Recensione
Recensire un libro come "Sayonara, gangsters" potrebbe essere un compito veramente arduo per un lettore occasionale di letteratura giapponese come lo sono io. Potrei scegliere la via più facile e buttare là una manciata di definizioni come "post-modernismo" o "avant-pop", ripresi dalla post-fazione, che danno sempre un tocco "intellettuale" alla recensione (e al recensore). Non sapendo però che cosa intendano indicare precisamente i due termini sopra indicati, mi limiterò ad esporre quelle che sono le mie impressioni, come sempre.
"Sayonara, gangsters" è quanto di più surreale mi sia capitato di leggere. Il libro è diviso in tre parti: nella prima si fa la conoscenza del protagonista, narratore in prima persona della propria vita, nella seconda del suo lavoro in una scuola di poesia e la terza si incontrano i famigerati gangsters e del loro "stile di vita". Non c'è una vera trama, i capitoli sono molto brevi e spesso la sensazione di labirintite prende il sopravvento tra la miriade di (non tutte) oscure citazioni ad autori giapponesi e americani del '900 e situazioni incredibili apparentemente scollegate tra loro. Allora che cosa mi ha fatto dare quattro stelle ad un libro semi-sconosciuto in Italia che sembra essere troppo lontano dalla nostra cultura per essere apprezzato appieno?
Lo stile è decisamente accattivante, leggero nonostante i temi spesso trattati e, soprattutto, questo è decisamente il più riuscito tentativo, tra quelli che ho letto, di fondere letteratura e poesia. Non un genere che ami, però qui non c'è la pesantezza che spesso si può trovare in questo tipo di commistioni. Anzi, spesso l'umorismo usato riesce a rendere quel velo di amara allegria che colpisce il lettore senza però stenderlo al tappeto, inducendolo ad andare avanti fino all'ultima pagina.
Così si passa da poeti trasformati in frigorifero a depressi baristi ali-muniti, arrivando addirittura a due pagine di un manga riprese per intero, con disegni e nuvole. Per non parlare poi di mille altre situazioni improbabili che non cito per non rovinare la lettura. Il tutto senza che una sola cosa risulti fuori posto, grazie alla capacità dell'autore di saper trattare il surreale con immagini forti senza rendersi stucchevole o ridicolo.
In conclusione, Takahashi Gen'ichiro ha scritto un libro di una bellezza incomprensibile. Conoscere almeno un po' la cultura giapponese è assolutamente essenziale per non fermarsi a pag. 40.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: Sayonara, gangsters
- Titolo originale: Sayonara, gyangutachi
- Autore: Takahashi Gen'ichiro
- Traduttore: Gianluca Coci
- Editore: BUR
- Data di Pubblicazione: 2008
- Collana: Scrittori contemporanei
- ISBN-13: 9788817020350
- Pagine: 369
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 10,50
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