionale. Una contraddizione: ma tale è l'esperienza di lettura che suscita; come tale è sempre l'atteggiamento del protagonista, perfettamente consapevole delle allucinazioni create da Solaris, eppure disposto ad abbandonarsi alle sue irrazionalità. Nello specifico, Lem sa essere straordinariamente rigoroso nelle descrizioni tecniche e scientifiche, ma anche estremamente visionario nell'immagine le bizzarre manifestazioni e creazioni del pianeta vivente Solaris; e ancora, è capace di dedicare un intero capitolo a ricostruire realisticamente la bibliografia completa degli studi "solaristici", per poi passare ad un capitalo dominato dalla confusione, da dialoghi contraddittori, visioni inspiegabili e sentimenti distruttivi.
Solaris, come pianeta immaginario e anche come romanzo, è uno specchio, non è altro che uno specchio: e Lem vi invita a guardarvi dentro.
Giudizio:
+5stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Solaris
- Titolo originale: Solaris
- Autore: Stanislaw Lem
- Traduttore: E. Bolzoni
- Editore: Mondadori
- Data di Pubblicazione: 2007
- Collana: Oscar classici moderni
- ISBN-13: 9788804567028
- Pagine: 234
- Formato - Prezzo: Brossura - 9,00 Euro
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