Recensione
Girovagando tra le recensioni anobiiane vedo che generalmente questo libro o si odia o si ama, le vie di mezzo vengono raramente considerate.
Su un aspetto concordo con i detrattori de I pilastri della terra: è veramente mal scritto. Lo stile è scialbo e pieno di ripetizioni, raramente riesce a dare alla storia quel ritmo incalzante che ti obbliga, non appena finito un capitolo, a lanciarti su successivo. Follett fatica a creare tensione anche nelle sequenze di lotta, fisica o verbale.
Dal canto suo la trama, riesce a essere densa di personaggi ed eventi senza arrivare mai ad un vero e proprio climax ma presentandosi come un inarrestabile susseguirsi di avvenimenti che sembrano non avere un inizio ed una fine, come se l'autore spalancasse una finestra che si affaccia direttamente sull'Inghilterra medievale e ci raccontasse ciò che vede passare davanti ai suoi occhi nell'arco di cinquant'anni.
Altro elemento un po' fastidioso è la sovrabbondanza di scene di stupro, raccontate con dovizia di particolari. Non mi pare di essere una puritana in fatto di scene di sesso in un libro, e posso pure pensare che l'autore cercasse di accrescere il realismo della sua narrazione, presentando il sesso e in particolar modo lo stupro secondo la mentalità medievale per cui lo stupro poteva esse considerato qualcosa di spiacevole ma spesso inevitabile. Tuttavia all'ennesima vergine presa con la violenza e pestata per bene mi è sembrato di cogliere un certo compiacimento dell'autore nell'indugiare su alcuni dettagli.
Detto questo, il libro alla fine mi è piaciuto: un migliaio di pagine di disgrazie e tiri mancini del destino che generano amori e rancori eterni, nascite e morti, profonde amicizie e amari tradimenti, il tutto scandito dal ritmo di costruzione della nuova cattedrale di Kingsbridge, pilastro attorno a cui ruota tutta la narrazione.
Se Follett non è granché come narratore, ha però il merito di saper creare personaggi convincenti, a tutto tondo: se si esclude in disgustoso William, carogna fino al midollo, ognuno è fatto di luci ed ombre ed anche le figure più positive non mancano di comportamenti riprovevoli. Così il coraggioso e intelligente priore Philip non manca di irritare per la sua abitudine a pianificare le vite altrui in nome di un bene superiore (o della propria vanità?), la "strega" Ellen, per quanto vittima di numerose ingiustizie non sempre riesce a farsi perdonare il suo essere intrigante e pure un po' isterica e il buon Tom, onesto e generoso, si dimostra superficiale e insensibile nella gestione della propria famiglia. Ma Tom, Ellen, Philip e ancora Jack, Aliena, il vescovo Waleran, conquistano nella loro umanità riuscendo a compensare quelle lacune della narrazione e catturando l'attenzione del lettore che davvero si appassiona alle loro vicende e si angoscia per il loro destino.
Giudizio:
+4stelle+Dettagli del libro
- Titolo: I pilastri della terra
- Titolo originale: Pillars of the earth
- Autore: Ken Follett
- Traduttore: Rambelli R.
- Editore: Mondadori
- Data di Pubblicazione: 1995
- Collana: Oscar Bestsellers
- ISBN-13: 9788804572268
- Pagine: 1030
- Formato - Prezzo: Brossura - Euro 15,00
La mia opinione è quasi del tutto opposta alla tua :D
Mi è piaciuta moltissimo l'ambientazione, e trovo gli stupri funzionali al periodo storico, anzi, fin troppo sentimentalizzati. L'inforigurgito era inevitabile =/
Al contrario, trovo i personaggi di una piattezza sconvolgente: ci sono i Buoni e i Cattivi. I Cattivi sono Cattivissimi e moriranno, i Buoni -che non sempre si salvano- al massimo hanno qualche difettuccio, ma in linea di massima l'happy end è assicurato.
Aliena... donna medievale, torna nel tuo ruolo! Me la vorrei vedere una cosa del genere nella realtà!
La miniserie tv non m'è spiaciuta (se non l'hai ancora vista, nei panni di Philip c'è il Mr Darcy del film del 2004 su Orgoglio e Pregiudizio ;))
Sono d'accordo che gli stupri fossero funzionali al periodo storico ma non mi sono sembrati molto sentimentalizzati, a meno di non considerare il sadismo un sentimento :)
Anche l'happy end non mi è sembrato così happy,nel senso che è arrivato dopo una sequela di disgrazie, perdite, rinunce, compromessi e delusioni di proporzioni bibliche. Per quanto riguarda i personaggi, perfino il buon Tom ha mancanze molto gravi, gli altri non ne parliamo, il priore Philip l'avrei strangolato già a metà del libro! E le donne mercanti non erano così impossibili da vedere nel medioevo. Poi certo è un romanzo per cui posso chiudere un occhio se non è realistico al 100% :)
La miniserie me la sono persa quando l'hanno data su Sky, cercheò di recuperarla :D